Edilizia: la politica barlettana è più realista del 're'?
A distanza di una settimana ancora nessun commento sull’inchiesta. La politica della nostra città resta silente
martedì 24 maggio 2011
A distanza di qualche giorno dall'operazione della Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di nove persone, tra cui spiccano i nomi dei più grandi costruttori barlettani, la debole politica locale ancora non ha osato dire una parola sulla vicenda.
Certo, è doveroso in questo momento attendere il termine delle indagini per meglio comprendere la vicenda: come e a quanto ammonta l'evasione e come funzionava esattamente la compravendita in nero delle case, lo scopriremo presto. Alla Magistratura comminare le pene in caso di colpevolezza, ma alla politica spetta il compito di commentare un'inchiesta cosi importante e che tocca cosi tanti barlettani: possibile che i politici barlettani, tranne rare eccezioni, trovino poco interessante commentare un'inchiesta che, se verranno confermate le accuse, rischia di svelare un intricato nodo di interessi che vessava centinaia di famiglie barlettane? Suona strano come una questione cosi dibattuta in campagna elettorale, che era tra i primi punti di tutti i programmi elettorali (segno che la politica sa quanto la questione "casa" sia sentita dai barlettani), sia divenuta così repentinamente "incommentabile", non degna di una riflessione politica.
Adesso sarà interessante capire anche come e se si evolverà l'inchiesta: una cosi ricca e potente lobby, una vera e propria "cricca del mattone", aveva anche sponsor politici? Sono stati questi ricchi costruttori in grado di influenzare la politica locale per poterne ricevere in cambio qualcosa? Certo le disponibilità economiche non gli sarebbero mancate. Ieri sulla Gazzetta del Norbarese il giornalista Rino Daloiso si chiedeva "per chi votano i furbetti del mattone": mai domanda fu più sacrosanta. A questo punto non vorremmo che a qualche politico manchino le parole perché gli stanno tremando i polsi. Certo è che la politica che fa lo struzzo, che mette la testa sotto la sabbia facendo finta di non vedere, non tranquillizza i barlettani e non aiuta ad allontanare questi terribili sospetti. Dobbiamo escludere dal nostro commento però il candidato di 'Alternativa Comunista' Michele Rizzi, a cui in seguito alla lettera minatoria ricevuta e alle conseguente denuncia, gli è stata proposta un programma di protezione che pare lo stesso Rizzi abbia rifiutato.
Ora la Magistratura sta indagando e - magari, noi lo speriamo – andrà sino in fondo scoprendo i legami tra certa politica e certa edilizia, svelando gli ingranaggi di quel mondo grigio e lattiginoso, dove gli affari erano rosei per tutti, meno che per gli acquirenti delle case. In fondo sarebbe solo lo svelamento dell'ennesimo segreto di Pulcinella.
Certo, è doveroso in questo momento attendere il termine delle indagini per meglio comprendere la vicenda: come e a quanto ammonta l'evasione e come funzionava esattamente la compravendita in nero delle case, lo scopriremo presto. Alla Magistratura comminare le pene in caso di colpevolezza, ma alla politica spetta il compito di commentare un'inchiesta cosi importante e che tocca cosi tanti barlettani: possibile che i politici barlettani, tranne rare eccezioni, trovino poco interessante commentare un'inchiesta che, se verranno confermate le accuse, rischia di svelare un intricato nodo di interessi che vessava centinaia di famiglie barlettane? Suona strano come una questione cosi dibattuta in campagna elettorale, che era tra i primi punti di tutti i programmi elettorali (segno che la politica sa quanto la questione "casa" sia sentita dai barlettani), sia divenuta così repentinamente "incommentabile", non degna di una riflessione politica.
Adesso sarà interessante capire anche come e se si evolverà l'inchiesta: una cosi ricca e potente lobby, una vera e propria "cricca del mattone", aveva anche sponsor politici? Sono stati questi ricchi costruttori in grado di influenzare la politica locale per poterne ricevere in cambio qualcosa? Certo le disponibilità economiche non gli sarebbero mancate. Ieri sulla Gazzetta del Norbarese il giornalista Rino Daloiso si chiedeva "per chi votano i furbetti del mattone": mai domanda fu più sacrosanta. A questo punto non vorremmo che a qualche politico manchino le parole perché gli stanno tremando i polsi. Certo è che la politica che fa lo struzzo, che mette la testa sotto la sabbia facendo finta di non vedere, non tranquillizza i barlettani e non aiuta ad allontanare questi terribili sospetti. Dobbiamo escludere dal nostro commento però il candidato di 'Alternativa Comunista' Michele Rizzi, a cui in seguito alla lettera minatoria ricevuta e alle conseguente denuncia, gli è stata proposta un programma di protezione che pare lo stesso Rizzi abbia rifiutato.
Ora la Magistratura sta indagando e - magari, noi lo speriamo – andrà sino in fondo scoprendo i legami tra certa politica e certa edilizia, svelando gli ingranaggi di quel mondo grigio e lattiginoso, dove gli affari erano rosei per tutti, meno che per gli acquirenti delle case. In fondo sarebbe solo lo svelamento dell'ennesimo segreto di Pulcinella.