Evasione fiscale in Puglia: Guardia di Finanza strumento indispensabile
Linee guida del 2012 e report del 2011. Obiettivi strategici e piani d'azione
domenica 5 febbraio 2012
La Guardia di Finanza della Puglia si conferma nuovamente quale indispensabile strumento a disposizione della società civile che, nella piena consapevolezza delle attribuzioni ad essa conferite - in quanto unico organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario - si rende protagonista sul vasto fronte della lotta all'evasione e all'elusione fiscale, del controllo della spesa pubblica, della tutela del mercato dei capitali e di quello dei beni e dei servizi, nonché nella lotta alla criminalità economica e a quella organizzata. L'azione del Corpo continuerà incessante anche nell'anno in corso, in linea con le direttive emanate dal Ministro dell'Economia e delle Finanze, al fine di perseguire gli obiettivi strategici prioritari fissati dall'Autorità di Governo: lotta all'evasione e all'elusione, stabilizzazione dei mercati finanziari e della situazione economica, ripresa della crescita e riduzione dell'incidenza del debito pubblico.
Per la Guardia di Finanza, questi obiettivi strategici si tradurranno operativamente nelle seguenti linee d'azione:
RISULTATI NEL COMPARTO FISCALE – ANNO 2011
La lotta all'elusione e all'evasione fiscale e la tutela della legalità rappresenteranno la costante priorità dell'attività operativa svolta dalla Guardia di Finanza in Puglia anche per il 2012. Evasione che, oltre a ledere le imprese rispettose delle regole, che subiscono la concorrenza sleale di chi - ponendosi al di fuori della legalità - sovverte l'etica di mercato, lede soprattutto quei contribuenti, invece, rispettosi dei paradigmi fiscali a fondamento della collettività, considerando che sottrae risorse ai bilanci dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali destinate ai servizi pubblici essenziali, a beneficio di tutti i cittadini. Con queste premesse, l'attività di contrasto all'evasione fiscale assicurata nel 2011 dalla Guardia di Finanza pugliese, indispensabile per il conseguimento e l'affermazione dei principi di equità fiscale, ha nuovamente confermato un'attenta presenza ispettiva dell'Istituzione nei confronti di un'ampia platea di contribuenti, che ha consentito di attestare i risultati su livelli di assoluta rilevanza che, comunque, evidenziano una tendenza all'evasione, in Puglia, sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Per garantire tali livelli di efficienza, i 59 reparti del Corpo dislocati sul territorio regionale hanno svolto una intensa attività di intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio, che si è connotata per la sua proiezione bivalente, in quanto mirata alla ricerca delle ricchezze nascoste originate non solo da condotte di evasione fiscale, ma anche da attività criminali e da fenomeni di riciclaggio o reimpiego di proventi illeciti.
In dettaglio, l'attività condotta dalle Fiamme Gialle nel 2011 ha consentito di pervenire alla:
Tutto ciò evidenzia come l'attività di verifica è stata e sarà indirizzata sui soggetti e sulle categorie economiche a più alto indice di evasione, mediante l'impiego di criteri che tengano conto, ad esempio e come citato in precedenza, anche della efficienza dell'azione operativa circa le emergenti possibilità di recuperi di basi imponibili rilevanti; per comprendere questo concetto, basti pensare che esiste la cosiddetta evasione diffusa, o di massa, realizzata da un'ampia platea di piccole imprese e lavoratori autonomi, nell'ambito della quale è possibile rinvenire contribuenti che non ottemperano agli obblighi tributari anche in ragione di evidenti contingenti difficoltà economico-finanziarie. Si tratta della cosiddetta evasione "di sopravvivenza", che può avere diverse motivazioni; accanto a imprese economicamente inefficienti o che versano in momenti di crisi ci sono imprenditori capaci e onesti, spinti fuori dal mercato da forme di concorrenza sleale, poste in essere da soggetti coinvolti in frodi fiscali, e proprio per questo la Guardia di Finanza, nelle sue analisi, mette in conto la solvibilità del contribuente come un parametro di cui tener conto per la selezione dei soggetti da verificare.
