Giuliana Damato lascia tutte le cariche nel PD
Onore a una scelta coerente. Intanto Patruno benedice candidati sindaci
sabato 2 marzo 2013
Giuliana Damato si dimette da tutte le cariche nel PD. Mentre una delle più giovani dirigenti del partito cittadino e provinciale ammette la sconfitta, Andrea Patruno, segretario provinciale del PD e commissario cittadino per la sezione di Barletta del partito, domani presenterà il primo candidato ufficiale alle Primarie del centrosinistra: Giuseppe Tupputi, anche lui PD. Un atteggiamento bizzarro, quello di Patruno.
Le Primarie non hanno un regolamento, non si sa nemmeno come sia possibile candidarsi. Non si sa se ciascuno partito potrà avere più candidati. Ma Patruno, nel frattempo, benedice candidature spontanee. Non si è accorto, Patruno, di essere tra i principali responsabili della valanga che ha travolto il PD e il centrosinistra cittadino. Un tempo, anche solo per bon ton, dopo un fiasco del genere, ci si sarebbe dimessi in blocco. Patruno fa il cerimoniere, altro che commissario! Invece dimissioni in blocco, da tutte le cariche, sono arrivate da Giuliana Damato. Si è dimessa da membro della direzione regionale, da responsabile provinciale del Forum donne e da membro del super-comitato di 25 voluto dal commissario, sempre lui, Patruno.
Chiede un reset totale, la Damato. E comincia da sé. Merita un plauso, in un partito e in una città in cui raramente si assiste alle dimissioni dei dirigenti che falliscono. La scelta di Damato è degna di rispetto, anche perché non si può certo imputare a lei il fallimento dell'intera linea politica della dirigenza. Damato abbandona, ma, al più, le si può rimproverare di non essere stata abbastanza incisiva. Forse ha avvallato certe decisioni, forse non si è opposta. Ma non è stata l'attrice protagonista, e nemmeno la regista, del film targato PD. Altri portano sulle proprie spalle lo sbriciolamento del consenso di quel partito. E continuano a ballare sulle rovine fumanti di un pezzo di storia politica. Onore dunque a Giuliana Damato. Temiamo che rimarrà l'unica ad essersi dimessa. Gli altri, invece di dimettersi, si promuovono candidati sindaci.
Le Primarie non hanno un regolamento, non si sa nemmeno come sia possibile candidarsi. Non si sa se ciascuno partito potrà avere più candidati. Ma Patruno, nel frattempo, benedice candidature spontanee. Non si è accorto, Patruno, di essere tra i principali responsabili della valanga che ha travolto il PD e il centrosinistra cittadino. Un tempo, anche solo per bon ton, dopo un fiasco del genere, ci si sarebbe dimessi in blocco. Patruno fa il cerimoniere, altro che commissario! Invece dimissioni in blocco, da tutte le cariche, sono arrivate da Giuliana Damato. Si è dimessa da membro della direzione regionale, da responsabile provinciale del Forum donne e da membro del super-comitato di 25 voluto dal commissario, sempre lui, Patruno.
Chiede un reset totale, la Damato. E comincia da sé. Merita un plauso, in un partito e in una città in cui raramente si assiste alle dimissioni dei dirigenti che falliscono. La scelta di Damato è degna di rispetto, anche perché non si può certo imputare a lei il fallimento dell'intera linea politica della dirigenza. Damato abbandona, ma, al più, le si può rimproverare di non essere stata abbastanza incisiva. Forse ha avvallato certe decisioni, forse non si è opposta. Ma non è stata l'attrice protagonista, e nemmeno la regista, del film targato PD. Altri portano sulle proprie spalle lo sbriciolamento del consenso di quel partito. E continuano a ballare sulle rovine fumanti di un pezzo di storia politica. Onore dunque a Giuliana Damato. Temiamo che rimarrà l'unica ad essersi dimessa. Gli altri, invece di dimettersi, si promuovono candidati sindaci.