Estate barlettana 2015, «perchè non c'è stato un avviso pubblico?»

Scrive l'Arci "Cafiero", a rendiconto della Festa della Musica

martedì 11 agosto 2015 11.03
Nel commentare il successo dell'edizione 2015 della Festa della Musica, gli organizzatori dell'Arci "Cafiero" di Barletta sollevano alcuni interrogativi rivolti all'amministrazione comunale, sulla trasparenza degli eventi nel cartellone dell'estate e l'assenza di un avviso pubblico aperto a tutte le associazioni della città. «L'8 agosto - si legge nel comunicato - si è svolta, presso il Summer Caffè Lido Pascià, Festa della Musica, il vero appuntamento dell'estate barlettana che l'Arci "Carlo Cafiero" organizza da ben sette anni per promuovere la musica e la cultura dal basso, senza dimenticare le tematiche sociali più stringenti, nazionali e locali. Ospiti d'onore del concerto i Rezophonic che hanno mandato letteralmente in visibilio le centinaia di persone presenti , con il loro sound rock curato e particolare. Mario Riso e company hanno trasmesso una grande energia al pubblico presente, che ringraziamo, facendolo ballare per più di due ore e, allo stesso tempo, promuovendo un impegno contro lo spreco di acqua e di risorse alimentari, visto che la mission del loro progetto è la raccolta fondi all'African Medical and Research Foundation (AMREF) per un progetto idrico nella regione dai Kajiado tra Kenya e Tanzania, con il coinvolgimento delle popolazioni locali. Ad aprire il concerto, si sono esibiti la Gerardo Tango Band e i Deus of Machine, due dei tre finalisti dell'Arci Cafiero Live Contest, conclusosi con il djset de "La Situazione". Subito prima delle esibizioni, si è tenuto un dibattito sul progetto di "Coalizione Sociale", una rete nazionele e territoriale di associazioni e movimenti che possa dare una risposta politica e sociale alla crisi economica, e che vede l'Arci, sia a livello nazionale che a livello locale, tra i primi promotori.

Per noi, "Festa della Musica" non è solo un evento estivo, ma è la conclusione, e allo stesso tempo l'inizio, di un anno associativo, di un progetto culturale che portiamo avanti durante gli altri undici mesi, con concerti di band emergenti, con spettacoli teatrali, principalmente "impegnati", con presentazioni di libri e momenti di riflessione di vario genere (da ultimo il ciclo di iniziative sulla strage di Charlie Hebdo). Il nostro impegno quotidiano si corona con una vera e propria festa, durante la quale si esibiscono sia band emergenti, molte delle quali hanno partecipato all'Arci Cafiero Live Contest, sia artisti di primo piano, quali i Folkabbestia, la Municipale Balcanica e, non ultimo, Piotta, l'anno scorso protagonista sul palco ma vittima di un violento e immotivato attacco da parte di alcuni esponenti politici locali. Il nostro progetto, dopo tanti anni, è chiaro e noto alla gran parte della città: promuovere la cultura dal basso, in ogni sua forma, dando spazio agli artisti ancora non noti, non per fare scouting in stile Talent Show, ma perché crediamo che ogni artista abbia il diritto di essere valorizzato, di avere una vetrina per proporre la sua creatività al pubblico. Non solo. L'Arci è da sempre vicina alle più pressanti tematiche sociali, sia a livello nazionale che a livello locale: dai referendum per l'acqua pubblica e per i beni comuni fino alle battaglie contro l'incenerimento dei rifiuti anche nella locale cementeria, l'Arci è sempre stata in prima linea in tutte le battaglie di democrazia e per l'emancipazione sociale. Insomma la nostra posizione è chiara: dalla parte dei più deboli, senza se e senza ma. Per questo ogni anno ad inframezzare i concerti della Festa della Musica abbiamo sempre organizzato dei momenti di confronto, invitando, un esempio su tutti, Vittorio Agnoletto per discutere di quella macelleria messicana, chiamata G8 di Genova.

E' evidente, però, che tutto questo, per l'amministrazione comunale, non basta. Anni ed anni di impegno gratuito e volontaristico, con centinaia di iniziative al nostro attivo, per l'amministrazione Cascella non valgono niente, tant'è vero che la VII edizione di Festa della Musica non rientra nella programmazione dell'estate barlettana. A questo punto, bisogna sgomberare subito il campo da possibili fraintendimenti: non abbiamo presentato per scelta alcun progetto nè richiesta di finanziamento all'amministrazione comunale, e, proprio per questo motivo, possiamo porre al Sindaco Cascella ed all'assessore alla cultura Caroppo alcune domande:

- Perchè quest'anno non è stato pubblicato alcun avviso pubblico per la programmazione dell'estate barlettana?
- Quali sono stati i criteri di selezione delle iniziative in programma?
- il sindaco e l'assessore hanno intenzione di relazionarsi in futuro con le associazioni culturali presenti sul territorio per la progettazione di eventi culturali?
- più in generale, qual è la loro idea di cultura per la città? C'è spazio per la cultura dal basso, e per tutti quegli artisti che fanno fatica a far diventare la propria arte un vero e proprio mestiere?

L'estate scorsa è stato utilizzato l'avviso pubblico come mezzo di programmazione dell'estate barlettana ed eravamo certi che l'amministrazione utilizzasse lo stesso strumento per la programmazione di quest'anno, essendo stato più volte sbandierato come un'importante novità politica dell'amministrazione Cascella. L'avviso pubblico permette a tutti i cittadini, ai gruppi o alle associazioni di dare il proprio contributo di idee e mezzi, e garantisce la trasparenza nella gestione dei soldi pubblici. Siamo convinti che la partecipazione e la trasparenza debbano essere due caposaldi di ogni amministrazione e, sinceramente, fatichiamo a riscontrarli in questa estate barlettana. Lo ripetiamo: per scelta non abbiamo chiesto soldi, e fino a che non ci sarà un altro avviso pubblico, non ne chiederemo. Da anni siamo una delle associazioni più presenti, più radicate e, probabilmente, quella con maggiori iscritti della città, e crediamo di essere più che titolati quanto meno a porre alcuni quesiti. D'altronde si suol dire che domandare è lecito e rispondere è cortesia: speriamo che le parti interessate siano quantomeno cortesi e rispettose del nostro infaticabile e volontario lavoro per la crescita culturale della città».