Gianni Pittella (PD): «In Puglia il mio consenso è forte»
Intervista ad uno dei candidati alla segreteria nazionale del partito. A settembre l’assemblea nazionale deciderà anche su congressi locali e regionali
martedì 20 agosto 2013
Ritorna a Barletta per la terza volta nel giro di alcuni mesi, l'On. Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo, e candidato alla segreteria nazionale del PD. L'occasione è stata un incontro, svoltosi domenica scorsa nel porto di Barletta, organizzato, presso la sede dell'Anglat, dall'associazione "Coworking Sociale", in cui si è discusso di temi locali ed europei, come l'euro-progettazione, la cui formazione viene sollecitata anche nella città di Barletta. La presenza di Pittella è stata l'occasione per intervistarlo sul momento politico attuale, quello di un PD, che si avvia alla fase congressuale.
Onorevole Pittella, che estate è quella del PD, per il quale lei si è candidato alla segreteria?
«E' un estate di preparazione del congresso. Mi pare che ormai i nodi si siano sciolti, fortunatamente, dopo un periodo anche troppo lungo di discussioni inutili sulle date, sulle regole. Il congresso si farà a fine novembre-inizio dicembre. La data è il 24 novembre. Può slittare di qualche giorno, ma si farà. Finalmente avremo un momento in cui tutti i cittadini, oltre che gli iscritti al partito, potranno discutere sul futuro del PD, sulle cause della sconfitta, su cosa deve correggere, per tornare ad essere un partito che anima la speranza di milioni di cittadini».
Quanto peserà però la vicenda Berlusconi, che arriverà presto in Senato?
«Il PD va per la sua strada, Berlusconi non deve ricattare il PD, perché dal PD avrà soltanto dei no. No al salvacondotto, no a ipotesi che trasformi una sentenza passata in giudicato. Berlusconi è un cittadino come gli altri, è una personalità politica, ma questo non gli può rendere un trattamento diverso nei confronti della giustizia. Il PD sosterrà il governo Letta in maniera leale e seria, nella misura in cui il governo andrà avanti e realizzerà gli impegni che si è incaricato di realizzare: l'alleggerimento del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese; il pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione; la riforma della legge elettorale. Se il PdL vuole invece scaraventare sulla vita e sulla stabilità del governo, le problematiche giudiziarie di una persona, allora si assume la responsabilità di far cadere una formula che, per quanto contingente, sta cercando di garantire la stabilità del paese».
Ad oggi però non c'è ancora una ufficializzazione definitiva di tutte le candidature, e c'è la riserva di Renzi da sciogliere.
«Renzi, come altre persone, scioglieranno la riserva nel momento in cui sarà ufficiale il percorso congressuale. Il 20 e 21 settembre l'assemblea nazionale del partito definirà il percorso congressuale (non solo quello nazionale, ma anche quelli locali e regionali ndr) e dirà anche in quanto tempo si dovranno annunciare le candidature e quante firme occorreranno per ciascuna candidatura. In quel momento, Pittella, Renzi, Civati, Cuperlo, o chicchessia, potranno dire: io mi candido, questo è il mio programma, queste sono le firme delle persone che sostengono la mia candidatura. Si apriranno le danze di un confronto che non sarà una guerra personalistica, ma sarà una bellissima gara sulle idee. Questo è il congresso di un grande partito moderno. Io penso che in quei grandi congressi che fanno i socialdemocratici tedeschi o i laburisti inglesi, mica ci sono i coltelli o le sciabole, lì ci sono le idee, e il confronto avviene esattamente sulle proposte di merito, su ciò che si vuole fare per l'Italia e per l'Europa. Questo dovremo fare in modo che sia il congresso del PD».
Lei è tornato a Barletta a distanza di circa un mese, quindi dopo poco tempo. Pensa che la sua candidatura possa avere un radicamento in questa provincia?
«Sono un grande estimatore di questa città, che considero bellissima e anche ricca di storia, di tradizione e di cultura. Sono amico personale di Pasquale Cascella, e ho tantissimi amici e compagni che mi seguono con affetto e simpatia da tempo. Poi sono uno che non si ferma mai. Credo di aver girato quasi tutti i comuni del mio collegio elettorale, che sono 1.700. Cosa che non fa nessuno. Non sarà una sorpresa vedermi spesso a Barletta, né negli altri comuni e città della Puglia».
Ha avuto già contatti e dichiarazioni di appoggio?
