Ecomafia sulle coste, in Puglia il 15% del totale italiano

I numeri inquietanti di Legambiente nella "Settimana della Bellezza"

lunedì 14 aprile 2014 14.59
Numeri inquietanti quelli messi in mostra da Legambiente nella "Settimana della Bellezza", iniziata lo scorso 5 aprile. Giunta alla seconda edizione, l'iniziativa, ha raccontato attraverso i tanti eventi in programma le qualità ambientali, culturali e sociali del nostro Paese. «L'abbattimento degli immobili fuorilegge, quindi il ripristino della legalità, è il miglior deterrente al nuovo abusivismo - ha dichiarato Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia - La demolizione dell'ecomostro di Villanova è l'ulteriore conferma delle buone politiche di tutela e valorizzazione del territorio promosse in questi anni dal Comune di Ostuni, più volte premiato da Legambiente». Il dossier è stato presentato ieri mattina a Bari: "L'abusivismo edilizio in Puglia: fotografia di uno scempio". «I dati del dossier sull'abusivismo edilizio - ha spiegato Tarantini - confermano la Puglia quale terra di conquista per il cemento illegale. Nella nostra regione il Gargano e il Salento restano i territori più colpiti dalla piaga del cemento illegale e sono pochissime le ordinanze di demolizione che vengono eseguite, solo il 5%. Invitiamo i sindaci a seguire l'esempio di Ostuni affinché si proceda all'abbattimento di tutti quegli immobili fuorilegge, talvolta desolanti scheletri in cemento, che da decenni sfregiano il paesaggio pugliese».

In Puglia l'abusivismo accertato dalle Forze dell'ordine e dalle Capitanerie di porto sul solo demanio marittimo sfiora il 15% del totale nazionale. Gli scorci più belli del paesaggio pugliese sono quelli che pagano il prezzo più alto all'appetito di affaristi, che cementificano intere fette di territorio in totale spregio delle leggi, della salvaguardia della natura, del bene pubblico. Il fenomeno dell'abusivismo edilizio si estende in tutta la regione: a fare la parte del leone sono le coste del Gargano e del Salento, lidi di forte richiamo turistico e di massiccia speculazione edilizia. Nonostante l'ordine di demolizione contenuto nella sentenza della Corte di Cassazione e il rigetto di ogni tentativo di salvare le opere ricorrendo alla giustizia amministrativa (l'ultima sentenza è quella del Consiglio di Stato del 2013 e rigetta il ricorso contro l'acquisizione al patrimonio pubblico del manufatto), il Comune - legittimo proprietario dell'abuso - non è mai intervenuto e nemmeno si è mai costituito in giudizio.

I numeri del rapporto Ecomafia 2013 sui reati legati all'edilizia sono impietosi: la Puglia svetta al secondo posto, peggio fa solo la Campania, nella classifica del cemento illegale: tra abusivismo, appalti, cave e altre fattispecie criminali, nel 2012 le Forze dell'ordine hanno accertato 640 reati (il 10% del totale nazionale), denunciato 1.147 persone, sequestrato 384 beni. Bari è la città capoluogo con il maggior numero di reati (213), di persone denunciate (455) e di sequestri effettuati (147). Segue Foggia, con 160 infrazioni, quindi Lecce con 140. Sul fronte dell'abusivismo edilizio nelle aree demaniali, invece, la Puglia è la quarta regione italiana con 420 infrazioni accertate, 906 persone denunciate e arrestate e 276 sequestri effettuati.

A fronte di un quadro piuttosto desolante la Regione Puglia nel 2012 ha approvato la legge n. 15 "Norme in materia di funzioni regionali di prevenzione e repressione dell'abusivismo edilizio" che è in piena fase attuativa. Il monitoraggio degli abusi è entrato a regime e il finanziamento regionale delle demolizioni delle opere abusive è alla seconda edizione. L'ultima delibera finanzia il 100% delle domande pervenute: essa riguarda la concessione di € 80.000,00 al Comune di Ostuni per la demolizione dell'ecomostro di Villanova (ordinanza di demolizione 2008) e € 73.207,48 alla Procura della Repubblica di Lecce per quattro immobili siti a Porto Cesareo (decreti di demolizione del 2009). Quest'ultimo intervento si inserisce nell'ambito del una collaborazione con l'autorità giudiziaria avviata sin dalla fase di approvazione della legge e che, inaugurata dalla stipula di un protocollo di intesa con la Procura di Lecce, si sta estendendo anche alla Procura della Repubblica di Foggia e alla Procura distrettuale di Brindisi, Lecce e Taranto. Ecomostri, immobili abusivi che violano il paesaggio, la natura, la bellezza e che sono soltanto simboli di una idea speculativa del territorio vanno abbattuti. Noi abbiamo il diritto ad appropriarci di ciò che è un bene comune, di ciò che è un bene di tutti" ha commentato Nichi Vendola.