Forum Salute Ambiente Barletta: «Timac Agro, un copione già visto»
«Si cerca di far passare l'idea che la responsabilità sia di altri»
sabato 22 ottobre 2016
«Il copione ormai lo conosciamo a memoria, quando un'azienda insalubre sale sul banco degli imputati a causa delle sue attività, passa rapidamente all'offensiva nel tentativo di tranquillizzare un'opinione pubblica sempre più allarmata». Senza mezzi termini intervengono Sandra Parente e Antonio Tartaglia del Forum Salute Ambiente Barletta. «È accaduto nel recente passato con la Cementeria Buzzi Unicem - continuano i portavoce del Forum - che ha promosso non solo visite guidate dello stabilimento a giornalisti e alle scolaresche, ma è arrivata a promuovere un tour con la partecipazione del primo cittadino, cercando di rimescolare le carte in tavola e rilanciare la propria immagine.
Oggi anche la Timac ha deciso di mettere in campo un'iniziativa simile con una conferenza stampa e una successiva visita allo stabilimento. È comprensibile che le aziende cerchino di allontanare dal proprio orizzonte la responsabilità dell'impatto ambientale che producono sul nostro territorio. Anzi, queste aziende cercano di far passare l'idea che forse le responsabilità debbano essere attribuite ad altri, senza però dichiarare apertamente quali siano secondo loro i veri responsabili dell'inquinamento.
Paradossalmente, sono i movimenti dei cittadini attivi, che da anni hanno reso cruciale il tema della sostenibilità ambientale e del futuro economico e produttivo della nostra città, a salire sul banco degli imputati e ad essere accusati di provocare inutili allarmismi, mentre Timac e Buzzi Unicem rigettano qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nell'emissione di sostanze nocive, arrivando a rassicurare la popolazione che dai propri camini fuoriesca solo vapore acqueo.
Questo è ciò sta facendo Timac in questi giorni supportata dai dati dell'Arpa, sebbene i cittadini si ricordino benissimo che nel 2012 fu proprio l'Arpa, durante un sopralluogo, a riscontrare numerose anomalie all'interno dello stabilimento Timac, con emissioni di acido solforico ed elevate quantità di polveri, e che tutto cadde nel dimenticatoio grazie anche all'intervento dell'allora amministrazione Maffei.
Ancora una volta i cittadini barlettani devono constatare che la grande assente di tutta questa vicenda è proprio la politica, la quale non riesce a far proprie le istanze che provengono dalle realtà auto-organizzate che hanno fatto proposte concrete per superare l'emergenza ambientale. Si obietterà immediatamente che, al contrario, l'amministrazione Comunale ha promosso nei mesi scorsi un monitoraggio ambientale nella zona industriale. A nostro avviso questo monitoraggio è incompleto e parziale perchè non riguarda tutte le matrici ambientali (acqua, suolo e aria) ma solo la falda acquifera, e quindi non ci permetterà di avere un quadro completo su quale sia l'impatto ambientale e sanitario delle aziende insalubri e, cosa ancor più grave, non si arriverà mai ad individuare i veri responsabili dell'inquinamento.
Lo stesso questionario inviato dall'amministrazione Cascella alle aziende presenti sul territorio, in cui devono essere specificati le lavorazioni ed eventuali sostanze nocive utilizzate, va purtroppo nella direzione di cercare di allargare il campo per alleggerire il peso delle responsabilità nei confronti delle aziende insalubri, e giungere infine alla conclusione paradossale che tutte le aziende presenti nella zona industriale barlettana contribuiscono in misura diversa alla grave crisi ambientale: tutti colpevoli, quindi nessun colpevole.
Al contrario la nostra proposta di delibera sul monitoraggio ambientale, sottoscritta da ben 1200 cittadini, prende in esame proprio le aziende classificate come insalubri, iniziando un serio percorso di analisi e studio su tutte le fonti di inquinamento emesso nelle matrici ambientali, con l'ausilio di istituzioni pubbliche, arrivando persino a prevedere un elevato livello di protezione sanitaria per i lavoratori che operano all'interno.
