Francesco Mazzola pronto per le primarie del terzo polo di Barletta

L'avvocato sfiderà Carmine Doronzo per la candidatura a sindaco

sabato 16 aprile 2022 12.31
A cura di Cosimo Giuseppe Pastore
Si definiscono alternative le forze politiche del terzo polo che con le primarie del prossimo 24 aprile sceglieranno il candidato sindaco che le rappresenterà nella sfida delle elezioni amministrative. Saranno Carmine Doronzo e Francesco Mazzola a contendersi la candidatura a primo cittadino per la coalizione formata da Azione, Coalizione Civica, Italia in Comune, Italia Viva e Sinistra Italiana.
«È una sfida per trovare una via d'uscita ad una situazione insopportabile», ha detto questa mattina l'avvocato Francesco Mazzola, presentandosi alla stampa. Il riferimento è alle dinamiche politiche cittadine: «A Barletta c'è chi ha fatto del credo politico il proprio reddito - ha spiegato Mazzola - consolidandosi in postazioni ben precise». E sullo sfidante Carmine Doronzo ha aggiunto: «Abbiamo visioni convergenti su una serie di temi, ma probabilmente abbiamo un diverso approccio metodologico».

Si attende ancora di capire come il Movimento 5 stelle deciderà muoversi: «Sono fermi perché il problema viene da Roma - dice Mazzola -. I simpatizzanti barlettani del Movimento 5 stelle sono assolutamente contrariarti da questa presa di posizione. Ma se nei prossimi giorni - ha aggiunto - dovessimo scoprire che c'era un progetto diverso dettato da Roma, sarà una cosa spiacevole perché considero il Movimento una delle forze più importanti e di fermento di questa coalizione. Politcamente sarebbe un suicidio che non sto qui a commentare».

E in attesa delle primarie, Mazzola ha anticipato alcuni dei temi su cui vorrà concentrarsi. «Un tema fondamentale al quale darei immediatamente seguito se, superando le primarie si verificasse il miracolo di una mia elezione come sindaco, è il piano urbanistico generale», ha spiegato Mazzola. C'è anche la periferia nel programma del candidato che ha scelto il parco dell'Umanità per presentarsi alla città. Una zona, il quartiere 167, che definisce «non luogo» e per il quale Mazzola dice: «Credo che si debba mettere mano concretamente a questi temi, non solo lanciando proclami fini a se stessi, ma indicando soluzioni».