Emergenza Coronavirus, il messaggio del Mons. Leonardo D’Ascenzo
Una preghiera per quanti sono colpiti dal virus, ai loro familiari ai medici e infermieri delle strutture sanitarie
giovedì 27 febbraio 2020
In queste ore, in cui siamo alle prese con l'emergenza coronavirus, sento di rivolgermi a tutti voi, carissimi fedeli di Trani-Barletta-Bisceglie, unendomi così ai messaggi dei vescovi italiani e di tanti miei confratelli.
La mia vuole essere una parola di speranza che trova alimento in due ordini di riflessione. La prima si fonda sulla certezza che le autorità italiane, da quelle centrali a quelle periferiche, stanno agendo con professionalità e sinergia, a più livelli, allo scopo di salvaguardare la salute di ciascun cittadino. Questo deve spronarci a dare la piena collaborazione alle «Autorità dello Stato e delle Regioni – si legge nel comunicato della CEI - per contenere il rischio epidemico». E ciò anche nel caso tale obiettivo dovesse impegnarci nell' «osservanza delle disposizioni emanate». Rendiamo altresì il nostro grazie a chi, talvolta senza interruzione, è impegnato a rendere un servizio delicato e necessario per il bene della vita di noi cittadini.
Altresì – e vengo al secondo motivo di speranza - non possiamo prescindere dal patrimonio più profondo della nostra fede. Dio è sempre dalla parte del suo Popolo, anche quando questi dovesse sperimentare il senso della solitudine, dell'abbandono, dell'affanno, della malattia! Guardiamo alla vicinanza di Dio nei confronti delle creature umane, continuamente sperimentata e confermata nella pagine del testo biblico e, perché no, e nella storia religiosa del nostro passato e fissata nella memoria della pietà popolare! Viviamo un momento in cui va riscoperto il senso e il valore della preghiera, proprio ora in cui ci apprestiamo a vivere la quaresima, nella consapevolezza dei nostri limiti e che non possiamo fare a meno l'uno dell'altro e, quindi, della solidarietà reciproca. Si, più preghiera! «Preghiera - è questo l'invito dei vescovi italiani – di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive».
Su tutti voi invoco la benedizione del Signore e l'intercessione della Beata Vergine Maria!
La mia vuole essere una parola di speranza che trova alimento in due ordini di riflessione. La prima si fonda sulla certezza che le autorità italiane, da quelle centrali a quelle periferiche, stanno agendo con professionalità e sinergia, a più livelli, allo scopo di salvaguardare la salute di ciascun cittadino. Questo deve spronarci a dare la piena collaborazione alle «Autorità dello Stato e delle Regioni – si legge nel comunicato della CEI - per contenere il rischio epidemico». E ciò anche nel caso tale obiettivo dovesse impegnarci nell' «osservanza delle disposizioni emanate». Rendiamo altresì il nostro grazie a chi, talvolta senza interruzione, è impegnato a rendere un servizio delicato e necessario per il bene della vita di noi cittadini.
Altresì – e vengo al secondo motivo di speranza - non possiamo prescindere dal patrimonio più profondo della nostra fede. Dio è sempre dalla parte del suo Popolo, anche quando questi dovesse sperimentare il senso della solitudine, dell'abbandono, dell'affanno, della malattia! Guardiamo alla vicinanza di Dio nei confronti delle creature umane, continuamente sperimentata e confermata nella pagine del testo biblico e, perché no, e nella storia religiosa del nostro passato e fissata nella memoria della pietà popolare! Viviamo un momento in cui va riscoperto il senso e il valore della preghiera, proprio ora in cui ci apprestiamo a vivere la quaresima, nella consapevolezza dei nostri limiti e che non possiamo fare a meno l'uno dell'altro e, quindi, della solidarietà reciproca. Si, più preghiera! «Preghiera - è questo l'invito dei vescovi italiani – di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive».
Su tutti voi invoco la benedizione del Signore e l'intercessione della Beata Vergine Maria!