Come tutti ormai sappiamo questa delibera di iniziativa popolare giace nel cassetto dell'amministrazione dal 17 dicembre 2015, e dopo quasi un anno dalla sua presentazione non viene ancora portata in Consiglio Comunale per essere discussa. Il Forum Salute e Ambiente per l'ennesima volta torna a chiedere al Presidente del Consiglio Comunale, che dovrebbe essere garante della funzione della massima assise cittadina, di non voltare le spalle a chi da anni lotta per un reale cambiamento di rotta nel risanamento ambientale di Barletta, e di calendarizzare al più presto la discussione sulla proposta di delibera sul monitoraggio delle aziende insalubri».
Oggi anche la Timac ha deciso di mettere in campo un'iniziativa simile con una conferenza stampa e una successiva visita allo stabilimento. È comprensibile che le aziende cerchino di allontanare dal proprio orizzonte la responsabilità dell'impatto ambientale che producono sul nostro territorio. Anzi, queste aziende cercano di far passare l'idea che forse le responsabilità debbano essere attribuite ad altri, senza però dichiarare apertamente quali siano secondo loro i veri responsabili dell'inquinamento.
Paradossalmente, sono i movimenti dei cittadini attivi, che da anni hanno reso cruciale il tema della sostenibilità ambientale e del futuro economico e produttivo della nostra città, a salire sul banco degli imputati e ad essere accusati di provocare inutili allarmismi, mentre Timac e Buzzi Unicem rigettano qualsiasi ipotesi di coinvolgimento nell'emissione di sostanze nocive, arrivando a rassicurare la popolazione che dai propri camini fuoriesca solo vapore acqueo.
Questo è ciò sta facendo Timac in questi giorni supportata dai dati dell'Arpa, sebbene i cittadini si ricordino benissimo che nel 2012 fu proprio l'Arpa, durante un sopralluogo, a riscontrare numerose anomalie all'interno dello stabilimento Timac, con emissioni di acido solforico ed elevate quantità di polveri, e che tutto cadde nel dimenticatoio grazie anche all'intervento dell'allora amministrazione Maffei.
Ancora una volta i cittadini barlettani devono constatare che la grande assente di tutta questa vicenda è proprio la politica, la quale non riesce a far proprie le istanze che provengono dalle realtà auto-organizzate che hanno fatto proposte concrete per superare l'emergenza ambientale. Si obietterà immediatamente che, al contrario, l'amministrazione Comunale ha promosso nei mesi scorsi un monitoraggio ambientale nella zona industriale. A nostro avviso questo monitoraggio è incompleto e parziale perchè non riguarda tutte le matrici ambientali (acqua, suolo e aria) ma solo la falda acquifera, e quindi non ci permetterà di avere un quadro completo su quale sia l'impatto ambientale e sanitario delle aziende insalubri e, cosa ancor più grave, non si arriverà mai ad individuare i veri responsabili dell'inquinamento.
Lo stesso questionario inviato dall'amministrazione Cascella alle aziende presenti sul territorio, in cui devono essere specificati le lavorazioni ed eventuali sostanze nocive utilizzate, va purtroppo nella direzione di cercare di allargare il campo per alleggerire il peso delle responsabilità nei confronti delle aziende insalubri, e giungere infine alla conclusione paradossale che tutte le aziende presenti nella zona industriale barlettana contribuiscono in misura diversa alla grave crisi ambientale: tutti colpevoli, quindi nessun colpevole.
Al contrario la nostra proposta di delibera sul monitoraggio ambientale, sottoscritta da ben 1200 cittadini, prende in esame proprio le aziende classificate come insalubri, iniziando un serio percorso di analisi e studio su tutte le fonti di inquinamento emesso nelle matrici ambientali, con l'ausilio di istituzioni pubbliche, arrivando persino a prevedere un elevato livello di protezione sanitaria per i lavoratori che operano all'interno.
Come tutti ormai sappiamo questa delibera di iniziativa popolare giace nel cassetto dell'amministrazione dal 17 dicembre 2015, e dopo quasi un anno dalla sua presentazione non viene ancora portata in Consiglio Comunale per essere discussa. Il Forum Salute e Ambiente per l'ennesima volta torna a chiedere al Presidente del Consiglio Comunale, che dovrebbe essere garante della funzione della massima assise cittadina, di non voltare le spalle a chi da anni lotta per un reale cambiamento di rotta nel risanamento ambientale di Barletta, e di calendarizzare al più presto la discussione sulla proposta di delibera sul monitoraggio delle aziende insalubri».