Esenzione Tari, Desario: «Il Comune intervenga nelle sue competenze»
La nota stampa fa riferimento a quanto dichiarato dal vicesindaco Lanotte durante la diretta di BarlettaViva
sabato 16 maggio 2020
«In questo momento storico che non ha precedenti, la politica ha il sacrosanto dovere di dare risposte serie e vere. Non è il momento di continuare a pescare sulla disinformazione delle persone, pratica attuata delle politiche di destra attraverso falsità ed inganni. E mi riferisco alle dichiarazioni rilasciate dall'assessore alle attività produttive, nonché vice Sindaco, Marcello Lanotte, durante la videoconferenza trasmessa da BarlettaViva, riguardo l'imposta Tari - scrive in una nota Grazia Desario, coordinatrice BAT Italia comune».
«Secondo il vice Sindaco, chi propone la riduzione o l'esenzione della Tari parla senza cognizione di causa meritando anche il suo ironico applauso. Queste le testuali parole proferite: "le tariffe della Tari e le sanzioni vengono stabilite dalle finanziarie, che vengono poi approvate dei governi nazionali. La finanziaria del 2020 ha stabilito che le tariffe devono, e dico devono, essere uguali al 2019. Ragion per cui, difronte a questa normativa nazionale, il comune di Barletta ha le mani legate. Pur volendo annullare la Tari alle attività, non è possibile".
Carissimo vice Sindaco, prima di sbeffeggiare chiunque e continuare con proclami a fine propagandistico in previsione delle Regionali, prenda a cuore il dramma che sta vivendo la nostra città. In realtà, carissimo vice Sindaco, non esiste alcuna normativa inerente all'obbligo a carico dei Comuni di applicare tariffe uniformi. Esiste una normativa che obbliga i comuni ad approvare un piano economico finanziario (PEF) che pareggia le spese dei servizi dei rifiuti, che variano da comune a comune, a seconda del piano approvato dallo stesso all'epoca dell'affidamento al soggetto gestore e le entrate, che devono pareggiare le spese attraverso le tassa che pagano i cittadini, la Tari. In stato di emergenza Covid, i comuni possono in deroga approvare le tariffe del 2019 anche per il 2020, e le tariffe del corrispettivo adottate nel 2019 per l'anno 2020, provvedendo entro il 31 Dicembre alla determinazione e approvazione del PEF.
Proprio perché il PEF slitta al 31 Dicembre si può derogare all'integrale copertura del costo del servizio, quindi adottare riduzioni ed esenzioni di tariffe per tutte quelle attività colpite dal Covid, così come ha proposto qualche giorno fa Italia in comune. Quindi, carissimo vice Sindaco Lanotte, atteso che i coefficienti sono determinati dai governi nazionali, le tariffe, come già precisato, sono di competenza comunale e possono essere variate al di là del rischio che il comune corre da essere virtuoso o diventare un disastro. Il comune intervenga per ciò che è nelle sue competenze e faccia sentire la volontà di stare dalla parte di chi oggi sta rischiando di perdere ciò che ha costruito con tanti sacrifici. Se il comune attuasse questa proposta, avrebbe conforto da scelte fatte da altri comuni Pugliesi».
«Secondo il vice Sindaco, chi propone la riduzione o l'esenzione della Tari parla senza cognizione di causa meritando anche il suo ironico applauso. Queste le testuali parole proferite: "le tariffe della Tari e le sanzioni vengono stabilite dalle finanziarie, che vengono poi approvate dei governi nazionali. La finanziaria del 2020 ha stabilito che le tariffe devono, e dico devono, essere uguali al 2019. Ragion per cui, difronte a questa normativa nazionale, il comune di Barletta ha le mani legate. Pur volendo annullare la Tari alle attività, non è possibile".
Carissimo vice Sindaco, prima di sbeffeggiare chiunque e continuare con proclami a fine propagandistico in previsione delle Regionali, prenda a cuore il dramma che sta vivendo la nostra città. In realtà, carissimo vice Sindaco, non esiste alcuna normativa inerente all'obbligo a carico dei Comuni di applicare tariffe uniformi. Esiste una normativa che obbliga i comuni ad approvare un piano economico finanziario (PEF) che pareggia le spese dei servizi dei rifiuti, che variano da comune a comune, a seconda del piano approvato dallo stesso all'epoca dell'affidamento al soggetto gestore e le entrate, che devono pareggiare le spese attraverso le tassa che pagano i cittadini, la Tari. In stato di emergenza Covid, i comuni possono in deroga approvare le tariffe del 2019 anche per il 2020, e le tariffe del corrispettivo adottate nel 2019 per l'anno 2020, provvedendo entro il 31 Dicembre alla determinazione e approvazione del PEF.
Proprio perché il PEF slitta al 31 Dicembre si può derogare all'integrale copertura del costo del servizio, quindi adottare riduzioni ed esenzioni di tariffe per tutte quelle attività colpite dal Covid, così come ha proposto qualche giorno fa Italia in comune. Quindi, carissimo vice Sindaco Lanotte, atteso che i coefficienti sono determinati dai governi nazionali, le tariffe, come già precisato, sono di competenza comunale e possono essere variate al di là del rischio che il comune corre da essere virtuoso o diventare un disastro. Il comune intervenga per ciò che è nelle sue competenze e faccia sentire la volontà di stare dalla parte di chi oggi sta rischiando di perdere ciò che ha costruito con tanti sacrifici. Se il comune attuasse questa proposta, avrebbe conforto da scelte fatte da altri comuni Pugliesi».