"Ghetto Italia", la nuova forma di schiavitù
Yvan Sagnet e Leonardo Palmisano parlano ai giovani della lotta contro i ghetti
sabato 12 dicembre 2015
«Nonostante la schiavitù sia stata abolita, persistono nelle campagne italiane schiavi e schiavisti che in silenzio e 'nascosti' da tutti rendono il lavoro una realtà parallela al sistema italiano». È questa la frase che ha dato inizio alla presentazione del libro 'Ghetto Italia' scritto dal leader della rivolta nel ghetto di Nardò contro il caporalato nel 2011, Yvan Sagnet, in collaborazione con l'etnologo Leonardo Palmisano, svoltasi il 10 dicembre 2015, presso la libreria Cialuna a Barletta.
Che la presentazione sia avvenuta esattamente nella giornata internazionale dei diritti umani non è un caso. «È nel nostro interesse portare alla luce quelle che sono le condizioni precarie, le difficoltà e i soprusi di una gente dimenticata, di cui si parla poco – ha affermato Leonardo Palmisano – e attraverso questa inchiesta, che ha l'intensità di un romanzo, abbiamo dato forma a questa iniziativa». La moderatrice Giuliana Damato ha in seguito passato la parola a Yvan Sagnet che dopo aver illustrato le condizioni dei ghetti, controllati da caporali padroni delle vite dei braccianti, ha ribadito: «Questa condizione ghettizzante è tipica del sistema italiano e il meccanismo del caporalato accumula povertà e debolezza. Per questo, partendo dalla Puglia abbiamo deciso di espandere la narrazione verso le altre regioni di Italia perché il nostro unico obbiettivo è quello di combattere questo fenomeno».
Ha concluso l'incontro l'Europarlamentare Elena Gentile, che ha ringraziato per la partecipazione l'avvocato Stefano Campese e le classi del Liceo scientifico 'C. Cafiero' di Barletta «È necessario cancellare definitivamente l'arretratezza culturale rendendo i cittadini e soprattutto i giovani consapevoli di ciò che accade. Dobbiamo, dunque, compiere una rivoluzione sul piano formativo e informativo per fronteggiare il caporalato».
Che la presentazione sia avvenuta esattamente nella giornata internazionale dei diritti umani non è un caso. «È nel nostro interesse portare alla luce quelle che sono le condizioni precarie, le difficoltà e i soprusi di una gente dimenticata, di cui si parla poco – ha affermato Leonardo Palmisano – e attraverso questa inchiesta, che ha l'intensità di un romanzo, abbiamo dato forma a questa iniziativa». La moderatrice Giuliana Damato ha in seguito passato la parola a Yvan Sagnet che dopo aver illustrato le condizioni dei ghetti, controllati da caporali padroni delle vite dei braccianti, ha ribadito: «Questa condizione ghettizzante è tipica del sistema italiano e il meccanismo del caporalato accumula povertà e debolezza. Per questo, partendo dalla Puglia abbiamo deciso di espandere la narrazione verso le altre regioni di Italia perché il nostro unico obbiettivo è quello di combattere questo fenomeno».
Ha concluso l'incontro l'Europarlamentare Elena Gentile, che ha ringraziato per la partecipazione l'avvocato Stefano Campese e le classi del Liceo scientifico 'C. Cafiero' di Barletta «È necessario cancellare definitivamente l'arretratezza culturale rendendo i cittadini e soprattutto i giovani consapevoli di ciò che accade. Dobbiamo, dunque, compiere una rivoluzione sul piano formativo e informativo per fronteggiare il caporalato».