Fermato peschereccio dal Compartimento marittimo di Barletta, arrestato il comandante
L'imbarcazione della Guardia Costiera è stata colpita nel tentativo di liberarsi dal controllo e recuperare la rete
martedì 18 settembre 2018
10.12
Si è appena conclusa una vasta operazione su scala regionale che ha visto impegnati dallo scorso 11 settembre il personale e i mezzi della Guardia Costiera, coordinati dal 6° Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Bari, in un'intensa e capillare attività di contrasto al fenomeno della pesca a strascico di cui è in vigore l'interruzione obbligatoria del suo esercizio, il cd. "fermo biologico", volto a tutelare il patrimonio ittico dei mari ed il suo habitat, favorendo la riproduzione delle specie.
L'operazione, concentratasi nella Puglia centro-settentrionale e per questo denominata "Capojale" (dal nome dell'omonima località costiera garganica), ha consentito di accertare e reprimere l'utilizzo di sistemi di pesca indiscriminata e comportamenti non corretti (cattura di pesce allo stato giovanile, pesca in aree e tempi vietati, utilizzo di attrezzi da pesca modificati, etc.), tali da comportare danni agli stock ittici e in generale all'ambiente marino. Gli illeciti riscontrati sono stati spesso esercitati da soggetti con elevata pericolosità sociale: infatti a seguito degli eventi verificatisi nel corso di un controllo, si è dovuto ricorrere all'arresto del comandante del peschereccio resosi responsabile dello speronamento in mare di una motovedetta nelle acque antistanti la città di Trani. In totale l'operazione ha portato al sequestro di quasi una tonnellata di prodotto ittico e di 5 reti a strascico, con 5 persone denunciate e 43.000 euro di sanzioni amministrative comminate ai trasgressori.
Complessivamente sono stati fermati in mare 11 pescherecci e 4 unità da diporto, tutti intenti all'esercizio abusivo della pesca a strascico. Tra i controlli effettuati si segnalano alcune attività degne di rilievo:
L'operazione, concentratasi nella Puglia centro-settentrionale e per questo denominata "Capojale" (dal nome dell'omonima località costiera garganica), ha consentito di accertare e reprimere l'utilizzo di sistemi di pesca indiscriminata e comportamenti non corretti (cattura di pesce allo stato giovanile, pesca in aree e tempi vietati, utilizzo di attrezzi da pesca modificati, etc.), tali da comportare danni agli stock ittici e in generale all'ambiente marino. Gli illeciti riscontrati sono stati spesso esercitati da soggetti con elevata pericolosità sociale: infatti a seguito degli eventi verificatisi nel corso di un controllo, si è dovuto ricorrere all'arresto del comandante del peschereccio resosi responsabile dello speronamento in mare di una motovedetta nelle acque antistanti la città di Trani. In totale l'operazione ha portato al sequestro di quasi una tonnellata di prodotto ittico e di 5 reti a strascico, con 5 persone denunciate e 43.000 euro di sanzioni amministrative comminate ai trasgressori.
Complessivamente sono stati fermati in mare 11 pescherecci e 4 unità da diporto, tutti intenti all'esercizio abusivo della pesca a strascico. Tra i controlli effettuati si segnalano alcune attività degne di rilievo:
- sanzioni amministrative per un importo complessivo di 26.000 euro e 125 kg. di prodotto ittico sequestrato a cinque pescherecci colti nell'esercizio abusivo della pesca a strascico in tempi non consentiti; nell'ambito di questi controlli, nelle acque del Compartimento marittimo di Barletta, la motovedetta CP 720, durante un controllo ad un'unità da pesca della marineria locale sorpresa in attività di pesca a strascico, è stata da questa speronata nel tentativo di liberarsi dal controllo e recuperare la rete destinata al sequestro. Il comandante del peschereccio, rientrato in porto, è stato arrestato e tradotto presso la Casa Circondariale di Trani su disposizione del Sostituto Procuratore di turno per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e lesioni aggravate;
- sanzioni amministrative per un totale di 1.000 euro comminate ai conduttori di due natanti da diporto intercettati e identificati da un elicottero della Guardia Costiera, per uso di attrezzo da pesca non consentito e relativo sequestro di reti rudimentali a strascico per complessivi 58 m. di lunghezza, in aggiunta a 55 kg. di prodotto ittico, parte del quale devoluto poi in beneficienza;
- sequestro di 780 kg. di prodotto ittico a carico di tre motopesca delle marinerie del Gargano, per violazione di "obblighi in materia di registrazione e dichiarazione relative alla cattura", a cui hanno fatto seguito sanzioni amministrative per un totale complessivo di 12.000 euro (successivamente, 200 kg del medesimo prodotto veniva devoluto in beneficienza ad un istituto caritatevole di Vieste);
- sequestro in località "Torre a Mare" di 3 kg. di datteri a tre individui intenti alla pesca vietata dei pregiati molluschi bivalvi;
- notizia di reato a carico del titolare di un impianto di pescicoltura ubicato in località "Mattinatella", tra Mattinata e Vieste, al cui interno era presente un'unità da pesca abbandonata e semiaffondata, che costituiva un evidente pericolo per la sicurezza della navigazione.