Emendamento Contratti di quartiere, «c’è il parere tecnico favorevole. Nessun elemento di illegittimità»
La nota a firma di Stella Mele
mercoledì 29 novembre 2023
14.10
«Chiarezza e onestà intellettuale mi obbligano a replicare alle argomentazioni poste "a giustifica" del Presidente del Consiglio Marcello Lanotte che nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa continua erroneamente a sostenere che si sia deciso "di non presenziare alla votazione dell'emendamento, solo per evidenti questioni di illegittimità, che avrebbero potuto causare contenziosi al Comune di Barletta" - interviene così Stella Mele, consigliere comunale Fratelli d'Italia - Mi preme sottolineare quanto l'emendamento in questione, oltre a non presentare nessun elemento di illegittimità, avendo registrato anche il parere tecnico favorevole da parte del Dirigente al ramo, non andava ad incidere in alcun modo sulla Convenzione già stipulata, la quale si limita esclusivamente a disciplinare la possibilità dello scomputo degli oneri aggiuntivi e dell'offerta migliorativa per i soggetti attuatori.
Al di là della forma lessicale, che appunto resta forma e non sostanza, dettata dai tempi ristretti e dalle condizioni avverse in cui si operava in Consiglio comunale, l'emendamento prevedeva, e prevede, in modo chiaro ed inequivocabile, di dover procedere all'attuazione delle opere pubbliche contemporaneamente alla realizzazione dell'intervento edilizio, vincolando la presentazione dell'agibilità al momento in cui si consegna l'opera collaudata.
Nessuna illegittimità, quindi! Si tratta di una previsione normativa (art.12 comma 2 del DPR 380/01) posta ad esclusiva tutela dell'interesse pubblico, al fine di evitare che le opere possano non essere mai consegnate alla città, per le svariate ragioni che, talvolta, circostanze di questo tipo contemplano e che avrebbe dovuto incontrare la condivisione di tutti.
Sarebbe stato più onesto nei confronti della cittadinanza confrontarsi su questo anziché impedire, con l'uscita dall'aula, un minimo di dibattito sull'emendamento (anche solo per convincerci della "bontà" delle loro motivazioni), avendo così reso impossibile, peraltro, anche l'approvazione di altri punti all'ordine del giorno.
A distanza di un anno e mezzo dalla vittoria del centrodestra ancora non si capisce bene per quale ragione qualcuno, in Forza Italia, ai confronti preferisca sempre gli scontri. Per quale ragione si tende sempre a limitare il dibattito e quindi ad esautorare il ruolo dei Consiglieri comunali? Mi chiedo se non si sia davvero arrivati al punto che mentre qualcuno preferisce le comparsate televisive per mettere provocatoriamente ed unilateralmente in discussione l'operato degli assessori degli altri partiti, non si possa e non si debba invece optare per la discussione in Consiglio comunale, unico vero luogo deputato al confronto sui temi che interessano realmente la città.
Questo non sarà possibile fino a quando ci saranno Consiglieri comunali pensanti, liberi e leali» conclude.
Al di là della forma lessicale, che appunto resta forma e non sostanza, dettata dai tempi ristretti e dalle condizioni avverse in cui si operava in Consiglio comunale, l'emendamento prevedeva, e prevede, in modo chiaro ed inequivocabile, di dover procedere all'attuazione delle opere pubbliche contemporaneamente alla realizzazione dell'intervento edilizio, vincolando la presentazione dell'agibilità al momento in cui si consegna l'opera collaudata.
Nessuna illegittimità, quindi! Si tratta di una previsione normativa (art.12 comma 2 del DPR 380/01) posta ad esclusiva tutela dell'interesse pubblico, al fine di evitare che le opere possano non essere mai consegnate alla città, per le svariate ragioni che, talvolta, circostanze di questo tipo contemplano e che avrebbe dovuto incontrare la condivisione di tutti.
Sarebbe stato più onesto nei confronti della cittadinanza confrontarsi su questo anziché impedire, con l'uscita dall'aula, un minimo di dibattito sull'emendamento (anche solo per convincerci della "bontà" delle loro motivazioni), avendo così reso impossibile, peraltro, anche l'approvazione di altri punti all'ordine del giorno.
A distanza di un anno e mezzo dalla vittoria del centrodestra ancora non si capisce bene per quale ragione qualcuno, in Forza Italia, ai confronti preferisca sempre gli scontri. Per quale ragione si tende sempre a limitare il dibattito e quindi ad esautorare il ruolo dei Consiglieri comunali? Mi chiedo se non si sia davvero arrivati al punto che mentre qualcuno preferisce le comparsate televisive per mettere provocatoriamente ed unilateralmente in discussione l'operato degli assessori degli altri partiti, non si possa e non si debba invece optare per la discussione in Consiglio comunale, unico vero luogo deputato al confronto sui temi che interessano realmente la città.
Questo non sarà possibile fino a quando ci saranno Consiglieri comunali pensanti, liberi e leali» conclude.