Franco Caputo, segretario del PD di Barletta in redazione dopo il voto
Considerazioni, analisi e anche una personale denuncia del candidato non eletto. «Nessun voto nella mia sezione, nemmeno il mio»
sabato 21 maggio 2011
Segretario, non crede che sia stata una campagna elettorale confusionaria questa barlettana?
Si, è così, occorre davvero evidenziare le conseguenze scaturite dalla presenza massiccia di candidati sindaci.
L'elettorato magari non è stato messo nelle condizioni di interpretare le reali proposte dei singoli candidati?
Andando a guardare l'esito elettorale viene fuori che di fatto almeno sette sindaci su dieci hanno ingenerato nell'elettorato molte difficoltà nel comprendere anche singole proposte, l'enorme numero di candidati consiglieri di fatto hanno provocato confusione ed anche irritazione, sconvolgendo il significato pregnante della kermesse elettorale. Inoltre gli elettori hanno validato l'idea bipolare della politica, e dunque due schieramenti che si contendono il governo della città.
Pochissime liste civiche nel centro sinistra a Barletta, è un segno di scortesia verso l'elettorato?
La semplificazione politica che è stata offerta, con riferimenti a sigle di partiti ha dato una nuova spinta. Non è un disvalore la mancanza di liste civiche perché i partiti si riappropriano di un ruolo che compete loro. E' rilevante inoltre il voto che ha raccolto il PD (più di ¼ dell'elettorato).
Se paragonassimo la differenza tra il voto del 2006 e quello del 2011 notiamo una netta riduzione in quest'ultima tornata, come la giustifica?
Venivamo da una lunga stagione di successi del centro sinistra guidato da Salerno, che rendeva la situazione trainante e riconoscibile. Un viatico importante. Altro elemento, doppio, da un lato l'inconsistenza del centro destra (nel 2006) unitamente al fatto che non v'erano 10 candidati sindaci bensì 4.
Perché il centro destra è stato così aggressivo in questa campagna elettorale?
Vi sono stati alcuni toni un po' duri, ma sono scelte strategiche adottate del candidato. V'è un ritardo cronico nel rapporto con i cittadini, coi i quali va discusso di programmi, di proposte. Ma non ha molto appeal, meglio magari dire che "Maffei ha la barba lunga" anziché proporre in merito a migliorare la città. La polemica, se fine a sé stessa, non serve e non è scritta in un qualsiasi programma elettorale.
Perché non vi sono stati i consensi che Franco Caputo si aspettava?
Va osservato che vi sono dinamiche problematiche che toccano la veicolazione del consenso (con meccanismi ai limiti della legittimità). [nel 2006 ho preso 548 voti, oggi 350] La politica va rappresentata con un profilo diverso, forse sconto una non aggressività nel rapporto con l'elettore confidando nella libertà individuale del singolo elettore.
Declassamento da vice sindaco, può aver contribuito?
Avevo ancora cose da dire e un lavoro da completare quando ho ceduto il mio posto. L'impegno in amministrazione richiede del tempo, spesso questo viene sottratto al contatto con gli elettori e dunque può essere poco appagante. Diventa ancor meno quando il contesto non crea "gruppo"
Politica, filosofia o pragmatismo?
Ciascuno di noi sceglie, per me è libertà e partecipazione. Molti elettori hanno subito condizionamenti.
Quali?
Ho sentito racconti, di condizionamenti ma anche prezzolamenti. Se avessi contezza di questo farei scelte differenti. Probabilmente c'è una superficialità degli elettori, soprattutto dei più giovani.
Quale contributo adesso, Franco Caputo darà al suo partito?
Cercherò di valorizzarne l'azione. Contemperare le esigenze dei rappresentanti istituzioni con la moltitudine delle persone che ci ha dato consenso.
Risulta verità che nel seggio dove ha votato (78), non ha riscontrato alcun voto secondo gli elaborati ufficiali?
Risulta vero. Questo non depone sicuramente a favore di una massima attendibilità se confrontiamo con i dati del nostro rappresentate di lista, che in quella sezione ce ne comunicava per certo 13.
