Fascicolo del Fabbricato, un protocollo d’intesa prima dell’approvazione
L’assessore Amati: il consenso degli ordini professionali per contenere gli oneri economici. Il protocollo deve però chiarire realisticamente non solo i costi, ma anche i tempi
lunedì 21 maggio 2012
Prosegue l'iter legislativo del DdL regionale sul Fascicolo del Fabbricato. Il prossimo passo istituzionale, con il quale il testo diventerà legge regionale, sarà il voto dell'aula del consiglio regionale. Infatti, nei giorni scorsi, dopo l'approvazione della V° commissione (Ambiente, Urbanistica, Lavori Pubblici, Edilizia), il provvedimento ha ricevuto anche l'approvazione della I° commissione bilancio. L'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati è intervenuto per precisare quali saranno ora le prossime azioni: «L'aula sarà chiamata all'approvazione non appena avrò ottenuto il consenso degli ordini professionali alla sottoscrizione di un apposito protocollo d'intesa, come richiestomi da tutti i gruppi consiliari, in materia di estremo contenimento dei costi necessari per effettuare i rilievi tecnici sui fabbricati esistenti».
Il riferimento è ai numerosi punti previsti dal DdL, che Barlettalife ha riportato, dopo l'approvazione del testo in commissione Ambiente e Opere Pubbliche avvenuta a inizio Maggio. Si parla della redazione del Fascicolo del Fabbricato, previsto per gli edifici di nuova costruzione, della redazione della Scheda Informativa, prevista per i fabbricati già esistenti, e degli interventi che ogni comune dovrà svolgere su immobili pubblici e privati già esistenti. Per questi ultimi e per la Scheda Informativa, il testo prevede che si proceda alla loro attuazione entro sei mesi dalla pubblicazione della legge. Il provvedimento inoltre prevede sanzioni per il mancato adempimento degli obblighi di legge, e obblighi di intervento sugli immobili a rischio.
«Sono contento che il percorso di approvazione della legge abbia trovato ampia condivisione in tutti i gruppi politici, peraltro costantemente impegnati nel fornire le proprie osservazioni migliorative, che attendiamo anche durante l'esame in aula, sempre dirette a contemperare due valori, la sicurezza dei fabbricati e il contenimento dell'esposizione dei Pugliesi a nuovi oneri economici - ha continuato Amati - A tale ultimo fine, già nei primi giorni della prossima settimana, metterò in cantiere l'iniziativa di sottoscrivere un protocollo d'intesa in materia di costi massimi per la realizzazione dei rilievi tecnici sui fabbricati esistenti, da sottoscrivere con tutti gli ordini professionali, dai quali contiamo di ricevere, come sempre, il migliore contributo di idee e collaborazione, nella consapevolezza che le prescrizioni introdotte dal disegno di legge, attengono alla gamma delle più puntuali iniziative di Protezione civile preventiva».
Sarà ovviamente necessario, oltre a definire in maniera condivisa, tra istituzioni e ordini professionali, l'aspetto economico che i rilievi tecnici inevitabilmente comporteranno, chiarire se la tempistica prevista dal DdL (sei mesi dalla pubblicazione della legge, per gli interventi sui fabbricati già esistenti) sarà sufficiente o meno per il loro completamento. La mole degli obblighi previsti sarà un'importante garanzia per quel "sistema di sicurezza reciproca" che dovrà nascere, ma è fondamentale assicurare anche tempi certi per l'insieme delle procedure. Il protocollo d'intesa individui dunque non solo un tetto massimo dei costi dei rilievi, ma chiarisca anche se questi siano realisticamente fattibili nel periodo di sei mesi previsto dal testo di legge. Dobbiamo scongiurare ogni possibilità di trovarci di fronte a uno strumento di cui spesso nella nostra Italia si abusa: la deroga.
Il riferimento è ai numerosi punti previsti dal DdL, che Barlettalife ha riportato, dopo l'approvazione del testo in commissione Ambiente e Opere Pubbliche avvenuta a inizio Maggio. Si parla della redazione del Fascicolo del Fabbricato, previsto per gli edifici di nuova costruzione, della redazione della Scheda Informativa, prevista per i fabbricati già esistenti, e degli interventi che ogni comune dovrà svolgere su immobili pubblici e privati già esistenti. Per questi ultimi e per la Scheda Informativa, il testo prevede che si proceda alla loro attuazione entro sei mesi dalla pubblicazione della legge. Il provvedimento inoltre prevede sanzioni per il mancato adempimento degli obblighi di legge, e obblighi di intervento sugli immobili a rischio.
«Sono contento che il percorso di approvazione della legge abbia trovato ampia condivisione in tutti i gruppi politici, peraltro costantemente impegnati nel fornire le proprie osservazioni migliorative, che attendiamo anche durante l'esame in aula, sempre dirette a contemperare due valori, la sicurezza dei fabbricati e il contenimento dell'esposizione dei Pugliesi a nuovi oneri economici - ha continuato Amati - A tale ultimo fine, già nei primi giorni della prossima settimana, metterò in cantiere l'iniziativa di sottoscrivere un protocollo d'intesa in materia di costi massimi per la realizzazione dei rilievi tecnici sui fabbricati esistenti, da sottoscrivere con tutti gli ordini professionali, dai quali contiamo di ricevere, come sempre, il migliore contributo di idee e collaborazione, nella consapevolezza che le prescrizioni introdotte dal disegno di legge, attengono alla gamma delle più puntuali iniziative di Protezione civile preventiva».
Sarà ovviamente necessario, oltre a definire in maniera condivisa, tra istituzioni e ordini professionali, l'aspetto economico che i rilievi tecnici inevitabilmente comporteranno, chiarire se la tempistica prevista dal DdL (sei mesi dalla pubblicazione della legge, per gli interventi sui fabbricati già esistenti) sarà sufficiente o meno per il loro completamento. La mole degli obblighi previsti sarà un'importante garanzia per quel "sistema di sicurezza reciproca" che dovrà nascere, ma è fondamentale assicurare anche tempi certi per l'insieme delle procedure. Il protocollo d'intesa individui dunque non solo un tetto massimo dei costi dei rilievi, ma chiarisca anche se questi siano realisticamente fattibili nel periodo di sei mesi previsto dal testo di legge. Dobbiamo scongiurare ogni possibilità di trovarci di fronte a uno strumento di cui spesso nella nostra Italia si abusa: la deroga.