"Forconi" o presunti tali, otto barlettani fermati
Conferenza stampa in Procura, interviene il prefetto Minerva
venerdì 17 gennaio 2014
14.56
Violenza privata e minacce gravi nonché oltraggio a pubblico ufficiale: sono queste le accuse che hanno portato all'arresto di 25 persone di cui 17 andriesi e 8 barlettani per le proteste perpetrate dal 9 all'11 dicembre. Stamane conferenza stampa tenutasi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
Sei le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari mentre per uno dei fermati di stamane, un trentenne andriese, gli arresti domiciliari sono scattati per essersi reso protagonista di gravi minacce ai commercianti in una via del centro cittadino di Andria nella giornata dell'11 dicembre. Stessa sorte per otto barlettani che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili di minacce e ingiusti danni nonché di violenza quando gli automobilisti in transito non hanno arrestato la loro marcia, come già riportato stamattina nella nota estesa di Barlettalife.
Tra i fermati andriesi da segnalare un 21enne ed un 22enne tra i più giovani, nonché un ultra sessantenne quale più anziano. Per gli altri si passa dai 25 ai 33 anni con un solo pregiudicato. Le indagini, come spiegato stamattina dal Procuratore Capristo durante la conferenza stampa, sono partite sia per denunce private che per procedimenti d'ufficio visti i gravi episodi a cui si è assistito in quei tre giorni soprattutto nel comune di Andria. Le indagini, tuttavia, sono solo all'inizio e l'opera minuziosa di ricostruzione degli episodi è solo al primo step. Tanti ancora gli arresti in arrivo. Nel provvedimento del GIP, Francesco Messina, una particolare riflessione vi è stata sul concetto di società civile e regole di convivenza, con attenzione verso una violenza che ha privato le comunità della libertà di movimento e di commercio oltre alle continue offese rispetto all'onore delle forze dell'ordine stesse. La giovanissima età di taluni fermati è proprio l'indice di quanto le regole abbiano spesso poca importanza e di quanto in quei giorni si è rischiato di perdere di mano completamente la delicata situazione.
Il Prefetto Minerva ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'operazione rapida e precisa: «E' stata un'azione intelligente investigativa che ha dato immediatamente una risposta forte al nostro territorio. Non posso che fare i miei complimenti a tutte le forze dell'ordine impegnate ed alla Procura». Diverse le denunce dei cittadini ma ancora troppo poche rispetto alla mole di episodi di quelle giornate: «C'è stata collaborazione - ha dichiarato il Sostituto Procuratore, Scimè - ma se i cittadini avessero fatto altre denunce avremmo ancor più materiale sul quale lavorare. C'è stata molta paura in quei giorni e questo non è tollerabile in un paese civile come il nostro».
Sei le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari mentre per uno dei fermati di stamane, un trentenne andriese, gli arresti domiciliari sono scattati per essersi reso protagonista di gravi minacce ai commercianti in una via del centro cittadino di Andria nella giornata dell'11 dicembre. Stessa sorte per otto barlettani che, in concorso tra loro, si sono resi responsabili di minacce e ingiusti danni nonché di violenza quando gli automobilisti in transito non hanno arrestato la loro marcia, come già riportato stamattina nella nota estesa di Barlettalife.
Tra i fermati andriesi da segnalare un 21enne ed un 22enne tra i più giovani, nonché un ultra sessantenne quale più anziano. Per gli altri si passa dai 25 ai 33 anni con un solo pregiudicato. Le indagini, come spiegato stamattina dal Procuratore Capristo durante la conferenza stampa, sono partite sia per denunce private che per procedimenti d'ufficio visti i gravi episodi a cui si è assistito in quei tre giorni soprattutto nel comune di Andria. Le indagini, tuttavia, sono solo all'inizio e l'opera minuziosa di ricostruzione degli episodi è solo al primo step. Tanti ancora gli arresti in arrivo. Nel provvedimento del GIP, Francesco Messina, una particolare riflessione vi è stata sul concetto di società civile e regole di convivenza, con attenzione verso una violenza che ha privato le comunità della libertà di movimento e di commercio oltre alle continue offese rispetto all'onore delle forze dell'ordine stesse. La giovanissima età di taluni fermati è proprio l'indice di quanto le regole abbiano spesso poca importanza e di quanto in quei giorni si è rischiato di perdere di mano completamente la delicata situazione.
Il Prefetto Minerva ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'operazione rapida e precisa: «E' stata un'azione intelligente investigativa che ha dato immediatamente una risposta forte al nostro territorio. Non posso che fare i miei complimenti a tutte le forze dell'ordine impegnate ed alla Procura». Diverse le denunce dei cittadini ma ancora troppo poche rispetto alla mole di episodi di quelle giornate: «C'è stata collaborazione - ha dichiarato il Sostituto Procuratore, Scimè - ma se i cittadini avessero fatto altre denunce avremmo ancor più materiale sul quale lavorare. C'è stata molta paura in quei giorni e questo non è tollerabile in un paese civile come il nostro».