Giro di boa per l’amministrazione Cascella, tra verifica politica e rischio Patto di stabilità

Il sindaco chiede «effettiva coesione sui metodi di definizione delle scelte»

sabato 30 novembre 2013 13.30
A cura di Edoardo Centonze
Il primo giro di boa per l'amministrazione, arrivato, ad oltre 5 mesi dall'insediamento, con l'approvazione del bilancio di previsione 2013 e del suo assestamento, si chiude tra una verifica di maggioranza e il rischio che alla fine di quest'anno il Comune di Barletta possa sforare il Patto di Stabilità 2013.

Già a fine settembre, richiamata la precedente delibera del Commissario, la Giunta aveva fotografato uno scenario critico da dover monitorare fino alla fine dell'anno (Delibera n. 50 del 26 settembre). Una nota del 19 settembre, a firma dell'allora dirigente dott. Pedone, evidenziava infatti le criticità emerse, ovvero un peggioramento del saldo finanziario rispetto all'obiettivo programmatico, di circa 4,5 milioni di euro. Uno scostamento, che secondo la delibera di Giunta, "potrebbe risultare incolmabile qualora non fossero poste in essere azioni urgenti e mirate al suo ridimensionamento nell'ultimo periodo dell'esercizio in corso". Azioni "in c/capitale in termini di cassa e sulla spesa corrente in termini di riduzione degli impegni per le spese derogabili e non obbligatorie e di contestuale verifica delle entrate accertate ai primi tre titoli di bilancio".

L'obiettivo era stato rideterminato a € 4.228.478,62, rispetto a quello provvisorio che era stato fissato dal Commissario a € 4.235.246,94. Nella delibera veniva ricordato: il taglio dei trasferimenti statali, che per Barletta è pari a quasi 4,6 milioni di euro; l'ottenimento di spazi finanziari per oltre 6 milioni di euro, per il pagamento di debiti di parte capitale certi, liquidi ed esigibili al 31 dicembre 2012. Nella sua relazione del 17 settembre, l'allora dirigente Pedone, ricordava "le problematiche che attanagliano il Bilancio del Comune di Barletta":
La delibera chiedeva di: "disporsi impegni sul titolo I di spesa solo per spese non derogabili e obbligatori"; "evitare i pagamenti sul titolo II di spesa salvo che si tratti di pagamenti finanziati con fondi della comunità europea". Già nella delibera del Commissario prefettizio erano elencate una serie di raccomandazioni ai dirigenti, nuovamente riportate poi nella relazione del dott. Pedone del 17 settembre e nella delibera di Giunta del 26 settembre. A queste, tra le altre, si aggiungevano: "incaricare il Responsabile del Settore Edilizia Pubblica e Privata e del Settore Piani e Programmi Urbani, ad attivare tutte le azioni necessarie per l'incameramento delle somme derivanti dall'attuazione della zona 167 (espropri e oneri concessori) e delle somme inerenti il PIRP ed ogni altra forma di incasso utile ai fini del Patto 2013"; "autorizzare il Dirigente del Settore Programmazione Economica e Finanziaria a rinviare ai Dirigenti proponenti, con segnalazione per opportuna conoscenza agli organi competenti, ogni atto che risulti adottato in contrasto con le finalità del presente provvedimento".

Veniamo alla situazione politica. «Non tutto, come suol dirsi, viene per nuocere - così Cascella ha commentato la seduta del Consiglio comunale di ieri - Il momento dialettico all'interno della stessa maggioranza che esprime l'attuale Amministrazione comunale su un emendamento all'assestamento di bilancio (quello congiunto delle commissioni Bilancio e Cultura, di compromesso tra due emendamenti diversi, non votato però dai consiglieri di Sinistra Unita, Campese, Sciusco e Lasala, con l'eccezione di Doronzo, che è stato uno dei sostenitori dell'emendamento stesso ndr) ha comunque consentito di affrontare apertamente le diverse tensioni causate dalle difficili condizioni in cui si deve operare e cominciare a scioglierle con una rinnovata assunzione di responsabilità nei confronti degli elettori. È servito intanto a chiudere con un voto netto il capitolo di un bilancio di fatto, visto che sono già stati consumati 11 dodicesimi nell'indeterminatezza delle politiche finanziarie che scaricano sugli enti locali i maggiori oneri del risanamento dei conti pubblici - e in conclusione - Ma bisognerà continuare ogni necessario chiarimento lungo un percorso politico - ha aggiunto il sindaco - che consenta di affermare una effettiva coesione sui metodi di definizione delle scelte e sugli obiettivi di cambiamento da perseguire senza indugi e coerentemente con la natura dell'alleanza e l'ispirazione del programma su cui gli elettori hanno espresso la propria fiducia».

Al termine del Consiglio comunale di ieri, c'è stata una riunione di maggioranza nella quale dai partiti è emersa la necessità che, alla vigilia di ogni prossima seduta consiliare, si celebri una sorta di pre-consiglio, nel quale definire la linea da tenere in aula e gli eventuali emendamenti da presentare ai provvedimenti. A ciò si lega la richiesta di poter analizzare, bene ed in tempo utile, i vari provvedimenti. Metodo che le forze politiche ritengono non essere stato attuato per il bilancio e per il suo assestamento. L'ultimo campanello di allarme è stato certamente l'aver portato, da parte di membri della stessa maggioranza, due emendamenti diversi sulla stessa questione (quelli di commissione Cultura e commissione Bilancio), e aver dovuto così trovare una soluzione di compromesso, nel corso del Consiglio comunale. Resta il nodo politico da sciogliere dentro Sinistra Unita, con la spaccatura al momento del voto di questo emendamento, tra Doronzo da un lato, e Campese, Sciusco, Lasala dall'altro. Al momento i venti di rimpasto, che aleggiavano nelle scorse settimane, sono più deboli, o è solo un'apparenza? Vedremo. Le fibrillazioni restano. Raggiunto il primo giro di boa, i prossimi giorni e le prossime settimane saranno certamente decisivi.
Cosa accadrebbe nel 2014, se sforiamo il Patto di stabilità 2013: