Ferie dei dirigenti, la verità dell’ing. Gaetano Pierro

Fatti e retroscena sulla scottante vicenda barlettana. Pierro: «Se ci sono atti illegittimi, intervenga la Magistratura»

giovedì 25 ottobre 2012 14.34
Alla luce di quanto sta succedendo, Barlettalife ha ritenuto importante sentire uno dei protagonisti di questa faccenda, atteso che come detto nella nostra nota del 12 ottobre, riteniamo che l'ing. Pierro e la dott.ssa Scommegna fossero "cessati" dal loro servizio e dunque spettava loro la monetizzazione delle ferie. E' anche questa l'interpretazione che lo stesso ingegner Pierro ha chiesto, prima della puntigliosa intervista, di annotare. Lo facciamo volentieri, ringraziandolo per il tempo che ha dedicato a gran parte della verità di questa vicenda.

Gentile Ing. Pierro, in merito all'affaire "Ferie dei dirigenti" tra i quali dirigenti v'è il Suo nome, volevo delle delucidazioni e ragguagli su un ipotetico decreto ingiuntivo che uno dei dirigenti avrebbe ingiunto all'Amministrazione comunale di Barletta, anche in considerazione del fatto che oggi si riunisce la Commissione "Controllo e Garanzia" per la seconda volta.

Ing. Pierro: «La storia è andata in questi termini: io ad aprile scorso, quando noi avemmo sentore che il nostro contratto stava terminando, feci una nota al Sindaco e chiesi al Sindaco stesso e al segretario generale dell'epoca: «Guardi che questo contratto, il mio contratto, scade il 10 luglio, per cui io ti comunico che dal 7 maggio al 4 luglio io sarò in ferie. Perché ho 41 giorni da farmi e per questo andrò in ferie», ciò comunicai per iscritto. Il sindaco mi risponde e mi dice che per esigenze di servizio non è possibile che voi dirigenti possiate andare in ferie tutto questo tempo.


L'ha scritto il Sindaco?

Si, l'ha scritta lui e io conservo gelosamente questa nota, ma non l'ha scritta solo a me ma a tutti i dirigenti indistintamente.


A tutti?

Sì a tutti, proprio a tutti, a Santa Scommegna e a tutti quanti… molto probabilmente lui non sapeva, o sapeva, che alcuni dovevano cessare e altri no. C'era il vincolo del bilancio che allora scadeva a giugno e quindi non voleva che noi non facessimo più le attività di bilancio, poi c'era il problema della commissione della 167 che io tenevo… tutta una serie di attività che non voleva che si interrompessero. Dunque lui disse: «cercate di soprassedere perché c'è tutta una serie di attività».


E dunque?

Il 5 luglio successivo, due giorni prima che entrasse in vigore il decreto 95 [cosiddetto "Spending Review" ndr], io faccio un'altra nota e dico al sindaco e al segretario attuale (dott.ssa Pittari) che: «Atteso che io volevo andare in ferie, proprio perché non volevo che il Comune si sobbarcasse l'onere della monetizzazione» e a ciò Il sindaco mi rispose di non andare in ferie, «ora siamo arrivati al 5 luglio, il 10 scade il contratto, dunque chiedo che mi vengono monetizzate le ferie». Il 7 luglio entra in vigore la spending review, il 10 luglio cessano i nostri rapporti, l'11 luglio vengo a lavorare qui in ufficio e noto che alla mia del 5 luglio non c'è risposta. Dopo di che io chiamo e parlo con il dottor Gioieni , il funzionario, dato che il segretario non c'era: «Dottore, io ho fatto una nota di monetizzazione delle ferie, e l'ho fatta prima che entrasse in vigore il decreto 95 e ne feci un'altra a maggio per andare in ferie e il sindaco mi disse di non andare in ferie; perché è passato circa un mese e voi non mi avete fatto sapere niente?». Gioieni rispose: «Ingegnere, noi stiamo approfondendo, è entrata in vigore la spending review e e noi stiamo capendo un po' se a voi le ferie spettano o non spettano».


