Francesco Conteduca, una lapide per non dimenticare
L'onore al cannoniere barlettano dalla sua città natale
lunedì 14 novembre 2016
12.18
«Questo evento è da annoverarsi in un programma di riqualificazione e rievocazione della storia del nostro territorio, della sua storia e della sua cultura, nel tentativo di conferire visibilità a quei valori che una nobilissima figura, come quella di Conteduca, ha voluto trasmettere alle generazioni future; e la constatazione è, che tutto questo avviene all'interno di una manifestazione calata in una splendida e suggestiva cornice di pubblico, che solo i suoi concittadini e i conoscitori della sua terra potevano riservargli, e ciò costituisce motivo di orgoglio e immensa soddisfazione».
Così è intervenuto ieri Ruggiero Piazzolla, delegato provinciale BT dell'Istituto nazionale per la Guardia d'Onore alle reali tombe del Pantheon, celebrando quello che lui stesso definisce "un eroe della nostra indipendenza". «La nostra missione, dicevamo, risiede non solo nel custodire - continua il cav. Piazzolla - ma soprattutto nel perpetuare quell'inestimabile bagaglio di principi etici e valori patriottici che lui ha trasmesso a noi, che ci fregiamo di ergerci a testimoni di quell'altissimo messaggio che rinviene dalle sue irripetibili gesta.
Abbiamo avuto l'onore di annoverarlo tra le Guardie d'onore alle Reali Tombe del Pantheon dal lontano 1896, con la carica di Consigliere supplente dell'Istituto; Francesco Conteduca un figlio della nostra Patria, nasce in questa casa il 13 ottobre 1844, si arruola giovanissimo in Marina e con il grado di cannoniere di 2° classe si copre di gloria nelle giornate di Lissa del luglio 1866 a bordo della fregata "Formidabile" nel corso della 3° Guerra di. Indipendenza: ove, nonostante ferito da un'infame granata nemica, con la fierezza del condottiero fu d'incitamento ai suoi compagni d'arme, resistette duramente al fronte, assurgendo, così, ad esempio di virtù e a eroe dei nostri tempi. Per il suo alto valore e la dedizione alla Patria fu decorato della medaglia d'oro al Valor Militare il 19 luglio 1867; alla sua morte, il podestà del Comune di Barletta, notaio Camillo Esperti, gli intitolò, a imperitura memoria, il piazzale antistante alla stazione ferroviaria, snodo strategico e crocevia nevralgico di passeggeri, turisti e passanti, affinché tutti potessero ammirarne le gesta e apprezzarne il valore.
E non è un caso che tra le vie della città che si snodano da quella piazza storica si annoveri anche via Indipendenza, perché lui è stato un eroe della nostra Indipendenza; non è un caso che l'itinerario che abbiamo percorso condensa i tratti identificativi della sua esistenza, come un'immaginaria traiettoria che unisce e racchiude le sue virtù. Quest'opera meritoria, che ci siamo onorati di apporre, rimarrà a imperitura memoria, ed è così che la Delegazione provinciale delle Guardie d'Onore di Barletta - Andria - Trani ha voluto rendere omaggio a un Uomo al quale Barletta, terra feconda di uomini illustri, diede i natali e che a Barletta ha dato tanto lustro».
Così è intervenuto ieri Ruggiero Piazzolla, delegato provinciale BT dell'Istituto nazionale per la Guardia d'Onore alle reali tombe del Pantheon, celebrando quello che lui stesso definisce "un eroe della nostra indipendenza". «La nostra missione, dicevamo, risiede non solo nel custodire - continua il cav. Piazzolla - ma soprattutto nel perpetuare quell'inestimabile bagaglio di principi etici e valori patriottici che lui ha trasmesso a noi, che ci fregiamo di ergerci a testimoni di quell'altissimo messaggio che rinviene dalle sue irripetibili gesta.
Abbiamo avuto l'onore di annoverarlo tra le Guardie d'onore alle Reali Tombe del Pantheon dal lontano 1896, con la carica di Consigliere supplente dell'Istituto; Francesco Conteduca un figlio della nostra Patria, nasce in questa casa il 13 ottobre 1844, si arruola giovanissimo in Marina e con il grado di cannoniere di 2° classe si copre di gloria nelle giornate di Lissa del luglio 1866 a bordo della fregata "Formidabile" nel corso della 3° Guerra di. Indipendenza: ove, nonostante ferito da un'infame granata nemica, con la fierezza del condottiero fu d'incitamento ai suoi compagni d'arme, resistette duramente al fronte, assurgendo, così, ad esempio di virtù e a eroe dei nostri tempi. Per il suo alto valore e la dedizione alla Patria fu decorato della medaglia d'oro al Valor Militare il 19 luglio 1867; alla sua morte, il podestà del Comune di Barletta, notaio Camillo Esperti, gli intitolò, a imperitura memoria, il piazzale antistante alla stazione ferroviaria, snodo strategico e crocevia nevralgico di passeggeri, turisti e passanti, affinché tutti potessero ammirarne le gesta e apprezzarne il valore.
E non è un caso che tra le vie della città che si snodano da quella piazza storica si annoveri anche via Indipendenza, perché lui è stato un eroe della nostra Indipendenza; non è un caso che l'itinerario che abbiamo percorso condensa i tratti identificativi della sua esistenza, come un'immaginaria traiettoria che unisce e racchiude le sue virtù. Quest'opera meritoria, che ci siamo onorati di apporre, rimarrà a imperitura memoria, ed è così che la Delegazione provinciale delle Guardie d'Onore di Barletta - Andria - Trani ha voluto rendere omaggio a un Uomo al quale Barletta, terra feconda di uomini illustri, diede i natali e che a Barletta ha dato tanto lustro».