"Evitare le contaminazioni" allarme di Unimpresa Bat sulla Festa Patronale
A Barletta lo scorso anno problematiche di ordine igienico-sanitario. Tra auspici di controlli e "ricordi" del passato
mercoledì 10 luglio 2013
«Lo scorso anno, durante la Festa Patronale cittadina, i nostri numerosi associati regolarmente autorizzati ad occupare un posteggio per la vendita di prodotti alimentari e dolciumi, lamentarono il verificarsi di numerose problematiche, soprattutto di ordine igienico-sanitario». Così i vertici di Unimpresa Bat in un comunicato riferito alla celebrazione della Festa Patronale intitolata alla Madonna dello Sterpeto, in programma a Barletta nel prossimo weekend.
«In un particolare momento storico che fece registrare un calo delle vendite che superò anche il 60% rispetto all'anno precedente mentre i politici barlettani, volutamente sordi a questi drammi, si affrettavano ad apportare aumenti stratosferici alla tassa di occupazione suolo pubblico fino a determinare tariffe che, qualora applicate in tale entità, avrebbero portato al pagamento di oltre cinquecento euro per ciascun operatore autorizzato a frequentare la Festa, si verificò l'incresciosa situazione con una letterale invasione di vermi ed insetti che si intrufolarono dappertutto, finanche sui banchi di vendita dei prodotti alimentari, dolciumi, torroni e frutta secca, così come ci venne riferito e come riscontrato anche da una sincera, onesta ed apprezzata ammissione pubblica da parte dell'allora Assessore all'Ambiente della Città di Barletta, Antonio Cannito. Quell'enorme quantità di animali di ignota provenienza venivano giù dagli alberi che circondano l'area fieristica, cadendo anche sui corpi dei passanti e degli operatori ambulanti nonché dei loro dipendenti e collaboratori.
La cosa, così come raccontata anche dai passanti e dai consumatori increduli e scioccati, apparve essere particolarmente inquietante, al punto che al termine delle operazioni di vendita gli operatori ambulanti dovettero usare i compressori di aria compressa per allontanare gli animali "indesiderati" avendo formato un tappeto indecente. Anche in relazione alle condizioni di vendita venne registrata una presenza diffusa ed incontrollata di abusivi che non erano autorizzati ad occupare l'area pubblica, di venditori di merci contraffatte e di soggetti che occuparono l'area mercatale pur non essendo personalmente titolari di concessioni.
L'accaduto quindi andava ad accrescere ulteriormente i malumori e malcontenti degli ambulanti per l'individuazione di un'area periferica sulla quale venne trasferita da circa cinque anni la Festa Patronale, allontanandola dal centro urbano con gravi perdite economiche per le Imprese aventi diritto; un'area prospiciente il Comando della Guardia di Finanza che oltre a mostrare grandissimi problemi, anche logistici, ci ha sempre lasciati perplessi circa la legittimità del suo utilizzo per tale scopo in quanto il comune di Barletta è rimasto forse l'unico in tutta Italia a non aver mai ottemperato agli obblighi imposti dalla vigente legge regionale e non si è mai dotato del previsto Piano Comunale del Commercio su Aree Pubbliche, accumulando un ritardo di dieci anni rispetto al termine ultimo imposto dalla legge, quindi proprio perché non dotato dello strumento programmatorio inderogabile non avrebbe mai potuto trasferire mercati o fiere o effettuare qualsivoglia operazione di riordino e/o riqualificazione delle aree mercatali o intervenire sulle graduatorie di assegnazione. Per anni, quindi, il comune di Barletta ha fatto tutto questo in palese violazione di legge e omettendo addirittura di rispettare la stessa norma in materia di consultazione obbligatoria delle Parti Sociali.
Tornando ai vermi e agli insetti, poiché anche noi, come altri, crediamo che possa esistere un punto di ripartenza che sia esso politico, tecnico o relazionale, questa volta evitiamo con congruo anticipo le polemiche postume quindi invitiamo l'Amministrazione Comunale, mediante i propri Uffici e Assessorati di competenza ad intervenire preventivamente, anche mediante la consultazione della Asl che, in quella occasione e dietro nostra sollecitazione, intervenne dicendo alcune cose che speriamo siano poi state prese in considerazione».