Di sicuro rilievo anche i dati afferenti il contrasto al sommerso da lavoro, fenomeno frenante la crescita dell'economia legale e che favorisce la proliferazione di forme criminali pericolose, non ultime l'immigrazione clandestina; nel dettaglio, sono stati individuati 3.102 lavoratori irregolari o in nero, taluni anche minori. L'attività di contrasto all'evasione è stata inoltre implementata mediante il rilevamento dei cc.dd. "indici di capacità contributiva", ovvero quei beni mobili ed immobili (auto, imbarcazioni da diporto e abitazioni ad alto valore commerciale) espressivi di elevata capacità contributiva, che dovrà trovare adeguato riscontro nella posizione fiscale dei relativi proprietari/possessori; al riguardo sono in corso approfondimenti sulle circa 4.500 rilevazioni effettuate, essendo già emerse in taluni casi situazioni di macroscopica incoerenza, come nel caso del proprietario di uno yacht del valore di un milione di euro a fronte di redditi dichiarati mai oltre i 10.000 euro. Quanto infine alla verifica degli obblighi strumentali relativi all'emissione di scontrini e ricevute fiscali, in capo a specifiche categorie di contribuenti, sono stati effettuati circa 37.500 controlli, riscontrando oltre 10.000 violazioni (pari a circa il 26%, ovvero 1 caso su 4). Si tratta di controlli importantissimi e non fini a se stessi, in quanto, oltre ad assolvere alla funzione sanzionatoria in caso di omissioni, hanno un'importante valenza sotto il profilo della deterrenza alla reiterazione dell'illecito, ovvero di convincimento del contribuente ad assumere un atteggiamento maggiormente virtuoso in relazione all'obbligo di emissione del documento fiscale.
Per la Guardia di Finanza, questi obiettivi strategici si tradurranno operativamente nelle seguenti linee d'azione:
- "trasversalità" della lotta all'evasione, parola d'ordine che significa non limitarsi a scoprire le basi imponibili sottratte a tassazione - che, nel 2011 e nella sola Puglia, ammontano a circa 1,6 miliardi di Euro, con violazioni in materia di I.V.A. che sfiorano il mezzo miliardo - ma riuscire a cogliere tutti gli altri illeciti economico finanziari che a queste sono connessi o ne siano presupposto (il riciclaggio e il reimpiego dei proventi da evasione, l'indebita percezione di fondi pubblici o la commissione di reati di borsa); questi fenomeni possono essere scoperti solo attraverso l'esecuzione di complesse indagini di polizia giudiziaria e di polizia tributaria, caratteristiche che confermano le peculiarità e le potenzialità di una moderna polizia economico finanziaria;
- capacità di "effettivo recupero" dell'evasione fiscale nel campo delle entrate nonché delle risorse conseguenti le truffe in materia di spesa pubblica. Ciò attraverso la solidità dell'impianto probatorio e l'adozione degli strumenti cautelari di natura reale. In questo, è ben chiaro che l'attività della Guardia di Finanza è parte di un processo più ampio, che coinvolge anche altri soggetti istituzionali; l'attività dei Reparti del Corpo rappresenta un anello importante di questa "catena", ma perché risulti efficace non si può prescindere da un'adeguata analisi e da una attenta valutazione degli esiti finali dei procedimenti avviati;
- contrasto al crimine organizzato: si conferma l'altissimo impegno dei reparti delle Fiamme Gialle pugliesi, primi fra tutti i Gruppi di Investigazione sulla criminalità organizzata, finalizzato alla repressione dei traffici illegali di maggior spessore ed all'aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti dalle organizzazioni criminali di stampo mafioso, nonché al sequestro delle aziende finanziate con l'apporto di capitali mafiosi. Un ruolo centrale nella strategia operativa del Corpo è rivestito dalle investigazioni patrimoniali antimafia, grazie alle quali è possibile scovare patrimoni illeciti accumulati nel tempo e contemporaneamente sfruttare i poteri di polizia tributaria per agire sul fronte fiscale;
- tutela delle uscite di bilancio, un settore che riveste importanza strategica, a tutela delle imprese e delle famiglie, specie nell'attuale periodo di congiuntura economica e contenimento della spesa pubblica. Significative risorse verranno dedicate agli interventi in materia di frodi alle uscite di bilancio comunitario, nazionale e locale, di controllo della spesa sanitaria, di accertamento di danni erariali, e di lotta alla corruzione nel sistema pubblico. Grande attenzione sarà quindi rivolta:
- al settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, illeciti che minacciano il prestigio e la credibilità delle istituzioni, inquinano e distorcono gravemente l'economia, sottraendo risorse destinate al bene della comunità;
- al settore della spesa pubblica ed in particolare sanitaria, anche avvalendosi delle sinergie derivanti dai protocolli d'intesa stipulati con la Regione Puglia;
- non ultimo, ai fenomeni dei "finti poveri" (ovvero coloro che, attestando falsamente condizioni economiche disagiate, acquisiscono illecitamente il diritto di percepire benefici economici destinati a categorie di cittadini più deboli, di fatto danneggiando gravemente chi ne aveva realmente diritto) e delle indebite percezioni pensionistiche ("falsi invalidi" e riscossione di "pensioni dei defunti").
