Fascicolo del fabbricato: sbloccato dopo 2 anni l’iter del ddl, ma sarà approvato senza soldi
La parte finanziaria è rinviata alla variazione del bilancio regionale
venerdì 28 marzo 2014
10.12
Dovrebbe finalmente fare un passo avanti, dopo ormai 2 anni di immobilismo, il disegno di legge sul Fascicolo del Fabbricato. Il provvedimento, partorito a fine 2011 dalla Giunta regionale all'indomani della tragedia del crollo di via Roma a Barletta (avvenuta il 3 ottobre dello stesso anno) è finito però ben presto per arenarsi. Dopo essere stato approvato all'unanimità ad inizio aprile del 2012, nella commissione regionale alle Opere Pubbliche, il testo non mai passato alla discussione dell'aula, e tuttora non è stato ancora approvato definitivamente.
Il protocollo d'intesa tra regione Puglia e comune di Barletta (approvato dalla Giunta regionale ad inizio maggio, e sottoscritto dalle parti a luglio) per far partire nella nostra città un progetto pilota di questo provvedimento, con un finanziamento di 100mila euro, sembrava essere una speranza verso un'imminente approvazione definitiva della legge, che alla fine nel 2012, e negli anni a seguire, non è arrivata.
L'ostacolo fu allora, e lo è ancora, la copertura finanziaria del provvedimento (relativa agli interventi di monitoraggio e di messa in sicurezza degli immobili). Motivo per il quale il passaggio del testo in commissione regionale Bilancio si è rivelato a dir poco ostico. A giugno 2013, l'ormai ex assessore alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, che era nella Giunta ai tempi dell'approvazione del ddl da parte del governo regionale, sollecitò il presidente della commissione Bilancio a portare al più presto in aula il testo, per la definitiva approvazione. Amati è poi tornato a chiedere, ad inizio gennaio di quest'anno, che il provvedimento venisse messo all'ordine del giorno del Consiglio regionale per essere approvato entro il mese stesso: «Ho chiesto al presidente Introna di iscrivere all'odg del Consiglio la legge regionale sul fascicolo del fabbricato, provvedendo preventivamente a stimolare la ragioneria a fornirle la provvista finanziaria che, nel testo licenziato dalla commissione, è necessaria per aiutare i comuni alla redazione dei piani di sicurezza. Diversamente, ove non dovessero essere disponibili le risorse finanziarie, mi impegno a stralciare dal disegno di legge le norme sulla sicurezza degli edifici strategici (quali le scuole) così da renderle oggetto di autonoma approvazione». Amati è nuovamente intervenuto il mese seguente: «Anche gennaio è trascorso e ancora non sappiamo se vi è disponibilità finanziaria per questa legge. Per questo motivo ho chiesto ai Presidenti della I e V Commissione (Bilancio e Opere Pubbliche ndr) di convocare in audizione gli assessori regionali al Bilancio e Lavori pubblici, così da ottenere una risposta definitiva sulla reale volontà del Governo regionale».
Ieri, ormai fine marzo, l'iter del provvedimento è stato finalmente sbloccato, anche se parzialmente. Il ddl arriverà in aula senza la parte importante relativa alla copertura finanziaria, la cui mancanza ha determinato il pantano istituzionale. La decisione è stata presa dalla V commissione, a seguito delle audizioni con l'assessore regionale al Bilancio Giannini e i funzionari dell'assessorato, che ha quindi accolto la proposta dell'ex assessore Amati. La copertura finanziaria è stata invece rinviata, e sarà presa in considerazione al momento dell'approvazione delle variazioni del bilancio regionale.
La prova del nove per verificare se il fascicolo del fabbricato sia stato solo un provvedimento spot è quindi amaramente rinviata. Ma nel dicembre 2011, la Giunta regionale, di cui Amati faceva parte e nella quale è stato promotore del provvedimento, ha approvato il ddl certo di risorse disponibili o sperando in una manna dal cielo? La legge sul Fascicolo del Fabbricato riuscirà a vedere la luce, norme finanziarie comprese, almeno entro il terzo anniversario della tragedia barlettana, purtroppo ormai prossimo ad arrivare? Vedremo.
Il protocollo d'intesa tra regione Puglia e comune di Barletta (approvato dalla Giunta regionale ad inizio maggio, e sottoscritto dalle parti a luglio) per far partire nella nostra città un progetto pilota di questo provvedimento, con un finanziamento di 100mila euro, sembrava essere una speranza verso un'imminente approvazione definitiva della legge, che alla fine nel 2012, e negli anni a seguire, non è arrivata.
L'ostacolo fu allora, e lo è ancora, la copertura finanziaria del provvedimento (relativa agli interventi di monitoraggio e di messa in sicurezza degli immobili). Motivo per il quale il passaggio del testo in commissione regionale Bilancio si è rivelato a dir poco ostico. A giugno 2013, l'ormai ex assessore alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, che era nella Giunta ai tempi dell'approvazione del ddl da parte del governo regionale, sollecitò il presidente della commissione Bilancio a portare al più presto in aula il testo, per la definitiva approvazione. Amati è poi tornato a chiedere, ad inizio gennaio di quest'anno, che il provvedimento venisse messo all'ordine del giorno del Consiglio regionale per essere approvato entro il mese stesso: «Ho chiesto al presidente Introna di iscrivere all'odg del Consiglio la legge regionale sul fascicolo del fabbricato, provvedendo preventivamente a stimolare la ragioneria a fornirle la provvista finanziaria che, nel testo licenziato dalla commissione, è necessaria per aiutare i comuni alla redazione dei piani di sicurezza. Diversamente, ove non dovessero essere disponibili le risorse finanziarie, mi impegno a stralciare dal disegno di legge le norme sulla sicurezza degli edifici strategici (quali le scuole) così da renderle oggetto di autonoma approvazione». Amati è nuovamente intervenuto il mese seguente: «Anche gennaio è trascorso e ancora non sappiamo se vi è disponibilità finanziaria per questa legge. Per questo motivo ho chiesto ai Presidenti della I e V Commissione (Bilancio e Opere Pubbliche ndr) di convocare in audizione gli assessori regionali al Bilancio e Lavori pubblici, così da ottenere una risposta definitiva sulla reale volontà del Governo regionale».