L'auspicio finale: «Riteniamo che con un minimo di attenzione da parte di tutti, a cominciare dagli organi preposti ai controlli, alla vigilanza e alla sorveglianza, almeno quest'anno, la situazione possa migliorare, nell'attesa che anche questa questione venga affrontata con la dovuta urgenza e risolta tempestivamente».
«In un particolare momento storico che fece registrare un calo delle vendite che superò anche il 60% rispetto all'anno precedente mentre i politici barlettani, volutamente sordi a questi drammi, si affrettavano ad apportare aumenti stratosferici alla tassa di occupazione suolo pubblico fino a determinare tariffe che, qualora applicate in tale entità, avrebbero portato al pagamento di oltre cinquecento euro per ciascun operatore autorizzato a frequentare la Festa, si verificò l'incresciosa situazione con una letterale invasione di vermi ed insetti che si intrufolarono dappertutto, finanche sui banchi di vendita dei prodotti alimentari, dolciumi, torroni e frutta secca, così come ci venne riferito e come riscontrato anche da una sincera, onesta ed apprezzata ammissione pubblica da parte dell'allora Assessore all'Ambiente della Città di Barletta, Antonio Cannito. Quell'enorme quantità di animali di ignota provenienza venivano giù dagli alberi che circondano l'area fieristica, cadendo anche sui corpi dei passanti e degli operatori ambulanti nonché dei loro dipendenti e collaboratori.
La cosa, così come raccontata anche dai passanti e dai consumatori increduli e scioccati, apparve essere particolarmente inquietante, al punto che al termine delle operazioni di vendita gli operatori ambulanti dovettero usare i compressori di aria compressa per allontanare gli animali "indesiderati" avendo formato un tappeto indecente. Anche in relazione alle condizioni di vendita venne registrata una presenza diffusa ed incontrollata di abusivi che non erano autorizzati ad occupare l'area pubblica, di venditori di merci contraffatte e di soggetti che occuparono l'area mercatale pur non essendo personalmente titolari di concessioni.
L'accaduto quindi andava ad accrescere ulteriormente i malumori e malcontenti degli ambulanti per l'individuazione di un'area periferica sulla quale venne trasferita da circa cinque anni la Festa Patronale, allontanandola dal centro urbano con gravi perdite economiche per le Imprese aventi diritto; un'area prospiciente il Comando della Guardia di Finanza che oltre a mostrare grandissimi problemi, anche logistici, ci ha sempre lasciati perplessi circa la legittimità del suo utilizzo per tale scopo in quanto il comune di Barletta è rimasto forse l'unico in tutta Italia a non aver mai ottemperato agli obblighi imposti dalla vigente legge regionale e non si è mai dotato del previsto Piano Comunale del Commercio su Aree Pubbliche, accumulando un ritardo di dieci anni rispetto al termine ultimo imposto dalla legge, quindi proprio perché non dotato dello strumento programmatorio inderogabile non avrebbe mai potuto trasferire mercati o fiere o effettuare qualsivoglia operazione di riordino e/o riqualificazione delle aree mercatali o intervenire sulle graduatorie di assegnazione. Per anni, quindi, il comune di Barletta ha fatto tutto questo in palese violazione di legge e omettendo addirittura di rispettare la stessa norma in materia di consultazione obbligatoria delle Parti Sociali.
Tornando ai vermi e agli insetti, poiché anche noi, come altri, crediamo che possa esistere un punto di ripartenza che sia esso politico, tecnico o relazionale, questa volta evitiamo con congruo anticipo le polemiche postume quindi invitiamo l'Amministrazione Comunale, mediante i propri Uffici e Assessorati di competenza ad intervenire preventivamente, anche mediante la consultazione della Asl che, in quella occasione e dietro nostra sollecitazione, intervenne dicendo alcune cose che speriamo siano poi state prese in considerazione».
L'auspicio finale: «Riteniamo che con un minimo di attenzione da parte di tutti, a cominciare dagli organi preposti ai controlli, alla vigilanza e alla sorveglianza, almeno quest'anno, la situazione possa migliorare, nell'attesa che anche questa questione venga affrontata con la dovuta urgenza e risolta tempestivamente».