Fallimento della cooperativa barlettana Kosmo, il pm chiede il rinvio a giudizio

Nove persone accusate di concorso in bancarotta fraudolenta. Possibilià anche di patteggiamento o rito abbreviato

giovedì 6 dicembre 2012
I risvolti penali del fallimento della cooperativa barlettana Kosmo, dichiarata fallita dal tribunale di Trani il 5 luglio 2006, giungono al vaglio del gup Francesco Zecchillo, a cui il pubblico ministero Fabio Buquicchio ha formulato richiesta di rinvio a giudizio per 9 persone (8 delle quali barlettane) accusate di concorso in bancarotta fraudolenta. Sul banco degli imputati siedono: Michele Paolilllo ed Antonio Paolillo, rispettivamente presidente e vicepresidente del consiglio d'amministrazione dal 27 febbraio 1999 al 29 dicembre 2003, peraltro ritenuti successivi amministratori di fatto fino all'epoca del fallimento della cooperativa; Spiridione Dibenedetto, presidente del CdA dal 29 dicembre 2003 all'11 ottobre 2004 nonché successivo liquidatore; Nicola Dibenedetto ed il tranese Michele Vino, consiglieri del CdA dal 29 dicembre 2003 all'11 ottobre 2004; Domenico Scelzi, presidente del collegio sindacale della cooperativa, nonchè legale rappresentante dello "Studio Associato Scelzi di Scelzi Caterina e Scelzi Nicola".

Stando a quanto ricostruito dall'ufficio inquirente tranese, lo studio Scelzi sarebbe stato "depositario delle scritture contabili della Cooperativa Kosmo ed aveva espletato attività di consulenza alla società, omettendo il controllo". Imputati pure Nicola Scelzi, in qualità di sindaco della cooperativa e professionista dello studio di consulenza; sua moglie Concetta Sgobbo, sindaco della cooperativa; e Caterina Scelzi quale legale rappresentante dello studio professionale di consulenza. Domattina, dunque, davanti al gup Zecchillo inizierà la discussione sulle 9 richieste di rinvio a giudizio; prima però gli imputati potrebbero optare per il patteggiamento o per il rito abbreviato.