Giuliana Damato presenta un'interrogazione sul verde pubblico

Nota del professor Quarto su verde, ex Distilleria e partecipazione

venerdì 24 ottobre 2014
"Non era mai successo! Stento a crederci! Due "miracoli" in un'azione! Un politico ascolta i lamenti del popolo e si interessa di verde urbano!" è questa la reazione che suscita la nota di riflessione del prof. Ruggiero Quarto, docente di geofisica all'Università di Bari. "La consigliera comunale Giuliana Damato,stimolata dalla stampa sulla penosa situazione del verde cittadino, ha fatto un'interrogazione consigliare: <>. Grazie a lei forse apriremo una piccola grande breccia nel "muro di gomma".

Penso che, in seguito all'interesse dei mass-media per il verde urbano, l'amministrazione comunale avrebbe dovuto sentire il bisogno di esprimersi, chiarire e impegnarsi. Peccato! Il silenzio delle istituzioni sui problemi che attanagliano la città denota disinteresse per le istanze dei cittadini o colpe da nascondere. Terzium non datur.

Però il non esemplare comportamento dei nostri governanti (noi sudditi!) è utile per capire chi ci trascura e chi ci rispetta. Questa ennesima vicenda, che vede la città soccombere, insegna a delegare di meno e partecipare di più agli istituti democratici, che spesso sono poco frequentati. Ciò, insieme ad un'attenzione nei momenti elettorali, che spesso vedono primeggiare professionisti della delega (in bianco!), potrebbe creare migliori condizioni di vita. Purtroppo, il disinteresse delle istituzioni per le istanze dei cittadini è un potente deterrente alla crescita del senso civico e favorisce il degrado urbano: ambientale, sociale, culturale.

Come esternare il disappunto per il verde malandato o assente? Come gridare disprezzo per la spropositata espansione urbana, tra l'altro ancora senza le urbanizzazioni necessarie? Come ribellarsi al traffico opprimente e insalubre? Come protestare per l'aria e l'acqua inquinate e scoprire le responsabilità? Come poter evitare lo scempio da rifiuti disseminati ovunque? Ma, al di là della denuncia e protesta, come poter concorrere per una città più bella e vivibile? Scire nefas!

Comunque, sono orgoglioso di vivere in una città che, oltre a possedere incalcolabili beni ambientali e culturali, riesce ad esprimere una meravigliosa umanità, purtroppo spesso soffocata ed emarginata. Sono fiero di poter godere della lettura di attenti giornali online e della Gazzetta del Mezzogiorno. Quest'ultima testata, il 22 Ottobre, ha dedicato due stupende pagine, a firma di Rino Daloiso, al problema dei rifiuti. Qui, tra le tante notizie, ho appreso che per la bonifica dell'ex discarica di S. Procopio, da eseguire con finanziamenti erogati da un decennio (sic!), siamo in infrazione comunitaria! Quali le responsabilità e chi pagherà?

Nello stesso periodo dell'attivazione del finanziamento di cui sopra, tanti cittadini diedero un decisivo impulso per l'acquisto della ex Distilleria da parte del Municipio. Dopo essermi tanto impegnato perché questo inestimabile bene privato potesse divenire comune, potrei mai rassegnarmi a vederlo in stato di vera e propria disintegrazione? Mi risulta che la legge 1º giugno 1939, n.1089 (Legge "Bottai"), imponga la salvaguardia di tale bene, tutelato dal Ministero per i Beni Culturali. Sono estremamente indignato ogni volta che volgo lo sguardo ad un'importantissima "memoria" della città, bistrattata. Torno indietro di mezzo secolo nei miei ricordi e rivedo il via vai di tanti carri carichi di vinacce, fichi e carrube, che mangiavo come leccornie! Né potrò mai dimenticare il brandy "Cavallino Rosso", qui prodotto e poi pubblicizzato nella più bella trasmissione degli anni '60: Carosello!

Tante energie sono state profuse, nell'ultimo ventennio, da molti cittadini, per un sua salvaguardia, recupero e riuso funzionale. Qualcosa è stato fatto (stendiamo un velo pietoso sul non funzionamento dell'orto botanico), qualche altra cosa è in progetto. Purtroppo, con la strategia dello "spezzatino", sono state concepite e realizzate iniziative di per sé valide, ma senza una visione complessiva ed organica, necessarie per generare sinergie tra le differenti iniziative e valore aggiunto ad ognuna di esse. La ex distilleria è stata più volte inserita in piani di recupero urbano. Sono state realizzate tutte le opere previste nei piani? In primis una sua salvaguardia e la sistemazione dei piazzali e aree verdi?

Vogliamo sapere tutto su questo problema! Ne abbiamo diritto! E, poi, perché non si discute una volta per tutte di un progetto unico ed efficiente? E partecipato! Intanto si intervenga prima che tutto crolli! Certo che la visione di una povera palma distrutta, unico albero nel piazzale del monumento, lasciata lì a generare altra distruzione di palme, evoca il pensiero che degrado genera degrado. Abbiamo il dovere di fermare il degrado. Per il nostro bene e per amore delle generazioni future. Il nostro grido di dolore deve giungere nei palazzi del potere e, vista la sordità dei nostri governanti, dobbiamo far loro capire che siamo tanti, indignati e desiderosi di partecipare ai processi decisionali per costruire una città bella e vivibile! Interveniamo sui mass-media, scriviamo al Sindaco, assessori e consiglieri, presidiamo incontri, organizziamoci in associazioni e gruppi, facciamo iniziative tematiche, mettiamoci in rete via web!

Il nostro faro deve essere la bellezza - conclude Quarto - perché figli dell'Eterna Bellezza! Non rassegnamoci alle bruttezze!".