E' falso il sondaggio elettorale diffuso dal centrodestra a Barletta
Un intervento del sindaco Nicola Maffei. Approfondimento sulla legge che vieta la diffusione dei sondaggi
giovedì 5 maggio 2011
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento del Sindaco Nicola Maffei, dopo la diffusione di un sondaggio, rivelatosi 'taroccato', da parte di Giovanni Alfarano, consigliere regionale e candidato al Consiglio Comunale per il centrodestra a Barletta. Contestualmente divulghiamo una nota della redazione in merito alla legge che prescrive il divieto di pubblicazione e diffusione dei sondaggi politici ed elettorali [trovate il testo nel box di approfondimento ndr].
«La destra di Fitto, sistematicamente sconfitta in Puglia negli ultimi anni, ha la brutta abitudine di dar notizia di sondaggi totalmente privi di fondamento. Come è già accaduto nel 2009 durante la campagna elettorale di Bari (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/07/sondaggi-battaglia-di cifre-ognuno-sicuro-di.html) quando Di Cagno Abbrescia, a pochi giorni dalle elezioni, diffuse dati inesistenti che lo davano vincitore su Michele Emiliano, su Barlettalive di ieri anche Giovanni Alfarano fa altrettanto (http://barlettalive.it/news/Politica/5507/focus.aspx#main=articolo ). Nel caso barese sappiamo tutti come è andata a finire, tanto che il Sindaco di Bari e Presidente del Partito Democratico pugliese sarà oggi a Barletta, per la seconda volta in pochi giorni, per sostenere la mia candidatura a Sindaco e quella dei consiglieri del Partito Democratico cittadino».
«Ma il dato sul quale intendo insistere e che deve, a mio modo di vedere, fare pensare i cittadini, risiede nel fatto che anche Alfarano, come la Vitobello, ha violato la legge che vieta la diffusione di sondaggi negli ultimi quindici giorni della campagna elettorale».
«Se proprio volessi essere pignolo, come ho già fatto con la candidata Sindaco, anche al candidato consigliere Alfarano chiederei a quale Istituto di ricerca o Società di indagine demoscopica Il Sole 24 Ore, autorevolissima fonte che avrebbe addirittura dato un'anteprima nazionale al fortunato consigliere, abbia affidato il sondaggio; su quale campione di persone si fondi; quante persone siano state ascoltate; con che metodo sia stato fatto. Ma anche in questo caso Alfarano, come la Vitobello, mente sapendo di mentire».
«Dopo aver letto il suo riportato su Barlettalive.it, infatti, mi sono preso la briga, insieme al mio gruppo di lavoro, di contattare la redazione del Sole 24 Ore per verificare l'effettiva esistenza di quel sondaggio. Ho potuto appurare che non esiste un sondaggio fatto dal giornale sulla città di Barletta, mentre ne esiste uno, l'ultimo fatto dal Sole 24 ore, datato 30 aprile 2011. In quella occasione il giornale nazionale ha annunciato il calo di consensi del PDL nel Nord Italia a favore della Lega Nord che si avvia a essere primo partito nel Settentrione togliendo consenso proprio al PDL (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-29/lega-vicina-traguardo-primo-215140.shtml?uuid=Aa7oQ2SD&fromSearch)».
«Delle due l'una: o Alfarano deve tornare sui banchi di scuola e studiare un po' di geografia, oppure sta mentendo spudoratamente utilizzando un'autorevole testata nazionale, convinto che non avrebbe ricevuto smentite. Alfarano appartiene a quella categoria di persone convinte di poter ottenere consenso dai cittadini dicendo tutto e il contrario di tutto e millantando credito dove non ne hanno. Ma, se nel mistificare la destra parla di me intorno al 50%, potete immaginare quali siano i risultati reali. Anzi, queste uscite estemporanee del centrodestra confermano che la mia coalizione può vincere al primo turno».
