Evade 3,6 milioni di IVA: nei guai un imprenditore di Barletta
La Polizia Tributaria di Bari ha posto sotto sequestro immobili e capitali
giovedì 2 marzo 2017
10.58
I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Trani, hanno sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente, sino alla concorrenza di oltre 3,6 milioni di euro, beni di un imprenditore di Barletta operante nel campo della commercializzazione di prodotti in plastica.
In particolare, le operazioni di sequestro sono state eseguite contestualmente a Barletta, Roma, Milano e Monza ed hanno riguardato due immobili, la totalità delle quote del capitale sociale di due società a responsabilità limitata con sede a Milano e Barletta, entrambe operanti nel settore commerciale della vendita di materiale in plastica, nonché numerosi conti correnti ed altri rapporti bancari accesi presso diversi Istituti di Credito. Il provvedimento di sequestro è stato emesso, su richiesta della Procura della Repubblica di Trani, a garanzia del credito erariale vantato dall'Amministrazione Finanziaria, derivante dal reato connesso all'utilizzo, da parte del suddetto imprenditore, di fatture per operazioni inesistenti nel periodo dal 2010 al 2013.
In particolare, l'esecuzione del sequestro rappresenta l'epilogo di un'indagine di polizia giudiziaria, svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari e scaturita dagli esiti di una verifica fiscale condotta nei confronti della ditta individuale di cui l'indagato era titolare. L'attività investigativa ha consentito di accertare che l'imprenditore, al fine di evadere l'Imposta sul Valore Aggiunto per oltre 3 milioni e 600 mila euro, ha utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da una serie di fittizie società interposte – cosiddette cartiere – sparse su tutto il territorio nazionale.
La frode fiscale ha avuto come ulteriore conseguenza accertata una notevole riduzione dei prezzi dei prodotti commercializzati dalla ditta individuale, con effetto distorsivo nei confronti della concorrenza.
In particolare, le operazioni di sequestro sono state eseguite contestualmente a Barletta, Roma, Milano e Monza ed hanno riguardato due immobili, la totalità delle quote del capitale sociale di due società a responsabilità limitata con sede a Milano e Barletta, entrambe operanti nel settore commerciale della vendita di materiale in plastica, nonché numerosi conti correnti ed altri rapporti bancari accesi presso diversi Istituti di Credito. Il provvedimento di sequestro è stato emesso, su richiesta della Procura della Repubblica di Trani, a garanzia del credito erariale vantato dall'Amministrazione Finanziaria, derivante dal reato connesso all'utilizzo, da parte del suddetto imprenditore, di fatture per operazioni inesistenti nel periodo dal 2010 al 2013.
In particolare, l'esecuzione del sequestro rappresenta l'epilogo di un'indagine di polizia giudiziaria, svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari e scaturita dagli esiti di una verifica fiscale condotta nei confronti della ditta individuale di cui l'indagato era titolare. L'attività investigativa ha consentito di accertare che l'imprenditore, al fine di evadere l'Imposta sul Valore Aggiunto per oltre 3 milioni e 600 mila euro, ha utilizzato fatture per operazioni inesistenti emesse da una serie di fittizie società interposte – cosiddette cartiere – sparse su tutto il territorio nazionale.
La frode fiscale ha avuto come ulteriore conseguenza accertata una notevole riduzione dei prezzi dei prodotti commercializzati dalla ditta individuale, con effetto distorsivo nei confronti della concorrenza.