«Gentile redazione, ho 16 anni e mi interessa la politica»

La lettera di un giovane lettore che sogna di cambiare le cose...

sabato 5 ottobre 2013
"Non è un Paese per vecchi" è il titolo di un famoso film del 2007 girato dai fratelli Coen, di sicuro i due registi americani non si sono ispirati all'Italia per realizzare la loro pluripremiata pellicola. Un Paese, il nostro dove nell'agosto 2013 è stato rilevato che il 40,1% dei giovani dai 15 ai 24 anni è disoccupato, un Paese dove i giovani non vengono considerati una risorsa e dove spesso vengono emarginati e costretti a cercare fortuna altrove. Responsabile di questa situazione è indubbiamente una classe politica miope e poco propensa ad ascoltare le istanze di una generazione che al contrario dei luoghi comuni, che la vogliono distante dalla realtà ed immersa in futili pensieri, ha voglia di far sentire la propria voce, ha voglia di partecipare alla vita pubblica e contribuire alla crescita delle proprie città e del proprio Paese. A volte capita che questi giovani proprio perchè poco coinvolti, si nascondano e mantengano chiuse queste istanze nei loro pensieri o nelle conversazioni intime con i loro coetanei. Altre volte però la loro volontà di venire fuori, emerge ed arrivano a gesti come quello di questo ragazzo di 16 anni che ha scritto alla nostra redazione una lettera aperta e piena di vitalità, di propositiviità, di voglia di fare. Eccone uno stralcio, il più significativo:

«Non capita molto spesso stare qui a leggere di un 16 enne i cui interessi sono la politica, che spera un giorno di salvare la propria città ormai lasciata alla deriva. Oggi addirittura è diventato difficile parlare di politica con i ragazzi. Negli ultimi anni cresce sempre più un senso di sfiducia nei confronti di quest'importante istituzione. Capita spesso ascoltare giovani adolescenti dire: "I politici sono tutti ladri", oppure "la politica è una cosa sporca". (...) Molto spesso il problema giovani non viene affrontato nel miglior dei modi, addirittura a volte viene scartato quando poi i giovani sono il futuro della nostra città e della nostra nazione, saremo noi ragazzi tra qualche anno ad essere il motore di una grande macchina chiamata Italia, ma molto spesso tutti da destra a sinistra, senza distinzione politica, si dimenticano di ciò».

Nella stessa missiva il giovane 16enne dichiara di essere di destra e lancia un appello al PDL barlettano affinchè si svecchi e dia più spazio alla voglia di rinnovamento dei giovani. Ma aldilà dello schieramento di questo ragazzo (che poi in un altro contributo invita anche i giovani di sinistra a far sentire la propria voce) ciò che ci preme ancora una volta sottolineare è la voglia di fare contenuta in queste righe, una voglia insita di sicuro in molti ragazzi che aspettano solo di essere invogliati e coinvolti perchè per cambiare le cose, per far si che questo non sia un Paese per vecchi, c'è bisogno di tutti, c'è bisogno dei giovani.

[Adriano Antonucci]