Forniture scolastiche sponsorizzate, per l'Arcivescovo iniziativa discutibile
Pichierri: «Carità e aiuto devono essere disinteressati». «I privati dovrebbero aiutare senza farsi pubblicità»
lunedì 11 ottobre 2010
Anche mons. Giovan Battista Pichierri, interviene nell'acceso dibattito sulle forniture scolastiche "sponsorizzate" proposte dalla neonata sesta provincia. L'Arcivescovo di Trani ha rilasciato a Bruno Volpe, del sito Pontifex, un suo parere a riguardo: «Che la scuola abbia bisogno anche della collaborazione dei privati é un bene e se costoro vogliono aiutarla, ben venga. Ma il principio cristiano é quello secondo cui la carità o l'aiuto devono essere disinteressati.
Credo che sarebbe bello se questi privati ove vogliano aiutare davvero e se la loro opera é caritatevole e amorosa, aiutino in maniera disinteressata, senza farsi pubblicità personale. Credo che questa iniziativa sia un tantino discutibile». Poi precisa: «La scuola pubblica ha bisogno di investimenti, di ricerca e di aiuto, lesinare sull'istruzione ha poco senso e non favorisce la crescita sociale e culturale della gente. Abbiamo bisogno di ragazzi che studino e crescano secondo programmi validi e buoni, oggi esiste una emergenza educativa. Ma per eliminare questa emergenza o ridurla, non si deve lesinare sulla istruzione o sulla scuola.
Se si vuole donare - conclude Pichierri - lo si faccia con animo distaccato senza aspettarsi nulla in cambio, altrimenti questa é carità pelosa e ipocrita, non generosità».
Credo che sarebbe bello se questi privati ove vogliano aiutare davvero e se la loro opera é caritatevole e amorosa, aiutino in maniera disinteressata, senza farsi pubblicità personale. Credo che questa iniziativa sia un tantino discutibile». Poi precisa: «La scuola pubblica ha bisogno di investimenti, di ricerca e di aiuto, lesinare sull'istruzione ha poco senso e non favorisce la crescita sociale e culturale della gente. Abbiamo bisogno di ragazzi che studino e crescano secondo programmi validi e buoni, oggi esiste una emergenza educativa. Ma per eliminare questa emergenza o ridurla, non si deve lesinare sulla istruzione o sulla scuola.
Se si vuole donare - conclude Pichierri - lo si faccia con animo distaccato senza aspettarsi nulla in cambio, altrimenti questa é carità pelosa e ipocrita, non generosità».