Gero Grassi: «I socialisti farebbero bene a tacere per pudore»

Il vicepresidente del gruppo PD alla Camera a sostegno di Cascella. Mennea: «L’apparentamento con i socialisti snaturerebbe il nostro progetto»

lunedì 20 maggio 2013 15.30
A cura di Edoardo Centonze
Il vicepresidente del gruppo PD alla Camera, Gero Grassi, era ieri pomeriggio a Barletta, per sostenere il candidato sindaco Pasquale Cascella. Insieme a lui, Andrea Patruno, segretario provinciale e commissario cittadino del PD, e il consigliere regionale Ruggiero Mennea.

«Negli ultimi vent'anni non ho mancato ad un'elezione comunale di Barletta. Oggi, la candidatura di Cascella riconduce Barletta in una politica più ampia di quella locale - ha detto Grassi - Abbiamo un partito dove spesso non comanda nessuno, dove spesso si discute troppo, ma siamo liberi: non abbiamo un padrone». Sull'elezione del Presidente della Repubblica: «Puppato ha detto una grande bugia, perché la vicenda è iniziata prima con la mancata elezione di Marini. Lo dice uno che ha votato Marini, Prodi, e felicemente Napolitano». Sul governo di larghe intese: «I nostri elettori devono capire il momento di difficoltà». Sulla città: «A Barletta abbiamo commesso degli errori. Cerchiamo di recuperare con un'unità elettorale attorno a Pasquale Cascella - ha aggiunto - I compagni socialisti farebbero bene a tacere per pudore. Prima fanno Italia bene comune, poi Barletta bene privato».

«Cannito esercita una professione pubblica assieme all'essere candidato sindaco. Il conflitto d'interessi è emerso troppo - ha detto Mennea - Se accettassimo l'apparentamento con i socialisti, snatureremmo il nostro progetto. Il nostro avversario non è Cannito, ma è nel centrodestra. Per fortuna abbiamo un avversario di centrodestra che non è un gigante. Alfarano è da più di vent'anni in consiglio comunale, non ha saputo fare opposizione, è stato connivente - e ha aggiunto - Dietro il diktat di Fitto, per la candidatura di Alfarano, non c'è un accordo per la città. Il ritiro di Damiani è avvenuto con la promessa di candidatura in consiglio regionale, e con l'eventuale subentro al posto di Alfarano di un amico canosino di Ventola».

«Il voto non è per una resa dei conti del passato, ma per costruire il futuro - ha detto Cascella, che è poi intervenuto sull'utilizzo dei luoghi pubblici per incontri elettorali - Incontrarci in un bene pubblico, è il miglior modo per valorizzarlo». Sui manifesti: «Ho chiesto il rispetto delle regole, e mi hanno detto che sono presuntuoso. Non si può tollerare più questa offesa ai cittadini. A questo punto, per non buttare soldi, preferisco non metter più un manifesto». «Ho chiesto scusa alla città per quello che è accaduto e che non deve più accadere - il riferimento è allo scioglimento del consiglio comunale con atto notarile, che ha portato alla caduta di Maffei, anch'egli presente ieri all'incontro - Se dovesse accadere a me, mi presenterei in consiglio comunale a dare conto delle mie ragioni - ha concluso - A Barletta, abbiamo l'onere di cambiare e di rendere credibile una proposta di governo nazionale».
Partito Democratico © Tommaso Francavilla
Partito Democratico © Tommaso Francavilla
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Partito Democratico © Tommaso Francavilla
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