RISULTATI NEL COMPARTO FISCALE – ANNO 2011
La lotta all'elusione e all'evasione fiscale e la tutela della legalità rappresenteranno la costante priorità dell'attività operativa svolta dalla Guardia di Finanza in Puglia anche per il 2012. Evasione che, oltre a ledere le imprese rispettose delle regole, che subiscono la concorrenza sleale di chi - ponendosi al di fuori della legalità - sovverte l'etica di mercato, lede soprattutto quei contribuenti, invece, rispettosi dei paradigmi fiscali a fondamento della collettività, considerando che sottrae risorse ai bilanci dello Stato, delle Regioni e degli Enti locali destinate ai servizi pubblici essenziali, a beneficio di tutti i cittadini. Con queste premesse, l'attività di contrasto all'evasione fiscale assicurata nel 2011 dalla Guardia di Finanza pugliese, indispensabile per il conseguimento e l'affermazione dei principi di equità fiscale, ha nuovamente confermato un'attenta presenza ispettiva dell'Istituzione nei confronti di un'ampia platea di contribuenti, che ha consentito di attestare i risultati su livelli di assoluta rilevanza che, comunque, evidenziano una tendenza all'evasione, in Puglia, sostanzialmente in linea con il dato nazionale. Per garantire tali livelli di efficienza, i 59 reparti del Corpo dislocati sul territorio regionale hanno svolto una intensa attività di intelligence, di analisi di rischio e di controllo economico del territorio, che si è connotata per la sua proiezione bivalente, in quanto mirata alla ricerca delle ricchezze nascoste originate non solo da condotte di evasione fiscale, ma anche da attività criminali e da fenomeni di riciclaggio o reimpiego di proventi illeciti.
In dettaglio, l'attività condotta dalle Fiamme Gialle nel 2011 ha consentito di pervenire alla:
- esecuzione di 1.600 verifiche e circa 12.900 controlli fiscali;
- scoperta di maggiori redditi sottratti a tassazione per circa 1,578 miliardi di Euro (con un incremento dell'11% rispetto al 2010);
- constatazione di violazioni all'IVA per 491 milioni (con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente);
- scoperta di ritenute non operate e/o non versate per quasi 17 milioni;
- denuncia all'Autorità Giudiziaria di 613 soggetti per reati di natura fiscale.
Tutto ciò evidenzia come l'attività di verifica è stata e sarà indirizzata sui soggetti e sulle categorie economiche a più alto indice di evasione, mediante l'impiego di criteri che tengano conto, ad esempio e come citato in precedenza, anche della efficienza dell'azione operativa circa le emergenti possibilità di recuperi di basi imponibili rilevanti; per comprendere questo concetto, basti pensare che esiste la cosiddetta evasione diffusa, o di massa, realizzata da un'ampia platea di piccole imprese e lavoratori autonomi, nell'ambito della quale è possibile rinvenire contribuenti che non ottemperano agli obblighi tributari anche in ragione di evidenti contingenti difficoltà economico-finanziarie. Si tratta della cosiddetta evasione "di sopravvivenza", che può avere diverse motivazioni; accanto a imprese economicamente inefficienti o che versano in momenti di crisi ci sono imprenditori capaci e onesti, spinti fuori dal mercato da forme di concorrenza sleale, poste in essere da soggetti coinvolti in frodi fiscali, e proprio per questo la Guardia di Finanza, nelle sue analisi, mette in conto la solvibilità del contribuente come un parametro di cui tener conto per la selezione dei soggetti da verificare.
Di sicuro rilievo anche i dati afferenti il contrasto al sommerso da lavoro, fenomeno frenante la crescita dell'economia legale e che favorisce la proliferazione di forme criminali pericolose, non ultime l'immigrazione clandestina; nel dettaglio, sono stati individuati 3.102 lavoratori irregolari o in nero, taluni anche minori. L'attività di contrasto all'evasione è stata inoltre implementata mediante il rilevamento dei cc.dd. "indici di capacità contributiva", ovvero quei beni mobili ed immobili (auto, imbarcazioni da diporto e abitazioni ad alto valore commerciale) espressivi di elevata capacità contributiva, che dovrà trovare adeguato riscontro nella posizione fiscale dei relativi proprietari/possessori; al riguardo sono in corso approfondimenti sulle circa 4.500 rilevazioni effettuate, essendo già emerse in taluni casi situazioni di macroscopica incoerenza, come nel caso del proprietario di uno yacht del valore di un milione di euro a fronte di redditi dichiarati mai oltre i 10.000 euro. Quanto infine alla verifica degli obblighi strumentali relativi all'emissione di scontrini e ricevute fiscali, in capo a specifiche categorie di contribuenti, sono stati effettuati circa 37.500 controlli, riscontrando oltre 10.000 violazioni (pari a circa il 26%, ovvero 1 caso su 4). Si tratta di controlli importantissimi e non fini a se stessi, in quanto, oltre ad assolvere alla funzione sanzionatoria in caso di omissioni, hanno un'importante valenza sotto il profilo della deterrenza alla reiterazione dell'illecito, ovvero di convincimento del contribuente ad assumere un atteggiamento maggiormente virtuoso in relazione all'obbligo di emissione del documento fiscale.