Futurismo e rivendicazioni studentesche, la protesta al "Casardi" di Barletta
"La nostra guerra ora" lo striscione innalzato dal Blocco Studentesco
martedì 20 settembre 2016
12.18
Con una fulminea azione dimostrativa i ragazzi del Blocco studentesco hanno dato il via ad un nuovo anno scolastico. "La nostra guerra ora" questo il testo dello striscione srotolato davanti alla monumentale entrata del liceo classico "Casardi".
«Un gesto evocativo che celebra la forza e l'energia giovanile in chiave futurista – si legge in una nota diffusa dal movimento – Abbiamo voluto celebrare l'inizio del nuovo anno scolastico partendo da uno dei luoghi più commemorativi della nostra città rendendo onore ai nostri avi caduti in guerra e lanciando per loro la nostra sfida alle stelle. In una società risucchiata dal materialismo e dall'individualismo, riaffermare il lirismo e la nobiltà d'animo che da sempre caratterizzano la nostra nazione è un vero e proprio atto rivoluzionario».
«Riportare in auge la sacralità della scuola, quale centro nevralgico per la formazione degli uomini di domani, dovrebbe essere una priorità per i riformatori che dicono di voler risollevare le sorti di questo martoriato Paese. Il nostro obiettivo è quello di riaccendere negli animi assopiti dei giovani la voglia di lottare - conclude la nota - di incarnare l'esempio di chi ha scritto la storia d'Italia in un impeto di eroismo. Belli, irriverenti, determinati, energici: la gioventù che assalta il futuro e lo conquista».
«Un gesto evocativo che celebra la forza e l'energia giovanile in chiave futurista – si legge in una nota diffusa dal movimento – Abbiamo voluto celebrare l'inizio del nuovo anno scolastico partendo da uno dei luoghi più commemorativi della nostra città rendendo onore ai nostri avi caduti in guerra e lanciando per loro la nostra sfida alle stelle. In una società risucchiata dal materialismo e dall'individualismo, riaffermare il lirismo e la nobiltà d'animo che da sempre caratterizzano la nostra nazione è un vero e proprio atto rivoluzionario».
«Riportare in auge la sacralità della scuola, quale centro nevralgico per la formazione degli uomini di domani, dovrebbe essere una priorità per i riformatori che dicono di voler risollevare le sorti di questo martoriato Paese. Il nostro obiettivo è quello di riaccendere negli animi assopiti dei giovani la voglia di lottare - conclude la nota - di incarnare l'esempio di chi ha scritto la storia d'Italia in un impeto di eroismo. Belli, irriverenti, determinati, energici: la gioventù che assalta il futuro e lo conquista».