Garanzia Giovani, il Movimento 5 Stelle chiede chiarezza

I consiglieri regionali: «È una misura fondamentale per i giovani ma vanno risolte numerose criticità»

sabato 9 dicembre 2017
Conoscere quale sia lo stato di attuazione del programma "Garanzia Giovani" e, in particolare, quali siano le tempistiche per le liquidazioni delle indennità per i tirocini formativi svolti nei mesi scorsi. È quanto chiedono i consiglieri del M5S Antonio Trevisi e Grazia Di Bari in un'interrogazione urgente indirizzata all'Assessore alla Formazione e al Lavoro Sebastiano Leo.

«Sono numerose - incalzano i pentastellati - le segnalazioni che ci sono pervenute in merito ai ritardi nei pagamenti da parte della Regione. Ora che la giunta ha deciso di prorogare il progetto fino a giugno 2018, rimodulando le risorse a disposizione vogliamo sapere quando verranno pagate le indennità per i tirocini svolti finora».

Garanzia Giovani è il programma europeo nato con lo scopo di migliorare l'occupabilità dei giovani. Con la deliberazione di Giunta Regionale n. 1527 del 31/07/2015 è stato approvato lo schema di Convenzione tra Regione Puglia e Province per la realizzazione delle misure previste dal Piano di Attuazione regionale (PAR) della Regione Puglia per l'attuazione della Garanzia Giovani e sono state distribuite, per tipologia di servizio, le risorse complessivamente destinate per tutte le attività rese dalle Province per il tramite dei Centri per l'impiego territoriali. Con deliberazione di Giunta regionale n. 1827 del 7 novembre 2017 è stato previsto di rimodulare la dotazione finanziaria del PAR per ogni singola misura per garantirne la piena ed efficiente attuazione.

«Riteniamo Garanzia Giovani una misura fondamentale per l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro - continuano i consiglieri cinquestelle - ma vanno risolte numerose criticità nell'attuazione del programma, come avevamo già richiesto in una mozione approvata in Consiglio regionale. Solo in questo modo potremo davvero aiutare tanti ragazzi nel difficile passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro».