Forza Italia: «Noi attaccati perché diciamo no ad aumenti tasse e privilegi»
La nota dei consiglieri azzurri
sabato 22 giugno 2024
10.28
«Forza Italia continua a subire attacchi intrisi di livore ed odio solo perché ha deciso di combattere gli aumenti delle tasse e dei tributi in danno dei barlettani.
È questa l'unica ragione che muove questi continui attacchi, i vari comunicati stampa anonimi e, da ultimo, quello di Fratelli d'Italia di ieri in cui vengono fatte strumentali allusioni su regie occulte e fantomatici accordi con altre forze politiche, firmato solo dai consiglieri Cefola, Memeo, Mele e Antonucci». Così i consiglieri di Forza Italia, Giovanni Ceto, Antonio Comitangelo, Michele Maffione, Raffaella Piccolo e Marcello Lanotte
«Stavolta, però, la misura è satura, perché non sono nemmeno riusciti a mascherare la loro rabbia, spingendosi addirittura ad offendere pesantemente e personalmente noi che difendiamo unicamente gli interessi dei barlettani.
Ci attaccano con la calunnia solo perché la nostra colpa è di non voler votare delibere che incidono sulle tasche dei barlettani!
Con le offese e le calunnie mascherano la loro incapacità a governare.
Dopo che l'Assessore di Fratelli d'Italia ha aumentato l'IMU di 1 milione e 200 mila euro, portando l'aliquota al massimo consentito per legge, aumentato le tariffe dei parcheggi a pagamento, passate da 80 centesimi ad 1 euro all'ora, adesso pretendono di condizionarci, attraverso la vile pratica della menzogna e della diffamazione, sperando di ottenere i nostri voti per aumentare la TARI di oltre 1 milione di euro. Come pure, vorrebbero che noi votassimo una delibera di variazione di bilancio che prevede i rimborsi previdenziali per il loro assessore in aspettativa che, oltre a percepire 4 mila euro al mese, costa al comune anche il rimborso degli oneri previdenziali, chiedendoci anche di votare per aumentare le somme dei rimborsi per i viaggi degli assessori, come se non bastasse lo stipendio mensile da loro percepito.
Noi riteniamo che mettere le mani nelle tasche dei barlettani per oltre 2 milioni e 600 mila euro sia immorale, sopratutto quando non si riescono a garantire strade asfaltate, parchi giochi per bambini e decoro urbano. Pensano che amministrare una città importante come Barletta sia unicamente spendere soldi per organizzare concerti, peraltro per il 99% a pagamento e finanziati dal Comune. Noi siamo diversi, la pensiamo diversamente e per loro, che evidentemente non accettano il pensiero altrui, questa è una colpa da pagare con la calunnia, la menzogna e la diffamazione.
Noi, invece, abbiamo imparato che per governare una città occorrono armonia, rigore e condivisione, non divisione, odio e menzogna.
Consentiteci poi una riflessione: come si può parlare di inciuci con il Partito Democratico, solo perché noi amiamo confrontarci alla luce del sole con esponenti dell'opposizione, mentre loro condividono spartizioni di poltrone con consiglieri regionali e comunali di centrosinistra? Dai, sù, siate onesti, almeno quando parlate alla città.
Ci piace concludere con il Principe de Curtis "In tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli».
È questa l'unica ragione che muove questi continui attacchi, i vari comunicati stampa anonimi e, da ultimo, quello di Fratelli d'Italia di ieri in cui vengono fatte strumentali allusioni su regie occulte e fantomatici accordi con altre forze politiche, firmato solo dai consiglieri Cefola, Memeo, Mele e Antonucci». Così i consiglieri di Forza Italia, Giovanni Ceto, Antonio Comitangelo, Michele Maffione, Raffaella Piccolo e Marcello Lanotte
«Stavolta, però, la misura è satura, perché non sono nemmeno riusciti a mascherare la loro rabbia, spingendosi addirittura ad offendere pesantemente e personalmente noi che difendiamo unicamente gli interessi dei barlettani.
Ci attaccano con la calunnia solo perché la nostra colpa è di non voler votare delibere che incidono sulle tasche dei barlettani!
Con le offese e le calunnie mascherano la loro incapacità a governare.
Dopo che l'Assessore di Fratelli d'Italia ha aumentato l'IMU di 1 milione e 200 mila euro, portando l'aliquota al massimo consentito per legge, aumentato le tariffe dei parcheggi a pagamento, passate da 80 centesimi ad 1 euro all'ora, adesso pretendono di condizionarci, attraverso la vile pratica della menzogna e della diffamazione, sperando di ottenere i nostri voti per aumentare la TARI di oltre 1 milione di euro. Come pure, vorrebbero che noi votassimo una delibera di variazione di bilancio che prevede i rimborsi previdenziali per il loro assessore in aspettativa che, oltre a percepire 4 mila euro al mese, costa al comune anche il rimborso degli oneri previdenziali, chiedendoci anche di votare per aumentare le somme dei rimborsi per i viaggi degli assessori, come se non bastasse lo stipendio mensile da loro percepito.
Noi riteniamo che mettere le mani nelle tasche dei barlettani per oltre 2 milioni e 600 mila euro sia immorale, sopratutto quando non si riescono a garantire strade asfaltate, parchi giochi per bambini e decoro urbano. Pensano che amministrare una città importante come Barletta sia unicamente spendere soldi per organizzare concerti, peraltro per il 99% a pagamento e finanziati dal Comune. Noi siamo diversi, la pensiamo diversamente e per loro, che evidentemente non accettano il pensiero altrui, questa è una colpa da pagare con la calunnia, la menzogna e la diffamazione.
Noi, invece, abbiamo imparato che per governare una città occorrono armonia, rigore e condivisione, non divisione, odio e menzogna.
Consentiteci poi una riflessione: come si può parlare di inciuci con il Partito Democratico, solo perché noi amiamo confrontarci alla luce del sole con esponenti dell'opposizione, mentre loro condividono spartizioni di poltrone con consiglieri regionali e comunali di centrosinistra? Dai, sù, siate onesti, almeno quando parlate alla città.
Ci piace concludere con il Principe de Curtis "In tempo di crisi, gli intelligenti cercano soluzioni, gli imbecilli cercano colpevoli».