Ieri, ormai fine marzo, l'iter del provvedimento è stato finalmente sbloccato, anche se parzialmente. Il ddl arriverà in aula senza la parte importante relativa alla copertura finanziaria, la cui mancanza ha determinato il pantano istituzionale. La decisione è stata presa dalla V commissione, a seguito delle audizioni con l'assessore regionale al Bilancio Giannini e i funzionari dell'assessorato, che ha quindi accolto la proposta dell'ex assessore Amati. La copertura finanziaria è stata invece rinviata, e sarà presa in considerazione al momento dell'approvazione delle variazioni del bilancio regionale.
La prova del nove per verificare se il fascicolo del fabbricato sia stato solo un provvedimento spot è quindi amaramente rinviata. Ma nel dicembre 2011, la Giunta regionale, di cui Amati faceva parte e nella quale è stato promotore del provvedimento, ha approvato il ddl certo di risorse disponibili o sperando in una manna dal cielo? La legge sul Fascicolo del Fabbricato riuscirà a vedere la luce, norme finanziarie comprese, almeno entro il terzo anniversario della tragedia barlettana, purtroppo ormai prossimo ad arrivare? Vedremo.
I punti principali del testo approvato dalla commissione
Obiettivi:
Fascicolo del Fabbricato:
Scheda Informativa:
I Comuni devono (entro 6 mesi dalla pubblicazione della legge):
Sanzioni:
Immobili a rischio:
Obiettivi:
- Tutela della pubblica e privata incolumità
- Conoscenza dello stato conservativo del patrimonio edilizio
- Sistema integrato ed informatizzato per la conoscenza dello stato conservativo del patrimonio edilizio (seguendo il principio di sussidiarietà tra Regione e Comuni)
- Prevenzione e protezione dai rischi di eventi calamitosi
Fascicolo del Fabbricato:
- per tutti gli edifici di nuova costruzione
- informazioni su situazione progettuale, urbanistica, edilizia, catastale, strutturale, impiantistica, dati dei relativi atti autorizzativi
- aggiornamento ogni 10 anni e in occasione di ogni lavoro o di modifica significativa dello stato di fatto o della destinazione d'uso dell'intero fabbricato, o di parte di esso
Scheda Informativa:
- per tutti i fabbricati esistenti
- redazione a cura dei proprietari, entro 6 mesi dalla pubblicazione della legge
- informazioni dall'anno di costruzione al referto tecnico di verifica della condizione statica attuale, al certificato di abitabilità, alla tipologia della struttura portante dell'edificio e degli orizzontamenti, oltre ad altri dati ritenuti indispensabili
- aggiornamento ogni 10 anni e in occasione di ogni lavoro o di modifica significativa dello stato di fatto o della destinazione d'uso dell'intero fabbricato, o di parte di esso
I Comuni devono (entro 6 mesi dalla pubblicazione della legge):
- raggruppare i fabbricati esistenti per probabile livello di rischio attuale, sulla base delle informazioni e delle conoscenze sulle caratteristiche geotecniche e idrogeologiche del suolo
- predisporre un crono-programma definito in base al livello di rischio, finalizzato alla sottoposizione dei fabbricati interessati a verifica obbligatoria della condizione statica
- Per i fabbricati pubblici e privati ad uso pubblico: predisporre, entro sei mesi, le schede di rilevamento, che saranno aggiornate ogni qualvolta muteranno i dati in essa riportati
- Per interventi su strutture aventi funzione statica degli edifici esistenti, che riguardino in particolare le soprelevazioni e gli aggregati: redigere il progetto di messa in sicurezza delle unità strutturali sottostanti ed adiacenti, anche se attinenti a proprietà diverse
Sanzioni:
- pena pecuniaria da 5.000 a 50.000 euro nei confronti dei soggetti inadempienti rispetto agli obblighi e relativi termini stabiliti dalla legge
- contestuale sospensione dell'agibilità per gli immobili sui quali non saranno effettuate le verifiche
- per patrimonio edilizio comunale il mancato adempimento agli obblighi della legge comporta l'esercizio dei poteri sostitutivi della regione a spese del comune inadempiente attraverso un commissario ad acta nominato dalla Giunta regionale, che stabilirà le sanzioni per l'inadempimento
Immobili a rischio:
- messa in sicurezza da parte dei proprietari
- se i comuni dovessero accertare mancati interventi, si procederà alla revoca dei titoli edilizi eventualmente esistenti, allo sgombero forzato degli edifici e ai lavori di messa in sicurezza in danno dei proprietari
- per gli edifici abusivi non oggetto di condono sarà disposta l'immediata demolizione da parte del comune con spese a carico del proprietario.