Lo denuncerà agli organi preposti?
Farò comunicazioni formali per chiedere spiegazioni.
Si, è così, occorre davvero evidenziare le conseguenze scaturite dalla presenza massiccia di candidati sindaci.
L'elettorato magari non è stato messo nelle condizioni di interpretare le reali proposte dei singoli candidati?
Andando a guardare l'esito elettorale viene fuori che di fatto almeno sette sindaci su dieci hanno ingenerato nell'elettorato molte difficoltà nel comprendere anche singole proposte, l'enorme numero di candidati consiglieri di fatto hanno provocato confusione ed anche irritazione, sconvolgendo il significato pregnante della kermesse elettorale. Inoltre gli elettori hanno validato l'idea bipolare della politica, e dunque due schieramenti che si contendono il governo della città.
Pochissime liste civiche nel centro sinistra a Barletta, è un segno di scortesia verso l'elettorato?
La semplificazione politica che è stata offerta, con riferimenti a sigle di partiti ha dato una nuova spinta. Non è un disvalore la mancanza di liste civiche perché i partiti si riappropriano di un ruolo che compete loro. E' rilevante inoltre il voto che ha raccolto il PD (più di ¼ dell'elettorato).
Se paragonassimo la differenza tra il voto del 2006 e quello del 2011 notiamo una netta riduzione in quest'ultima tornata, come la giustifica?
Venivamo da una lunga stagione di successi del centro sinistra guidato da Salerno, che rendeva la situazione trainante e riconoscibile. Un viatico importante. Altro elemento, doppio, da un lato l'inconsistenza del centro destra (nel 2006) unitamente al fatto che non v'erano 10 candidati sindaci bensì 4.
Perché il centro destra è stato così aggressivo in questa campagna elettorale?
Vi sono stati alcuni toni un po' duri, ma sono scelte strategiche adottate del candidato. V'è un ritardo cronico nel rapporto con i cittadini, coi i quali va discusso di programmi, di proposte. Ma non ha molto appeal, meglio magari dire che "Maffei ha la barba lunga" anziché proporre in merito a migliorare la città. La polemica, se fine a sé stessa, non serve e non è scritta in un qualsiasi programma elettorale.
Perché non vi sono stati i consensi che Franco Caputo si aspettava?
Va osservato che vi sono dinamiche problematiche che toccano la veicolazione del consenso (con meccanismi ai limiti della legittimità). [nel 2006 ho preso 548 voti, oggi 350] La politica va rappresentata con un profilo diverso, forse sconto una non aggressività nel rapporto con l'elettore confidando nella libertà individuale del singolo elettore.
Declassamento da vice sindaco, può aver contribuito?
Avevo ancora cose da dire e un lavoro da completare quando ho ceduto il mio posto. L'impegno in amministrazione richiede del tempo, spesso questo viene sottratto al contatto con gli elettori e dunque può essere poco appagante. Diventa ancor meno quando il contesto non crea "gruppo"
Politica, filosofia o pragmatismo?
Ciascuno di noi sceglie, per me è libertà e partecipazione. Molti elettori hanno subito condizionamenti.
Quali?
Ho sentito racconti, di condizionamenti ma anche prezzolamenti. Se avessi contezza di questo farei scelte differenti. Probabilmente c'è una superficialità degli elettori, soprattutto dei più giovani.
Quale contributo adesso, Franco Caputo darà al suo partito?
Cercherò di valorizzarne l'azione. Contemperare le esigenze dei rappresentanti istituzioni con la moltitudine delle persone che ci ha dato consenso.
Risulta verità che nel seggio dove ha votato (78), non ha riscontrato alcun voto secondo gli elaborati ufficiali?
Risulta vero. Questo non depone sicuramente a favore di una massima attendibilità se confrontiamo con i dati del nostro rappresentate di lista, che in quella sezione ce ne comunicava per certo 13.
Lo denuncerà agli organi preposti?
Farò comunicazioni formali per chiedere spiegazioni.