Francesco Santalucia, un pianista di Barletta a New York
Presentato l'album "Memoria" al Palazzo di Vetro dell'ONU
martedì 5 dicembre 2017
S'intitola "Memoria" il primo album del pianista e compositore originario di Barletta Francesco Santalucia, che ha presenta ieri al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite di New York. Insieme alla compagnia del teatro patologico di Dario D'Ambrosi per lo spettacolo "Medea", eseguirà in anteprima mondiale le composizioni del suo cd in uscita oggi per La Grande Onda/A1, e già disponibile su tutti i più importanti store digitali.
Dopo essersi dedicato alla composizione di musica di scena per diverse produzioni in tutto il mondo, ed essersi esibito in Giappone, Indonesia, Nord Africa, negli Stati Uniti e in diverse nazioni europee, ha deciso di raccogliere in un disco diversi brani che riprendono il tema della memoria. L'album contiene musiche strumentali, dove il pianoforte è al centro di tutto, accompagnato unicamente da un trio di archi, qualche sintetizzatore e manipolazione elettroniche analogiche. Solamente un brano si avvale del featuring vocale della cantante marocchina Meryem Aboulouafa, per la quale il musicista ha prodotto diversi lavori tra Francia e Marocco. La memoria evocata dal titolo é rappresentata come un flusso, nel quale si mischiano ricordi, proiezioni oniriche infantili, esperienze di viaggi, il tutto con un forte carattere emotivo.
"Il sogno porta con sé frammenti della nostra vita emotiva - spiega Santalucia - delle nostre memorie, dei nostri desideri, anche se quando lo richiamiamo alla coscienza, si opacizza e più tentiamo di trattenerlo e più ci sfugge". Quest'opera musicale tenta di andare oltre il sogno, per intraprendere quel viaggio interiore affinché le immagini catturate siano solo puro sentimento, pura immaginazione, pura emozione. Questa è l'unica strada per trattenere i ricordi e incasellarli per sempre nella memoria, per poterli poi trasmettere all'esterno attraverso la musica, fonte generatrice di emozioni e comunicazione. Francesco Santalucia studia e si laurea in "Musica Jazz" presso il Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari e in "Musica Elettronica" presso il Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, vive e lavora tra Roma e New York.
Dopo essersi dedicato alla composizione di musica di scena per diverse produzioni in tutto il mondo, ed essersi esibito in Giappone, Indonesia, Nord Africa, negli Stati Uniti e in diverse nazioni europee, ha deciso di raccogliere in un disco diversi brani che riprendono il tema della memoria. L'album contiene musiche strumentali, dove il pianoforte è al centro di tutto, accompagnato unicamente da un trio di archi, qualche sintetizzatore e manipolazione elettroniche analogiche. Solamente un brano si avvale del featuring vocale della cantante marocchina Meryem Aboulouafa, per la quale il musicista ha prodotto diversi lavori tra Francia e Marocco. La memoria evocata dal titolo é rappresentata come un flusso, nel quale si mischiano ricordi, proiezioni oniriche infantili, esperienze di viaggi, il tutto con un forte carattere emotivo.
"Il sogno porta con sé frammenti della nostra vita emotiva - spiega Santalucia - delle nostre memorie, dei nostri desideri, anche se quando lo richiamiamo alla coscienza, si opacizza e più tentiamo di trattenerlo e più ci sfugge". Quest'opera musicale tenta di andare oltre il sogno, per intraprendere quel viaggio interiore affinché le immagini catturate siano solo puro sentimento, pura immaginazione, pura emozione. Questa è l'unica strada per trattenere i ricordi e incasellarli per sempre nella memoria, per poterli poi trasmettere all'esterno attraverso la musica, fonte generatrice di emozioni e comunicazione. Francesco Santalucia studia e si laurea in "Musica Jazz" presso il Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari e in "Musica Elettronica" presso il Conservatorio "Santa Cecilia" di Roma, vive e lavora tra Roma e New York.