Ex mercato ortofrutticolo: la terra di nessuno

Il consigliere comunale Cannito denuncia lo stato di abbandono del luogo dove è avvenuto il duplice omicidio. «I proprietari dell'edificio sanno che accade tutto questo?»

giovedì 15 marzo 2012 13.27
Il consigliere comunale del PSI Antonio Cannito si collega al recentissimo episodio di cronaca nera – il duplice omicidio dei due romeni in via Trani – per approfondire la natura di quel luogo abbandonato dove il fatto è avvenuto, ripercorrendo altri terribili episodi accaduti negli scorsi anni. «L'indifferenza uccide! In piena estate 2010 e precisamente nel mese di agosto ho denunciato un fatto increscioso avvenuto nei pressi e all'interno dell'ex mercato ortofrutticolo, teatro del duplice omicidio avvenuto qualche giorno fa».

«Una ragazza rumena veniva selvaggiamente picchiata in presenza di suo figlio da un suo connazionale perché non aveva raccolto, durante la mattinata, abbastanza denaro. Denaro che serviva per soddisfare le "esigenze" di quell'uomo/padrone/protettore/ecc.ecc. Atto di schiavismo vero e proprio. Ricordo che alla mia presenza, l'energumeno smise di picchiare la ragazza e si allontanò, cercai di prestare i primi soccorsi alla giovane e al bambino ma la ragazza non volle, in seguito mi disse che sarebbe stato peggio per lei se le avessi dato aiuto, tutto avveniva mentre le auto ci passavano accanto e la gente si fermava solo qualche attimo per guardare e poi via. Senso dell'altruismo zero! Chiamai la Polizia che tempestivamente intervenne. Intanto la ragazza zoppicando e senza mai lasciare la mano al piccolo si rintanava nell'ex mercato ortofrutticolo, raggiunta poco dopo da quell'uomo. Arrivata la volante di P.S. raccontai loro quello che era successo ed insieme entrammo nell'ex mercato».

«Ci sembrò di entrare in una città martoriata dalle bombe, all'interno di questa struttura che dista solo pochi metri dai grandi magazzini e dal castello vi era di tutto. Immondizia accatastata, carcasse di ratti, materassi sparsi in ogni posto, sporcizia, sporcizia, sporcizia che sento ancora addosso! Gli stessi poliziotti non credevano ai loro occhi! Bambini che sguazzavano tra i rifiuti, donne che alla nostra vista si dileguavano, ratti che ci passavano tra i piedi».

«La cosa che mi balzò agli occhi fu che tra tutta quella sporcizia intravidi una bambina dell'età di 12/13 anni, ben vestita e ben pettinata, dopo ho saputo che la bambina era costretta a prostituirsi. E tutto questo a due passi dal centro! Allucinante! I poliziotti cominciarono a fare il loro mestiere mentre io mi attivai per sensibilizzare qualcuno. Chiamai tutti, la polizia municipale, mi dissero che erano impegnati su tutt'altro lato della città, chiamai le televisioni locali e mi risposero che a quell'ora (erano le due del pomeriggio) non avevano la possibilità di mandare nessuno, chiamai le associazioni di volontariato, la curia… Ma senza esito. Fu in quel momento che mi chiesi: Ma a cosa servono le associazioni per la tutela dei diritti dell'uomo? Forse a chiedere solo contributi alle amministrazioni comunali? La risposta la lascio al lettore. La mia la conosco. Era l'estate del 2010 quando ho denunciato questo episodio,in questi 3 anni ho cercato di sensibilizzare l'opinione pubblica e politica denunciando lo stato di abbandono e di degrado in pieno centro cittadino. Nulla è stato fatto! Anzi no!!!! È successo un fatto di cronaca gravissimo e mi auguro che con questo da ora si intraprendano iniziative volte a migliorare la vivibilità dei residenti di quella zona e di dare una dignità umana a queste persone. Mi pongo una domanda a cui però non so rispondere. I proprietari di quell'edificio sanno che all'interno della loro proprietà accade tutto questo? Chi tace acconsente! Adesso abbiamo bisogno di capire come stanno effettivamente le cose. Chi è responsabile? Presenterò sull'argomento e sui fatti di cronaca un'interrogazione in consiglio comunale affinché si faccia chiarezza».