Elezioni, le impressioni a caldo di Michele Dibenedetto (FLI)

Il coordinatore cittadino di Futuro e Libertà fa un bilancio parziale dello spoglio elettorale. «Rispetto all'ultima elezione Maffei perde parecchi punti percentuali»

lunedì 16 maggio 2011 23.15
A cura di Luca Guerra
Sui risultati parziali, dopo lo spoglio di 35 sezioni su 97, è intervenuto ai nostri microfoni Michele Dibenedetto, coordinatore cittadino di Futuro e Libertà e braccio destro del candidato sindaco Ruggiero Dibenedetto. Leggiamo i suoi commenti a caldo:

Un bilancio sull'esito parziale delle votazioni…

«Mi piacerebbe avere dati sul consenso per i singoli partiti. C'è la sensazione che le percentuali delle coalizioni si discostino di gran lunga dalle preferenze accordate a consiglieri e/o candidato sindaco, è un dato che deve far riflettere».

Come giudica la lentezza nello spoglio?
« Il ministero dell'interno questa volta ha invitato a scrutinare la singola scheda, sono direttive precise che hanno rallentato le operazioni di spoglio».

Crede che il sovrannumero di rappresentanti di lista abbia influito in tal senso?
«Non mi sono recato presso il seggio, alcuni mi hanno detto che fuori da ogni singola sezione c'erano 50 rappresentanti di lista. Una conseguenza abbastanza ovvia che deriva dall'usanza di retribuire chi si offre per questo servizio, sono finiti i tempi del "panino e birra" agli iscritti di partito ».

Cosa ne pensa dell'episodio che ha visto un elettore colto a fotografare la scheda di voto?
«Sembra che sia un malcostume radicato all'interno della nostra città. Non è un caso che la coalizione vincente veda percentuali che differiscano da quelle singole risultate per i consiglieri. C'è predilezione per questi candidati».

L'opposizione di centro-destra ha sottolineato il calo nei consensi all'indirizzo di Maffei. Come giudica questa critica?
«Non voglio fare una critica, preferisco un'analisi. E' chiaro che rispetto all'ultima elezione Maffei perde parecchi punti percentuali. I motivi possono essere i più variegati. Sicuramente è il segnale che la città non è soddisfatta del lavoro che l'amministrazione ha svolto in questi cinque anni».