Giuliana Damato: «Prostituzione, una mia domanda d’attualità mai discussa»
Il consigliere comunale del PD interviene dopo l’ordinanza
mercoledì 30 marzo 2016
19.25
Ordinanza antiprostituzione emessa dal sindaco Pasquale Cascella ed appena pubblicata sull'Albo Pretorio. La notizia del giorno non rappresenta una novità in quanto ripropone una ordinanza simile già emessa (precisamente la n° 70000 emessa in data 20 Dicembre 2013 dal sindaco in qualità di responsabile dell'ordine e della sicurezza pubblica) a seguito della recente azione della Polizia di Stato.
In questa attività, giova ricordarlo, si era provveduto ad identificare e notificare decreto di allontanamento a 22 donne, cittadine rumene di età compresa fra i 18 e i 34 anni che esercitavano attività di prostituzione – ricordiamo che l'attività di prostituzione non costituisce reato; in quel caso fu contestato che nonostante da più di 90 giorni in Italia, le ragazze non avevano provveduto ad iscriversi all'anagrafe comunale del luogo di residenza, non avevano dimostrato di essere in possesso di mezzi di sostentamento e di svolgere un'attività lavorativa subordinata o autonoma.
Tale ordinanza, quella di cui oggi riportiamo emissione, deriva "moralmente" anche da una domanda d'attualità (ex art.62 del regolamento del Consiglio comunale) presentata dalla consigliera Giuliana Damato il 22 febbraio scorso e mai discussa. Leggiamo in tale domanda questioni attualissime che riportiamo: "Il provvedimento ha avuto - nella durata della sua validità (purtroppo solo 30gg.) - positivi risvolti oltre che, a mio personale giudizio [di Giuliana Damato stessa ndr], il pregio di guardare al fenomeno in maniera più ampia, meno direzionata su coloro che personalmente considero "vittime" e orientata, positivamente, anche ad intervenire sulla "domanda". Troppo spesso infatti l'approccio e la gestione di tali fenomeni insiste nella direzione dell'offerta. Anche in questo recente caso, infatti, con gli strumenti a disposizione si è potuto intervenire solo sulle giovani donne che "offrivano" la loro prestazioni. Ma cosa ne è dei loro clienti? Non sono coloro che rappresentano la domanda, attori di un mercato criminale?. Pienamente consapevole che il provvedimento in oggetto non può essere emesso per problematiche "permanenti" – continua la Damato - poiché l'ordinamento vigente non consente la repressione di per sé dell'esercizio dell'attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento, Le chiedo tuttavia, alla luce della situazione di emergenza attestata sia dalle Forze dell'Ordine che dal Tavolo provinciale convocato dal Prefetto di considerare il rinnovo di tale ordinanza, giacché risulta comunque uno dei pochi strumenti nelle mani delle amministrazioni locali per farsi carico del disagio dei cittadini residenti".
Proprio quest'ultimo lemma sembra essere profetico di un iReport di BarlettaViva che metteva a "nudo" un parallelo tra l'istituzionalità della Processione del Venerdì Santo e una ben più prosaica "processione" di ragazze in via Callano. Un report che ha avuto il merito di rinnovare un confronto tra coscienza e ordinanze, e dunque ha generato un'attività che ci sembra portata a buon fine e che doverosamente riportiamo con le buone parole della Damato: «Mi sembra importante farlo sapere, ma al tempo stesso prendere atto che seppur mai discussa, nei contenuti sia stata accolta e ne sia stato dato seguito».
In questa attività, giova ricordarlo, si era provveduto ad identificare e notificare decreto di allontanamento a 22 donne, cittadine rumene di età compresa fra i 18 e i 34 anni che esercitavano attività di prostituzione – ricordiamo che l'attività di prostituzione non costituisce reato; in quel caso fu contestato che nonostante da più di 90 giorni in Italia, le ragazze non avevano provveduto ad iscriversi all'anagrafe comunale del luogo di residenza, non avevano dimostrato di essere in possesso di mezzi di sostentamento e di svolgere un'attività lavorativa subordinata o autonoma.
Tale ordinanza, quella di cui oggi riportiamo emissione, deriva "moralmente" anche da una domanda d'attualità (ex art.62 del regolamento del Consiglio comunale) presentata dalla consigliera Giuliana Damato il 22 febbraio scorso e mai discussa. Leggiamo in tale domanda questioni attualissime che riportiamo: "Il provvedimento ha avuto - nella durata della sua validità (purtroppo solo 30gg.) - positivi risvolti oltre che, a mio personale giudizio [di Giuliana Damato stessa ndr], il pregio di guardare al fenomeno in maniera più ampia, meno direzionata su coloro che personalmente considero "vittime" e orientata, positivamente, anche ad intervenire sulla "domanda". Troppo spesso infatti l'approccio e la gestione di tali fenomeni insiste nella direzione dell'offerta. Anche in questo recente caso, infatti, con gli strumenti a disposizione si è potuto intervenire solo sulle giovani donne che "offrivano" la loro prestazioni. Ma cosa ne è dei loro clienti? Non sono coloro che rappresentano la domanda, attori di un mercato criminale?. Pienamente consapevole che il provvedimento in oggetto non può essere emesso per problematiche "permanenti" – continua la Damato - poiché l'ordinamento vigente non consente la repressione di per sé dell'esercizio dell'attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento, Le chiedo tuttavia, alla luce della situazione di emergenza attestata sia dalle Forze dell'Ordine che dal Tavolo provinciale convocato dal Prefetto di considerare il rinnovo di tale ordinanza, giacché risulta comunque uno dei pochi strumenti nelle mani delle amministrazioni locali per farsi carico del disagio dei cittadini residenti".
Proprio quest'ultimo lemma sembra essere profetico di un iReport di BarlettaViva che metteva a "nudo" un parallelo tra l'istituzionalità della Processione del Venerdì Santo e una ben più prosaica "processione" di ragazze in via Callano. Un report che ha avuto il merito di rinnovare un confronto tra coscienza e ordinanze, e dunque ha generato un'attività che ci sembra portata a buon fine e che doverosamente riportiamo con le buone parole della Damato: «Mi sembra importante farlo sapere, ma al tempo stesso prendere atto che seppur mai discussa, nei contenuti sia stata accolta e ne sia stato dato seguito».