Ecco la sentenza per il crollo di via Roma, arrivano le condanne in primo grado
Fino a quasi sei anni di reclusione il massimo della pena
martedì 15 dicembre 2015
17.54
Quindici imputati, quindici condanne. Si chiude così il processo di primo grado per il crollo della palazzina di Via Roma che il 3 ottobre 2011 costò la vita a Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro, Antonella Zaza, Tina Cenci e Maria Cinquepalmi, figlia del titolare del laboratorio di confezioni dove lavoravano le altre 4 vittime. Solo due dei quindici imputati, i vigili urbani Giovanni Andriolo ed Alessandro Mancini, sono stati assolti, con l'equivalente della vecchia formula dell'insufficienza di prove, dai più gravi reati di crollo di costruzioni, omicidio colposo plurimo e lesioni personali, ma sono stati comunque ritenuti colpevoli e perciò condannati per altre contestazioni.
Queste le pene comminate nel pomeriggio dal Tribunale di Trani: Cosimo Giannini, legale rappresentante dell'omonima Srl proprietaria del suolo adiacente la palazzina di Via Roma dove si stavano eseguendo lavori edili ritenuti causa del crollo a 4 anni e 9 mesi di reclusione, ad ulteriori 6 mesi d'arresto e a 35mila euro d'ammenda; Salvatore Chiarulli, legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori per la demolizione dell'edificio e la bonifica a 4 anni e 9 mesi di reclusione, a 2 mesi e 15 giorni d'arresto e all'ammenda di 35mila euro; i suoi fratelli-dipendenti Andrea e Giovanni Chiarulli a 4 anni e 7 mesi di reclusione; l'architetto Giovanni Paparella ritenuto direttore dei lavori dell'area Giannini a 5 anni e 6 mesi di reclusione, a 6 mesi d'arresto ed a 35mila euro d'ammenda; il dirigente a scavalco dell'Ufficio Tecnico Comunale di Barletta Francesco Gianferrini a 3 anni e 6 mesi di reclusione, a 5 mesi e 15 giorni d'arresto e a 35mila euro di ammenda; l'ingegnere comunale Rosario Palmitessa a 4 anni di reclusione; il geometra comunale Roberto Mariano a 2 anni di reclusione col beneficio della sospensione della pena; il vigile urbano addetto alla polizia edilizia Giovanni Andriolo a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione di 5 anni dai pubblici uffici; l'ingegner Pietro Ceci a 5 anni di reclusione, a 6 mesi d'arresto ed a 35mila euro d'ammenda; il geometra Vincenzo Zagaria a 4 anni e 6 mesi di reclusione; il maresciallo di polizia municipale Alessandro Mancini a 4 mesi di reclusione col beneficio della sospensione; il funzionario comunale Valeria Valendino a 2 anni e 6 mesi di reclusione nonché a 4 mesi e 15 giorni d'arresto ed all'ammenda di 35mila euro; Antonio Sica, incaricato della sorveglianza del cantiere Giannini Srl a 1 anno e 10 mesi di reclusione col beneficio della sospensione. La Società Giannini è stata condannata alla sanzione pecuniaria di 480mila euro.
Secondo l'accusa sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, evidentemente condivisa dal Tribunale, i lavori edili sul suolo Giannini non potevano ignorare la palazzina crollata di Via Roma e quella puntellata di Via De Leon perchè costituenti un unico corpo di fabbrica.
Queste le pene comminate nel pomeriggio dal Tribunale di Trani: Cosimo Giannini, legale rappresentante dell'omonima Srl proprietaria del suolo adiacente la palazzina di Via Roma dove si stavano eseguendo lavori edili ritenuti causa del crollo a 4 anni e 9 mesi di reclusione, ad ulteriori 6 mesi d'arresto e a 35mila euro d'ammenda; Salvatore Chiarulli, legale rappresentante dell'impresa esecutrice dei lavori per la demolizione dell'edificio e la bonifica a 4 anni e 9 mesi di reclusione, a 2 mesi e 15 giorni d'arresto e all'ammenda di 35mila euro; i suoi fratelli-dipendenti Andrea e Giovanni Chiarulli a 4 anni e 7 mesi di reclusione; l'architetto Giovanni Paparella ritenuto direttore dei lavori dell'area Giannini a 5 anni e 6 mesi di reclusione, a 6 mesi d'arresto ed a 35mila euro d'ammenda; il dirigente a scavalco dell'Ufficio Tecnico Comunale di Barletta Francesco Gianferrini a 3 anni e 6 mesi di reclusione, a 5 mesi e 15 giorni d'arresto e a 35mila euro di ammenda; l'ingegnere comunale Rosario Palmitessa a 4 anni di reclusione; il geometra comunale Roberto Mariano a 2 anni di reclusione col beneficio della sospensione della pena; il vigile urbano addetto alla polizia edilizia Giovanni Andriolo a 3 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione di 5 anni dai pubblici uffici; l'ingegner Pietro Ceci a 5 anni di reclusione, a 6 mesi d'arresto ed a 35mila euro d'ammenda; il geometra Vincenzo Zagaria a 4 anni e 6 mesi di reclusione; il maresciallo di polizia municipale Alessandro Mancini a 4 mesi di reclusione col beneficio della sospensione; il funzionario comunale Valeria Valendino a 2 anni e 6 mesi di reclusione nonché a 4 mesi e 15 giorni d'arresto ed all'ammenda di 35mila euro; Antonio Sica, incaricato della sorveglianza del cantiere Giannini Srl a 1 anno e 10 mesi di reclusione col beneficio della sospensione. La Società Giannini è stata condannata alla sanzione pecuniaria di 480mila euro.
Secondo l'accusa sostenuta dal pubblico ministero Giuseppe Maralfa, evidentemente condivisa dal Tribunale, i lavori edili sul suolo Giannini non potevano ignorare la palazzina crollata di Via Roma e quella puntellata di Via De Leon perchè costituenti un unico corpo di fabbrica.
Dopo oltre quattro anni di attesa, è arrivata nel primo pomeriggio la sentenza di primo grado per i 15 imputati del crollo di via Roma. La tragedia, che scosse l'opinione pubblica nazionale con la morte di cinque donne nell'opificio della palazzina crollata, ha trovato oggi il suo primo punto fermo giudiziario con la sentenza di condanna. Così oggi il Tribunale di Trani ha finalmente dato risposta all'urlo incessante di giustizia e verità che le famiglie delle vittime del crollo hanno implorato.