«Emergenza rifiuti nella provincia Bat creata ad arte?»
Le critiche del Movimento Legge Rifiuti Zero
giovedì 11 giugno 2015
«Come al solito l'emergenza rifiuti venutasi a creare nella Provincia Bat viene ancora una volta affrontata con superficialità ed una certa arroganza, dopo lo stillicidio di discariche venutosi a creare in questo territorio con la chiusura prima della discarica AMIU di Trani sequestrata per disastro ambientale e poi quella di Andria a causa di una serie di irregolarità dovuta alla fuoriuscita di percolato». Così scrivono Sabrina Salerno e Alessandro Zagaria, in rappresentanza del Movimento Legge Rifiuti Zero.
«Sembra paradossale ma il Sindaco di Andria, Giorgino, nonché Presidente dell'OGA, che avrebbe dovuto controllare sul buon funzionamento della discarica presente sul proprio territorio, ha avuto l'ardire di affermare agli organi di stampa che la stessa discarica, a prescindere dal provvedimento di sospensione amministrativa, avrebbe chiuso i battenti entro il 31 maggio 2015. Questa affermazione è sconcertante perché ci fa comprendere come l'OGA (organismo gestione ambito), la Provincia Bat e i Sindaci dei Comuni interessati erano a conoscenza che nel breve periodo, in questo territorio, si sarebbe dovuta affrontare un'emergenza rifiuti e non hanno fatto assolutamente nulla per evitarla.
Forse perché l'intento non tanto velato è sempre stato quello di sfruttare gli impianti che già sono in esercizio per il trattamento dei rifiuti sul nostro territorio, ossia le discariche di rifiuti speciali site a Canosa e Barletta. Decisione presa nelle ultime ore che dimostra tutta l'irresponsabilità di questa classe politica, visto che proprio pochi mesi fa il Sindaco Cascella, in occasione della conferenza di servizi in Provincia per il rinnovo dell'autorizzazione alla discarica di rifiuti speciali di Barletta, manifestò tutta la sua contrarietà perché la stessa non rispetta una serie di parametri dovuti alla vicinanza ad una vecchia discarica e al centro abitato di Montaltino. Noi in quella occasione invitammo il Sindaco di Barletta a prendere una decisione radicale emettendo un'ordinanza di chiusura della discarica. Invece quello che emerge in questa vicenda è la "figura tragica" del primo cittadino della Città della Disfida che nel giro di pochi mesi sembra dimenticare i danni che una discarica illegale creerebbe, autorizzando, in seno all'OGA, l'utilizzo della stessa per ospitare i rifiuti solidi urbani del territorio. Non deve sfuggirci il fatto che utilizzare oggi discariche di rifiuti speciali per affrontare un'emergenza apra ad un pericoloso precedente, perché in un prossimo futuro potrebbe concretizzarsi l'ipotesi, da noi più volte denunciata, di utilizzare il cementificio di Barletta per smaltire anche i nostri rifiuti urbani.
Questa ennesima, irresponsabile, vicenda si consuma non solo a porte chiuse, senza coinvolgere la cittadinanza in scelte in grado di avere rilevanza dal punto di vista sanitario e ambientale (coinvolgimento previsto da norme nazionali ed internazionali), ma anche nell'indifferenza generale. Nessuna forza politica, nessuna associazione ambientalista o sociale, tranne noi, nessuna associazione di categoria né settore produttivo (legati magari all'agricoltura dato che la discarica è circondata da terreni agricoli), nessun organo istituzionale né giudiziario sembra accorgersi della bestialità maturata da chi dovrebbe tutelare la comunità che governa. Siamo nelle mani di chi, colpevole dei disastri maturati, riesce a trovare soluzioni in grado solo di peggiorare la situazione. Chiediamo urgentemente vengano rimossi dai propri incarichi tutti coloro sono implicati nella gestione dei rifiuti del nostro territorio. Non solo riteniamo inammissibile la loro inefficienza e impreparazione, ma soprattutto riteniamo inaccettabile che gli stessi non abbiamo mai verificato lo stato in cui versavano le strutture scelte per chiudere in modo malsano il ciclo dei rifiuti, nonostante i nostri numerosi appelli che chiedevano e chiedono, prima di tutto, di rispettare il nostro diritto a partecipare in modo strutturato e continuativo a tutte le fasi decisionali relative al settore ambientale».
