Eternit nelle scuole, il male colpisce i bambini

Le vittime dell’incuria sono spesso le categorie più deboli

martedì 23 marzo 2010
A cura di Ida Vinella
Tetti di plessi scolastici e di palestre in eternit: fantasma che dagli anni '90 è stato l'incubo dei genitori, e che sembra non essersi ancora sopito.

Di solito nelle scuole l'amianto è stato utilizzato come materiale di rivestimento delle strutture per aumentarne la resistenza al fuoco, o nei pannelli per le controsoffittature, o ancora nei pavimenti delle aule e delle palestre (vinil-amianto). Se nelle strutture scolastiche è presente l'amianto o il gas radon (altro grande pericolo per ambienti chiusi come le scuole), l'amministrazione locale deve procedere ad una bonifica totale. Questo non sempre è stato fatto. E spesso non solo a causa di mancati controlli.

Risale solo allo scorso febbraio la notizia che ha catalizzato l'attenzione dei genitori romani: alla scuola Anna Magnani di Roma, sul tetto del plesso scolastico, sono presenti 20 serbatoi d'acqua in eternit privi di qualsiasi forma di sicurezza. E ancora da Roma: è datata marzo 2010 la notizia del ritrovamento di amianto del tipo crisotilo nella pavimentazione della scuola Bitossi della Balduina e anche in una sala adibita a mensa. La denuncia è dei genitori, sempre attenti alla salute dei propri figli. Davvero tragica è la situazione nel Lazio, in cui ogni anno l'amianto miete tra le 50 e le 80 vittime. Ancora più spiazzante è la vicenda di Rutigliano: a fine febbraio diverse lamine di amianto furono abbandonate vicino ad un cassonetto proprio di fronte alla scuola elementare della città, senza il minimo rimorso o preoccupazione per chi – soprattutto bambini – avrebbe potuto facilmente avvicinarsi e respirare l'aria contaminata.

Ma se ne sentono ancora di tutti i colori, vedi lo scandalo di tracce di amianto nel talco per bambini distribuito in tutto il mondo dalla ditta tedesca Napa. Questa volta sono stati i cinesi a cadere nel tranello di un'importazione contaminata. Tutto questo è da aggiungersi ai già diffusissimi guai causati dal latte alla melanina. Insomma, nemmeno i più piccoli vengono risparmiati, anzi, appartenendo ad una delle categorie più deboli del meccanismo sociale, essi rappresentano la classe maggiormente indifesa di fronte a usi – e abusi – da parte di scriteriati per cui la sicurezza è un optional. Si parlò di "strage" nel luglio 2009 quando giunse in prima pagina la drammatica situazione delle scuole torinesi: «L´incubo amianto nelle scuole torna a colpire l´attenzione del pm Raffaele Guariniello, questa volta per un dato preoccupante che riguarda i casi di malattie professionali da mesotelioma pleurico contratti dagli insegnanti. Ben 27 docenti torinesi infatti negli ultimi anni sono deceduti a causa del tumore provocato dalle fibre tossiche. E sulla scrivania del procuratore, da sempre sensibile ai problemi legati all´amianto, continuano ad arrivare segnalazioni da parte dell´osservatorio torinese dei tumori professionali», questo quanto si può leggere sulle pagine online de La Repubblica di Torino.

E' evidente come il problema amianto nelle scuole sia quanto mai trasversale, attraversando il Nord e il Sud Italia in egual maniera, riscontrando disinteresse e incuria da parte di cittadinanza e amministrazioni. A questo punto cosa si può fare? L'invito è a guardarsi intorno, osservare e denunciare. Purtroppo la presenza di eternit nelle scuole è accertata, il problema sorge allorché non vi siano le dovute precauzioni in caso di rottura del materiale: ricordiamo che in tal caso la bonifica è obbligatoria per legge.