«Sicuramente qui posso contare sull'amicizia di Giuseppe Bufo e di tanti altri amici e compagni che mi stanno manifestando la loro simpatia e il loro sostegno. Ma in Puglia il consenso intorno alla mia persona è forte e radicato da molti anni. Non dimentichiamo che alle ultime europee ho preso 138.000 voti di preferenza, con persone che hanno scritto Pittella, non è che hanno votato una lista bloccata».
Onorevole Pittella, che estate è quella del PD, per il quale lei si è candidato alla segreteria?
«E' un estate di preparazione del congresso. Mi pare che ormai i nodi si siano sciolti, fortunatamente, dopo un periodo anche troppo lungo di discussioni inutili sulle date, sulle regole. Il congresso si farà a fine novembre-inizio dicembre. La data è il 24 novembre. Può slittare di qualche giorno, ma si farà. Finalmente avremo un momento in cui tutti i cittadini, oltre che gli iscritti al partito, potranno discutere sul futuro del PD, sulle cause della sconfitta, su cosa deve correggere, per tornare ad essere un partito che anima la speranza di milioni di cittadini».
Quanto peserà però la vicenda Berlusconi, che arriverà presto in Senato?
«Il PD va per la sua strada, Berlusconi non deve ricattare il PD, perché dal PD avrà soltanto dei no. No al salvacondotto, no a ipotesi che trasformi una sentenza passata in giudicato. Berlusconi è un cittadino come gli altri, è una personalità politica, ma questo non gli può rendere un trattamento diverso nei confronti della giustizia. Il PD sosterrà il governo Letta in maniera leale e seria, nella misura in cui il governo andrà avanti e realizzerà gli impegni che si è incaricato di realizzare: l'alleggerimento del carico fiscale sul lavoro e sulle imprese; il pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione; la riforma della legge elettorale. Se il PdL vuole invece scaraventare sulla vita e sulla stabilità del governo, le problematiche giudiziarie di una persona, allora si assume la responsabilità di far cadere una formula che, per quanto contingente, sta cercando di garantire la stabilità del paese».
Ad oggi però non c'è ancora una ufficializzazione definitiva di tutte le candidature, e c'è la riserva di Renzi da sciogliere.
«Renzi, come altre persone, scioglieranno la riserva nel momento in cui sarà ufficiale il percorso congressuale. Il 20 e 21 settembre l'assemblea nazionale del partito definirà il percorso congressuale (non solo quello nazionale, ma anche quelli locali e regionali ndr) e dirà anche in quanto tempo si dovranno annunciare le candidature e quante firme occorreranno per ciascuna candidatura. In quel momento, Pittella, Renzi, Civati, Cuperlo, o chicchessia, potranno dire: io mi candido, questo è il mio programma, queste sono le firme delle persone che sostengono la mia candidatura. Si apriranno le danze di un confronto che non sarà una guerra personalistica, ma sarà una bellissima gara sulle idee. Questo è il congresso di un grande partito moderno. Io penso che in quei grandi congressi che fanno i socialdemocratici tedeschi o i laburisti inglesi, mica ci sono i coltelli o le sciabole, lì ci sono le idee, e il confronto avviene esattamente sulle proposte di merito, su ciò che si vuole fare per l'Italia e per l'Europa. Questo dovremo fare in modo che sia il congresso del PD».
Lei è tornato a Barletta a distanza di circa un mese, quindi dopo poco tempo. Pensa che la sua candidatura possa avere un radicamento in questa provincia?
«Sono un grande estimatore di questa città, che considero bellissima e anche ricca di storia, di tradizione e di cultura. Sono amico personale di Pasquale Cascella, e ho tantissimi amici e compagni che mi seguono con affetto e simpatia da tempo. Poi sono uno che non si ferma mai. Credo di aver girato quasi tutti i comuni del mio collegio elettorale, che sono 1.700. Cosa che non fa nessuno. Non sarà una sorpresa vedermi spesso a Barletta, né negli altri comuni e città della Puglia».
Ha avuto già contatti e dichiarazioni di appoggio?
«Sicuramente qui posso contare sull'amicizia di Giuseppe Bufo e di tanti altri amici e compagni che mi stanno manifestando la loro simpatia e il loro sostegno. Ma in Puglia il consenso intorno alla mia persona è forte e radicato da molti anni. Non dimentichiamo che alle ultime europee ho preso 138.000 voti di preferenza, con persone che hanno scritto Pittella, non è che hanno votato una lista bloccata».