«Sembra paradossale ma il Sindaco di Andria, Giorgino, nonché Presidente dell'OGA, che avrebbe dovuto controllare sul buon funzionamento della discarica presente sul proprio territorio, ha avuto l'ardire di affermare agli organi di stampa che la stessa discarica, a prescindere dal provvedimento di sospensione amministrativa, avrebbe chiuso i battenti entro il 31 maggio 2015. Questa affermazione è sconcertante perché ci fa comprendere come l'OGA (organismo gestione ambito), la Provincia Bat e i Sindaci dei Comuni interessati erano a conoscenza che nel breve periodo, in questo territorio, si sarebbe dovuta affrontare un'emergenza rifiuti e non hanno fatto assolutamente nulla per evitarla.
Forse perché l'intento non tanto velato è sempre stato quello di sfruttare gli impianti che già sono in esercizio per il trattamento dei rifiuti sul nostro territorio, ossia le discariche di rifiuti speciali site a Canosa e Barletta. Decisione presa nelle ultime ore che dimostra tutta l'irresponsabilità di questa classe politica, visto che proprio pochi mesi fa il Sindaco Cascella, in occasione della conferenza di servizi in Provincia per il rinnovo dell'autorizzazione alla discarica di rifiuti speciali di Barletta, manifestò tutta la sua contrarietà perché la stessa non rispetta una serie di parametri dovuti alla vicinanza ad una vecchia discarica e al centro abitato di Montaltino. Noi in quella occasione invitammo il Sindaco di Barletta a prendere una decisione radicale emettendo un'ordinanza di chiusura della discarica. Invece quello che emerge in questa vicenda è la "figura tragica" del primo cittadino della Città della Disfida che nel giro di pochi mesi sembra dimenticare i danni che una discarica illegale creerebbe, autorizzando, in seno all'OGA, l'utilizzo della stessa per ospitare i rifiuti solidi urbani del territorio. Non deve sfuggirci il fatto che utilizzare oggi discariche di rifiuti speciali per affrontare un'emergenza apra ad un pericoloso precedente, perché in un prossimo futuro potrebbe concretizzarsi l'ipotesi, da noi più volte denunciata, di utilizzare il cementificio di Barletta per smaltire anche i nostri rifiuti urbani.
Questa ennesima, irresponsabile, vicenda si consuma non solo a porte chiuse, senza coinvolgere la cittadinanza in scelte in grado di avere rilevanza dal punto di vista sanitario e ambientale (coinvolgimento previsto da norme nazionali ed internazionali), ma anche nell'indifferenza generale. Nessuna forza politica, nessuna associazione ambientalista o sociale, tranne noi, nessuna associazione di categoria né settore produttivo (legati magari all'agricoltura dato che la discarica è circondata da terreni agricoli), nessun organo istituzionale né giudiziario sembra accorgersi della bestialità maturata da chi dovrebbe tutelare la comunità che governa. Siamo nelle mani di chi, colpevole dei disastri maturati, riesce a trovare soluzioni in grado solo di peggiorare la situazione. Chiediamo urgentemente vengano rimossi dai propri incarichi tutti coloro sono implicati nella gestione dei rifiuti del nostro territorio. Non solo riteniamo inammissibile la loro inefficienza e impreparazione, ma soprattutto riteniamo inaccettabile che gli stessi non abbiamo mai verificato lo stato in cui versavano le strutture scelte per chiudere in modo malsano il ciclo dei rifiuti, nonostante i nostri numerosi appelli che chiedevano e chiedono, prima di tutto, di rispettare il nostro diritto a partecipare in modo strutturato e continuativo a tutte le fasi decisionali relative al settore ambientale».