Elezioni Regionali, in Puglia il silenzio elettorale è rotto da WhatsApp
Come in altre zone d'Italia diversi candidati anche oggi inviano messaggi invitando al voto
sabato 19 settembre 2020
16.47
Domani e lunedì ci saranno le elezioni regionali in Puglia, ed oggi dovrebbe essere il giorno del silenzio elettorale. Ma diversi nostri lettori ci hanno segnalato di aver ricevuto, via WhatsApp, dei messaggi di alcuni candidati con un invito al voto. Ma si può parlare di violazione del silenzio elettorale se ci si riferisce a messaggi WhatsApp?
In effetti no, in quanto la legge che regolamenta l'esercizio della propaganda elettorale è la 212 del 1956, e non può ovviamente parlare di social network o programmi di messaggistica come WhatsApp e Telegram. Il Garante della Privacy si espresse in merito agli sms nel 2016, ma anche in questo caso bisogna capire se un messaggio WhatsApp sia equiparabile ad un sms. Nel dubbio sembra quindi che legalmente non ci sia una vera violazione, resta da capire se possa essere un comportamento tollerato.
D'altronde AgiCom, nelle linee guida pubblicate in merito all'esercizio della propaganda elettorale via social sottolinea: «Sebbene l'Autorità non sia competente a conoscere delle fattispecie di violazione del cd. Silenzio elettorale, ritiene particolarmente importante richiamare l'attenzione su queste disposizioni che si fondano su principi strumentali a garantire una effettiva tutela dell'elettore e, come tali, validi per ogni mezzo di diffusione».
In effetti no, in quanto la legge che regolamenta l'esercizio della propaganda elettorale è la 212 del 1956, e non può ovviamente parlare di social network o programmi di messaggistica come WhatsApp e Telegram. Il Garante della Privacy si espresse in merito agli sms nel 2016, ma anche in questo caso bisogna capire se un messaggio WhatsApp sia equiparabile ad un sms. Nel dubbio sembra quindi che legalmente non ci sia una vera violazione, resta da capire se possa essere un comportamento tollerato.
D'altronde AgiCom, nelle linee guida pubblicate in merito all'esercizio della propaganda elettorale via social sottolinea: «Sebbene l'Autorità non sia competente a conoscere delle fattispecie di violazione del cd. Silenzio elettorale, ritiene particolarmente importante richiamare l'attenzione su queste disposizioni che si fondano su principi strumentali a garantire una effettiva tutela dell'elettore e, come tali, validi per ogni mezzo di diffusione».