Gianluca Gorgoglione: «Barletta deve reagire»

Giovani desiderosi di scendere in campo

giovedì 14 aprile 2022 9.50
Abbiamo incontrato Gianluca Gorgoglione, 25 anni, giovane imprenditore del settore tessile e abbigliamento, candidato al Consiglio Comunale lista "Mino Cannito Sindaco".

Perché ha deciso di scendere in campo?
«Non vi nascondo che la politica cittadina mi ha sempre incuriosito e appassionato. La verità è che scendo in campo per amore di Barletta e perché sento il dovere di dare il mio contributo. Lo faccio, senza paura, sulla base dei valori trasmessi dalla mia famiglia e sulla scorta dell'esperienza imprenditoriale maturata in questi anni in giro per l' Italia.
Sono un giovane ragazzo determinato ed ambizioso ed è per questo che, nonostante la giovane età, mi sono subito messo al lavoro conseguendo importanti obiettivi che oggi voglio trasferire in politica. Barletta così com'è non mi piace: sogno e spero una città migliore dove i giovani diventano protagonisti della politica contribuendo attivamente alla realizzazione dei progetti volti alla crescita della nostra città ed al miglioramento delle condizioni di vita di tutti».

Come si avvicina un giovane imprenditore alla politica?
Gianluca Gorgoglione
«Non voglio più pensare che gli altri decidano per me e per i tanti cittadini indifesi e che non possono esprimere la propria opinione. Attualmente a Barletta o ti schieri e stai con "loro" o stai contro: dimostrazione di ciò è che negli ultimi 10 anni ben tre sindaci sono stati costretti a dare le dimissioni per l'impossibilità di governare la città. Personalmente odio questo modo di fare politica e ho deciso di battermi per una politica libera da condizionamenti, al fianco dell'ultimo sindaco sfiduciato da una politica nella quale non mi riconosco. Con "loro" cambia il direttore d'orchestra ma la musica resta sempre la stessa. Ecco perché la necessità di volti nuovi e rinnovate idee provenienti da giovani che, come me, vivono del proprio lavoro senza necessità di lucrare a tutti i costi».

Perché Mino Cannito Sindaco?
«Ho seguito le vicende dell'ex sindaco Mino Cannito degli ultimi tre anni di governo e ho apprezzato tanto rispetto a quanto è stato fatto, in poco tempo, contro tutto e contro tutti, in piena pandemia e con continue pressioni della sua maggioranza.
Mino è una persona onesta che lotta per ciò in cui crede. Oggi si ripresenta alla città con senso di responsabilità e allo stesso tempo prendendo le distanze da coloro i quali lo hanno boicottato, lasciando Barletta, in un particolare periodo storico, più unico che raro, senza guida. Nel mio primo giro elettorale ho incontrato tanti cittadini liberi da condizionamenti e pronti a sostenerlo. Colgo l'occasione per ringraziarlo perché ha saputo trasmettermi la forza e il coraggio di battermi per sane e libere idee che mi contraddistinguono. E mi sento di poter fermamente affermare che le mie idee non saranno mai in vendita».

I punti salienti del suo programma?
«Vedo tanti miei coetanei, meno fortunati, senza lavoro, costretti a lasciare Barletta o, peggio ancora, vittime dell'incalzante fenomeno delle devianze giovanili. Solo se ci impegniamo seriamente possiamo far crescere Barletta, investendo per una città più moderna e sicura, dove gli imprenditori possano tornare a investire, il turismo possa decollare e dove un diritto sia davvero un diritto e non un privilegio di pochi; solo così si cambia rotta.
Ambiente, turismo, lavoro e cultura saranno i quattro punti caratterizzanti del mio programma.
La nostra città merita un turismo non selvaggio ma sostenibile e rispettoso dell'ambiente e della salute di noi cittadini. E' qui che si inserisce il mio attuale impegno per contribuire alla salvaguardia dell'ambiente e, grazie anche al comitato OAP Operazione Aria Pulita Bat che tanto si prodiga per salvaguardare la salute della nostra Città, sono sicuro che si può fare tanto per le nostre coste, il nostro amato mare, la nostra spiaggia dorata e per l'aria che respiriamo.
Solo con una città sana e ospitale, dove tutti abbiano la possibilità di trovare un lavoro, di esprimersi e di stare bene, con maggiori attività culturali e più opportunità giovanili, possiamo seriamente costruire il nostro futuro».