«Giù le mani dai bambini»
Striscioni di protesta contro la violenza sui bambini nel corteo di ieri sera. La rabbia e la paura dei genitori
sabato 1 giugno 2013
La rabbia che si avverte dinnanzi alla consapevolezza che in un'aula d'asilo come tante un gruppo di bambini piccolissimi abbia dovuto subire le vessazioni di una maestra, non è paragonabile alla semplice rabbia a cui seppur a malincuore ci siamo abituati dovendo reagire alle nefandezze e ingiustizie della società che ci circonda. Ieri sera si è svolto a tal proposito un corteo di protesta che, partendo da piazza Aldo Moro, ha sfilato per le vie centrali della città: vi hanno partecipato genitori, bambini, insegnanti, dirigenti scolastici e cittadini comuni per manifestare contro i maltrattamenti sui minori, ma quello che preoccupa maggiormente è la consapevolezza che nonostante le innumerevoli proteste e rimostranze, questi episodi non restano sporadici, ma tendono a ripetersi e a passare inosservati. Come abbiamo appreso infatti proprio in questi giorni anche Roma e Vibo Valentia sono state scenario di simili maltrattamenti ai danni di minori.
Analizzando il valore stesso dell'istituzione "scuola", si resta sconcertati pensando che ogni mattina i genitori di quei piccoli sfortunati hanno portato i propri figli in aula, consapevoli della situazione che i piccoli si trovavano a vivere nella loro quotidianetà di giochi. Ciò che tocca maggiormente, oltre che l'indignazione spontaneamente conseguita alla visione del video registrato nell'aula d'asilo, è appurare come i bambini appaiano vittime inconsapevoli, rassegnate al proprio destino. I piccoli, si sa, a differenza di noi adulti hanno mille qualità, tra cui la memoria e la facilità di adattarsi a qualsivoglia situazione, pertanto nelle piccole menti innocenti la violenza viene registrata, assorbita e metabolizzata come se fosse pura normalità. Noi adulti siamo gli unici che primariamente possano agire per impedire che i tristi episodi si ripetano. Per quanto ancora resteremo a guardare?
Analizzando il valore stesso dell'istituzione "scuola", si resta sconcertati pensando che ogni mattina i genitori di quei piccoli sfortunati hanno portato i propri figli in aula, consapevoli della situazione che i piccoli si trovavano a vivere nella loro quotidianetà di giochi. Ciò che tocca maggiormente, oltre che l'indignazione spontaneamente conseguita alla visione del video registrato nell'aula d'asilo, è appurare come i bambini appaiano vittime inconsapevoli, rassegnate al proprio destino. I piccoli, si sa, a differenza di noi adulti hanno mille qualità, tra cui la memoria e la facilità di adattarsi a qualsivoglia situazione, pertanto nelle piccole menti innocenti la violenza viene registrata, assorbita e metabolizzata come se fosse pura normalità. Noi adulti siamo gli unici che primariamente possano agire per impedire che i tristi episodi si ripetano. Per quanto ancora resteremo a guardare?