«La destra di Fitto, sistematicamente sconfitta in Puglia negli ultimi anni, ha la brutta abitudine di dar notizia di sondaggi totalmente privi di fondamento. Come è già accaduto nel 2009 durante la campagna elettorale di Bari (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/05/07/sondaggi-battaglia-di cifre-ognuno-sicuro-di.html) quando Di Cagno Abbrescia, a pochi giorni dalle elezioni, diffuse dati inesistenti che lo davano vincitore su Michele Emiliano, su Barlettalive di ieri anche Giovanni Alfarano fa altrettanto (http://barlettalive.it/news/Politica/5507/focus.aspx#main=articolo ). Nel caso barese sappiamo tutti come è andata a finire, tanto che il Sindaco di Bari e Presidente del Partito Democratico pugliese sarà oggi a Barletta, per la seconda volta in pochi giorni, per sostenere la mia candidatura a Sindaco e quella dei consiglieri del Partito Democratico cittadino».
«Ma il dato sul quale intendo insistere e che deve, a mio modo di vedere, fare pensare i cittadini, risiede nel fatto che anche Alfarano, come la Vitobello, ha violato la legge che vieta la diffusione di sondaggi negli ultimi quindici giorni della campagna elettorale».
«Se proprio volessi essere pignolo, come ho già fatto con la candidata Sindaco, anche al candidato consigliere Alfarano chiederei a quale Istituto di ricerca o Società di indagine demoscopica Il Sole 24 Ore, autorevolissima fonte che avrebbe addirittura dato un'anteprima nazionale al fortunato consigliere, abbia affidato il sondaggio; su quale campione di persone si fondi; quante persone siano state ascoltate; con che metodo sia stato fatto. Ma anche in questo caso Alfarano, come la Vitobello, mente sapendo di mentire».
«Dopo aver letto il suo riportato su Barlettalive.it, infatti, mi sono preso la briga, insieme al mio gruppo di lavoro, di contattare la redazione del Sole 24 Ore per verificare l'effettiva esistenza di quel sondaggio. Ho potuto appurare che non esiste un sondaggio fatto dal giornale sulla città di Barletta, mentre ne esiste uno, l'ultimo fatto dal Sole 24 ore, datato 30 aprile 2011. In quella occasione il giornale nazionale ha annunciato il calo di consensi del PDL nel Nord Italia a favore della Lega Nord che si avvia a essere primo partito nel Settentrione togliendo consenso proprio al PDL (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-04-29/lega-vicina-traguardo-primo-215140.shtml?uuid=Aa7oQ2SD&fromSearch)».
«Delle due l'una: o Alfarano deve tornare sui banchi di scuola e studiare un po' di geografia, oppure sta mentendo spudoratamente utilizzando un'autorevole testata nazionale, convinto che non avrebbe ricevuto smentite. Alfarano appartiene a quella categoria di persone convinte di poter ottenere consenso dai cittadini dicendo tutto e il contrario di tutto e millantando credito dove non ne hanno. Ma, se nel mistificare la destra parla di me intorno al 50%, potete immaginare quali siano i risultati reali. Anzi, queste uscite estemporanee del centrodestra confermano che la mia coalizione può vincere al primo turno».
Divieto di pubblicazione e diffusione dei sondaggi politici ed elettorali
E' quanto disposto dall'articolo 8 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 e dagli articoli 15 della delibera n. 42/08/CSP del 4 marzo 2008 e 23 della delibera n. 34/08/CSP del 29 febbraio 2008, secondo i quali:
"Nei quindici giorni precedenti la data della votazione e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati, anche parziali, di sondaggi demoscopici sull'esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto. E' vietata, altresì, la pubblicazione e la trasmissione dei risultati di quesiti rivolti in modo sistematico a determinate categorie di soggetti perché esprimano con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma le proprie preferenze di voto o i propri orientamenti politici".
E' quanto disposto dall'articolo 8 della legge 22 febbraio 2000, n. 28 e dagli articoli 15 della delibera n. 42/08/CSP del 4 marzo 2008 e 23 della delibera n. 34/08/CSP del 29 febbraio 2008, secondo i quali:
"Nei quindici giorni precedenti la data della votazione e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati, anche parziali, di sondaggi demoscopici sull'esito delle elezioni e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori, anche se tali sondaggi sono stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto. E' vietata, altresì, la pubblicazione e la trasmissione dei risultati di quesiti rivolti in modo sistematico a determinate categorie di soggetti perché esprimano con qualsiasi mezzo e in qualsiasi forma le proprie preferenze di voto o i propri orientamenti politici".