Fiume Ofanto, da Barletta la denuncia: «Grave e diffusa illegalità»
La segnalazione del Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica ambientale ed ecologica di Barletta
lunedì 25 luglio 2022
«Lo scrivente Nucleo di Vigilanza ittico-faunistica, ambientale ed ecologica di Barletta, organizzazione di volontariato per la tutela ambientale legalmente costituito ed operante nel territorio della Provincia di BAT già da alcuni decenni attraverso l'operato delle qualificate proprie Guardie Particolari Giurate Zoofile (nominate dal Sig. Prefetto della Provincia di BAT), nonché munite di Decreti di Nomina per la vigilanza ittica e venatoria nella Provincia di BAT (questi ultimi – di competenza della Regione – non ancora rinnovati ormai da oltre sei anni a causa dell'inerzia dei competenti Uffici della Regione Puglia) denuncia, ancora una volta, la grave situazione di illegalità dovuta ai cambiamenti climatici portata all'ennesima potenza dai comportamenti illegali dell'uomo».
È il contenuto della denuncia inviata dal professor Giuseppe Cava, coordinatore de Nucleo di vigilanza, al Presidente della Giunta Regionale Puglia, alla Sezione Vigilanza Ambientale della Regione Puglia, al Presidente della Provincia di BAT, al Settore VI – Servizio Ecologia Provincia di BAT e inoltrata anche al Prefetto della Provincia di BAT, alla Procura della Repubblica Tribunale di Trani e al Comando Carabinieri Forestali Trani BAT.
«Si evidenzia - prosegue Cava - che l'illegalità diffusa in atto è identica, e forse peggiore, di quella già specificata con nostra Denuncia prot. D131 del 06/07/2020 inviata alle stesse Autorità destinatarie della presente (la denuncia del 2020 è in allegato qui).
Nell'esprimere piena solidarietà al settore produttivo dell'agricoltura, costretto a fare i conti con i gravi eventi climatici, con l'aumento dei costi, con la crescente richiesta di acqua per l'irrigazione non soddisfatta dagli enti preposti (che andrebbe più adeguatamente disciplinata), tale situazione, purtroppo, al fine di consentire di salvare le coltivazioni, "obbliga" gli agricoltori a emungere illegalmente acqua dal fiume. Tali atti però, determinano il completo prosciugamento della portata del fiume, il dissesto degli equilibri del sistema fluviale e la conseguente moria di piante ed animali.
Per quanto sopra, sperando che le Autorità sopra indicate attivino i necessari interventi per frenare gli illeciti in atto e quindi ripristinare i possibili equilibri, dichiariamo la nostra piena collaborazione».
È il contenuto della denuncia inviata dal professor Giuseppe Cava, coordinatore de Nucleo di vigilanza, al Presidente della Giunta Regionale Puglia, alla Sezione Vigilanza Ambientale della Regione Puglia, al Presidente della Provincia di BAT, al Settore VI – Servizio Ecologia Provincia di BAT e inoltrata anche al Prefetto della Provincia di BAT, alla Procura della Repubblica Tribunale di Trani e al Comando Carabinieri Forestali Trani BAT.
«Si evidenzia - prosegue Cava - che l'illegalità diffusa in atto è identica, e forse peggiore, di quella già specificata con nostra Denuncia prot. D131 del 06/07/2020 inviata alle stesse Autorità destinatarie della presente (la denuncia del 2020 è in allegato qui).
Nell'esprimere piena solidarietà al settore produttivo dell'agricoltura, costretto a fare i conti con i gravi eventi climatici, con l'aumento dei costi, con la crescente richiesta di acqua per l'irrigazione non soddisfatta dagli enti preposti (che andrebbe più adeguatamente disciplinata), tale situazione, purtroppo, al fine di consentire di salvare le coltivazioni, "obbliga" gli agricoltori a emungere illegalmente acqua dal fiume. Tali atti però, determinano il completo prosciugamento della portata del fiume, il dissesto degli equilibri del sistema fluviale e la conseguente moria di piante ed animali.
Per quanto sopra, sperando che le Autorità sopra indicate attivino i necessari interventi per frenare gli illeciti in atto e quindi ripristinare i possibili equilibri, dichiariamo la nostra piena collaborazione».