Festa dell'Immacolata, Barletta riscopre le antiche tradizioni
Tra frittelle e dolci tipici inizia oggi, nella Città della Disfida, il periodo natalizio
giovedì 7 dicembre 2017
17.55
A Barletta è ufficialmente iniziato, esattamente oggi 7 dicembre, il periodo natalizio. Quale miglior modo di entrarvi, se non con quel carico di buonumore e familiarità che le tradizioni nostrane offrono? Le strade della città, già addobbate a festa, si riempiono di quel sottile odore di fritto che misto al freddo dei primi veri giorni invernali, porta con sé antiche storie che le nonne, durante gli abbondanti pranzi non mancano di raccontare.
Protagoniste di questa due giorni dedicata all'Immacolata, sono sicuramente le frittelle ripiene con i più svariati ingredienti. Dalle rape al tonno, fino alle più classiche con pomodoro e mozzarella, il palato di ogni barlettano rinasce al contatto col gusto deciso di queste vere prelibatezze. Dalla terra al mare, ecco che fa il suo ingresso a tavola anche il capitone, rigorosamente acquistato dal pescivendolo di fiducia e cotto alla brace con una foglia d'alloro o fritto come il suo più celebre concorrete: il baccalà.
Come ogni tradizione culinaria che si rispetti, nemmeno i dolci possono mancare soprattutto per i più golosi che di certo apprezzeranno il sapore casereccio del torrone croccante fatto in casa con zucchero e mandorle, in attesa delle eccezionali cartellate, un must have per accompagnare il Natale nel migliore dei modi.
Poi, con la famiglia al completo, si esce alla ricerca dei vari falò – fanòv, in dialetto - sparsi per la città e ci si reca infine a Piazza Plebiscito per assistere all'annuale appuntamento durante il quale, il corpo locale dei Vigili del Fuoco, omaggia con una corona floreale la statua della Madonna, posizionata all'apice della monumentale fontana.
Festa molto sentita da tutti i barlettani, l'Immacolata è forse la lente naturale attraverso cui osservare al meglio l'antico DNA insito nelle radici folkloristiche della ricca valle ofantina. Sentimento che va ben oltre il semplice ambito sacro, questa ricorrenza è capace di accomunare l'intera popolazione sotto riti all'insegna della convivialità, legando l'essenza stessa di vivere le festività alla più alta rappresentazione del senso di appartenenza ad un mondo libero dagli spietati schemi sociali.
Protagoniste di questa due giorni dedicata all'Immacolata, sono sicuramente le frittelle ripiene con i più svariati ingredienti. Dalle rape al tonno, fino alle più classiche con pomodoro e mozzarella, il palato di ogni barlettano rinasce al contatto col gusto deciso di queste vere prelibatezze. Dalla terra al mare, ecco che fa il suo ingresso a tavola anche il capitone, rigorosamente acquistato dal pescivendolo di fiducia e cotto alla brace con una foglia d'alloro o fritto come il suo più celebre concorrete: il baccalà.
Come ogni tradizione culinaria che si rispetti, nemmeno i dolci possono mancare soprattutto per i più golosi che di certo apprezzeranno il sapore casereccio del torrone croccante fatto in casa con zucchero e mandorle, in attesa delle eccezionali cartellate, un must have per accompagnare il Natale nel migliore dei modi.
Poi, con la famiglia al completo, si esce alla ricerca dei vari falò – fanòv, in dialetto - sparsi per la città e ci si reca infine a Piazza Plebiscito per assistere all'annuale appuntamento durante il quale, il corpo locale dei Vigili del Fuoco, omaggia con una corona floreale la statua della Madonna, posizionata all'apice della monumentale fontana.
Festa molto sentita da tutti i barlettani, l'Immacolata è forse la lente naturale attraverso cui osservare al meglio l'antico DNA insito nelle radici folkloristiche della ricca valle ofantina. Sentimento che va ben oltre il semplice ambito sacro, questa ricorrenza è capace di accomunare l'intera popolazione sotto riti all'insegna della convivialità, legando l'essenza stessa di vivere le festività alla più alta rappresentazione del senso di appartenenza ad un mondo libero dagli spietati schemi sociali.