Le ferie spettavano comunque…

«Guardi dottore, che c'è una circolare della funzione pubblica che io ho, che dice che tutti i rapporti di lavoro antecedenti al 7 luglio per i quali sono maturate ferie, continuano a valere la monetizzazione», e Gioieri: «Si, l'abbiamo avuta anche noi e quindi vi pagheremo», «ma quando?» dissi io? «A breve vi pagheremo» fu la risposta di Gioieri. Poi io me andai in ferie, e rientrai il 2 settembre. Quando rientrai seppi che l'altro collega, Armando Marcello, il direttore di ragioneria, che aveva fatto una richiesta di monetizzazione 6 mesi prima dopo che andò in pensione -pur stando lì a lavorare ugualmente con un rapporto di Co.Co.Co., fuori da ogni logica- dunque allora seppi che lo avevano liquidato.

Lo avevano già liquidato?

Si certo ed è quello che non si sente in giro, c'è stata già una liquidazione fatta a luglio ad Armando Marcello.


Ma sempre con determina?

Si con determina a firma dell'Ing. Longano.


E agli altri perché no?

Agli altri no. Io mi incavolai: «Perché a quello l'avete pagato e a me non mi avete pagato?», allora chiamai la segretaria (erano i primi di settembre): «A che gioco sta giocando Lei? Io ho fatto una nota il 5 luglio scorso e ho chiesto la monetizzazione, perché Lei ha liquidato il dottor Marcello e noi no? Mi faccia capire?» E la segretaria rispose: «Ah ma non c'ero io, l'hanno fatto gli altri quando io ero in ferie…». E io dissi: «A me questi trattamenti di serie A e serie B non piacciono, lei mi deve dire se questi soldi me li deve dare o devo attivare il ricorso per decreto ingiuntivo?». «Non si preoccupi, stia tranquillo, con lo stipendio di settembre noi la liquideremo». Io parlo al plurale a causa della dott.ssa Scommegna, anche lei si trovava nella mia stessa situazione. Quindi io mi fermai, non andai più dall'avvocato per il ricorso. In realtà andò proprio così come promesso dalla segretaria, a fine mese mi vedi arrivare a casa lo stipendio.


Con che valuta?

Il 27 settembre.

Ancor prima che la relativa determina fosse pubblicata?

Io non so, questo io l'ho letto dopo.


Ma l'erogazione anticipata prima della determina è un atto improprio?

Non entro nel merito dell'atto, se è incompiuto, legale o illegale. Se qualcuno andrà ad indagare avrà pane per i suoi denti. Io asserisco che, il segretario mi disse che mi avrebbe liquidato con lo stipendio di settembre e il segretario tenne fede alla sua parola. Quindi io mi vidi recapitare a casa la fascetta dello stipendio del Comune di Barletta a valuta 27 e il 27 stesso tale valuta era sul mio conto corrente. Che cosa è avvenuto non so. Dopo è iniziata a venire fuori tutta la questione; dopo apprendemmo che sulla scorta di quel provvedimento a noi promesso, si inserì con richiesta del 17 settembre, Sandro Attolico che non aveva fatto richiesta di monetizzazione come noi.

Lei come fa ad affermarlo? Può darsi che lui l'abbia fatta per iscritto e che a lei non risulti.

No, l'ha fatta dopo, perché non l'ha fatta prima come l'abbiamo fatta noi prima del 10 luglio. Unici a chiedere le ferie, siamo stati solo io e la dott.ssa Scommegna. Lui la richiesta delle ferie ad aprile scorso non l'ha fatta, anche perché se l'avesse fatta qualcuno gli avrebbe potuto dire :«Visto che Lei è in servizio, se le faccia le ferie, si faccia un suo piano di ferie e le faccia tutte». Invece lui sfruttando la determinazione di liquidazione per me e per Scommegna si è inserito dentro, e questo che hanno combinato. Il problema, come lo vede la stampa, non riguarda noi "cessati"»

Noi siamo stati chiari.

Voi siete stati chiari, a noi ci spettavano quei soldi, siamo stati leali: abbiamo fatto richiesta, noi volevamo andare in ferie, ci è stato detto di non andare, che altro potevo fare io? Questo è il chiarimento che tenevo a fare e mi auguro che se ci sono stati degli atti illegittimi, la Magistratura intervenga e vengano da me a chiedere.

La ringrazio dell'intervista e della relativa autorizzazione alla pubblicazione.