Ex cartiera di Barletta e Palazzo Tresca, troppa filosofia...
Una lettera del perito agrario barlettano Giuseppe Dargenio
domenica 23 giugno 2019
«Seguo, attraverso i mass media, le vicende sia di Palazzo Tresca che della ex- Cartiera. Sono due significative realtà urbanistiche: Palazzo Tresca è nel centro Urbano e l' area della ex- Cartiera insiste nel Periurbano, essendo emblemi da cui partire per una rivisitazione urbanistica non solo di tali segmenti ma di tutto intero il territorio e tutta intera la città costruita.
Quindi da questi simboli si parte per aprirsi alla società civile affinchè costei aiuti la timida politica barlettana ad interfacciarsi, in maniera seria, con i mille interessi privati diffusi e sappia governarli e incanalarli nell'ambito del più diffuso interesse pubblico, utilizzando anche la recente normativa della Perequazione, Compensazione e Premialità in urbanistica.
Basta con imprese che sanno solo fare appartamenti su appartamenti e poi ancora appartamenti e non sanno fare null'altro, ed è inutile continuare a polemizzare all'infinito sulla cementificazione selvaggia, frutto anche di norme settoriali e di Piani Casa a go – go. Che si dica chiaramente e senza reticenze che occorre una Nuova Visione Urbanistica (P.U.G.), tutto il resto sono solo chiacchiere, polemiche da bar e filosofia spicciola.
Per far sì che tutto questo cambi radicalmente, l'opposizione politica all'attuale "timida" amministrazione di Palazzo di Città, dovrebbe portare gente consapevole in piazza e chiedere un incontro pubblico, magari sotto i portici del municipio, con il nostro sindaco che non potrà esimersi dall'affrontare il confronto, nel suo impareggiabile stile apparentemente, ma solo apparentemente, blasè. Due o tre concetti dovrebbero primeggiare nella trattativa con il "POPOLO DEL P.U.G.": subito in Consiglio Comunale le Osservazioni già prodotte da associazioni, sindacati e cittadini al Documento Programmatico Preliminare del P.U.G. e al Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana.
Quindi il proseguimento senza sé e senza ma dell' iter del Piano Urbanistico Generale, in modo serrato tra le forze politiche; ecco cosa si deve chiedere e fare subito.
Invece siamo ancora al filosofeggiare dei: "Direi", "Penserei", "Proporrei", "Forse", "Se" e "Ma" da parte di alcuni (solo alcuni) politici di rilievo; ma la sostanza dov'è?!».
Giuseppe Dargenio, perito agrario
Quindi da questi simboli si parte per aprirsi alla società civile affinchè costei aiuti la timida politica barlettana ad interfacciarsi, in maniera seria, con i mille interessi privati diffusi e sappia governarli e incanalarli nell'ambito del più diffuso interesse pubblico, utilizzando anche la recente normativa della Perequazione, Compensazione e Premialità in urbanistica.
Basta con imprese che sanno solo fare appartamenti su appartamenti e poi ancora appartamenti e non sanno fare null'altro, ed è inutile continuare a polemizzare all'infinito sulla cementificazione selvaggia, frutto anche di norme settoriali e di Piani Casa a go – go. Che si dica chiaramente e senza reticenze che occorre una Nuova Visione Urbanistica (P.U.G.), tutto il resto sono solo chiacchiere, polemiche da bar e filosofia spicciola.
Per far sì che tutto questo cambi radicalmente, l'opposizione politica all'attuale "timida" amministrazione di Palazzo di Città, dovrebbe portare gente consapevole in piazza e chiedere un incontro pubblico, magari sotto i portici del municipio, con il nostro sindaco che non potrà esimersi dall'affrontare il confronto, nel suo impareggiabile stile apparentemente, ma solo apparentemente, blasè. Due o tre concetti dovrebbero primeggiare nella trattativa con il "POPOLO DEL P.U.G.": subito in Consiglio Comunale le Osservazioni già prodotte da associazioni, sindacati e cittadini al Documento Programmatico Preliminare del P.U.G. e al Documento Programmatico della Rigenerazione Urbana.
Quindi il proseguimento senza sé e senza ma dell' iter del Piano Urbanistico Generale, in modo serrato tra le forze politiche; ecco cosa si deve chiedere e fare subito.
Invece siamo ancora al filosofeggiare dei: "Direi", "Penserei", "Proporrei", "Forse", "Se" e "Ma" da parte di alcuni (solo alcuni) politici di rilievo; ma la sostanza dov'è?!».
Giuseppe Dargenio, perito agrario