Duecento bambini all'asilo ad un chilometro da casa
Intervento del giornalista Giuliano Rotunno. Comprensibile il disagio delle famiglie
giovedì 11 novembre 2010
Non è normale, ma accade. Da qualche anno, da quando gli insediamenti abitativi nella zona Maranco del Quartiere Sette Frati, accade che circa duecento bambini di tre e quattro anni, per frequentare la scuola dell'infanzia devono farlo ad un chilometro di distanza da casa. Questi bambini appartengono alla Modugno di via Ofanto. Una scuola elementare, che ospita appena tre sezioni di materna. Poi c'è il vicino plesso in via Maranco, dove sono ubicate cinque sezioni. Ma otto sezioni, in questo quartiere popoloso, sono insufficienti da anni. Per cui sono state prese in prestito, se così si può dire, altre dieci sezioni, presso altre due scuole: 4 nella media Dimiccoli in via Mura del Carmine a circa 700 metri da Maranco e sei nella Principe Di Napoli in Piazza Plebiscito ad 1 chilometro circa.
A parte i problemi organizzativi, che comporta lo smembramento della scuola materna in quattro plessi, è comprensibile il disagio delle famiglie, dove i genitori lavorano entrambi e la mattina devono portare i figli a scuola e riprenderli dalle 14,30 in poi. Detto questo, chi deve risolvere questi problemi? Che sono antichi, nel senso che il Quartiere Sette Frati è uno dei più popolosi della città e che da qualche anno gli insediamenti abitativi si sono incrementati a ritmo costante. E sono in via di completamento altri tre complessi. E tra poco ne seguiranno altri. Si dice che gli amministratori comunali devono essere lungimiranti, cioè studiare il territorio, prevedere il suo sviluppo e trovare le soluzioni. Ma tutto questo è rimasto fermo alle dichiarazioni elettorali. Avete mai visto dar seguito alla promessa di realizzare le opere di urbanizzazione primaria? Che vuol dire almeno portare l'acqua e costruire la fogna nera e bianca. Se lo avessero fatto nelle nuove zone di insediamento non si verificherebbero allagamenti ad ogni pioggia.
Ma restiamo alla scuola dell'infanzia e alla zona Maranco. Qui, in via Don Tatò c'è una grande area, dove la lottizzazione prevedeva prima un parcheggio sotterraneo e sopra una villa a carico delle imprese costruttrici. In seguito queste non hanno trovato più l'accordo tra loro. Tutto è rimasto fermo, fino a poco tempo fa, quando le suddette imprese hanno pagato al Comune gli oneri per le opere di urbanizzazione secondaria, liberandosi da ogni impegno. Ora è l'Amministrazione comunale, che si è assunta l'onere di urbanizzare l'area in questione, che prevede appunto una scuola materna e un parco. Di fronte a quest'area dovrebbe essere costruita anche la nuova sede della chiesa di San Filippo. Ma ciò che interessa con più urgenza è la scuola dell'infanzia, per i motivi sopra esposti, e il cui progetto preveda almeno dieci sezioni, quelle che distano un chilometro. Al momento, però, oltre alla distanza lineare preoccupa le famiglie la distanza temporale. Perché, quando si parla di progetti del Comune, i tempi, per passare dalle parole ai fatti, sono biblici. Potrebbe succedere che nel nuovo asilo (sempre che a Palazzo di Città non si cambi idea) finiscano per andarci i figli dei bambini che ora vanno alla Dimiccoli o a Principe di Napoli! L'unica speranza è che le elezioni amministrative sono vicine e che gli amministratori uscenti, per essere rieletti, insieme alle promesse, facciano vedere agli elettori del Quartiere Sette Frati il progetto dell'asilo con la copertura finanziaria.
Giuliano Rotunno
A parte i problemi organizzativi, che comporta lo smembramento della scuola materna in quattro plessi, è comprensibile il disagio delle famiglie, dove i genitori lavorano entrambi e la mattina devono portare i figli a scuola e riprenderli dalle 14,30 in poi. Detto questo, chi deve risolvere questi problemi? Che sono antichi, nel senso che il Quartiere Sette Frati è uno dei più popolosi della città e che da qualche anno gli insediamenti abitativi si sono incrementati a ritmo costante. E sono in via di completamento altri tre complessi. E tra poco ne seguiranno altri. Si dice che gli amministratori comunali devono essere lungimiranti, cioè studiare il territorio, prevedere il suo sviluppo e trovare le soluzioni. Ma tutto questo è rimasto fermo alle dichiarazioni elettorali. Avete mai visto dar seguito alla promessa di realizzare le opere di urbanizzazione primaria? Che vuol dire almeno portare l'acqua e costruire la fogna nera e bianca. Se lo avessero fatto nelle nuove zone di insediamento non si verificherebbero allagamenti ad ogni pioggia.
Ma restiamo alla scuola dell'infanzia e alla zona Maranco. Qui, in via Don Tatò c'è una grande area, dove la lottizzazione prevedeva prima un parcheggio sotterraneo e sopra una villa a carico delle imprese costruttrici. In seguito queste non hanno trovato più l'accordo tra loro. Tutto è rimasto fermo, fino a poco tempo fa, quando le suddette imprese hanno pagato al Comune gli oneri per le opere di urbanizzazione secondaria, liberandosi da ogni impegno. Ora è l'Amministrazione comunale, che si è assunta l'onere di urbanizzare l'area in questione, che prevede appunto una scuola materna e un parco. Di fronte a quest'area dovrebbe essere costruita anche la nuova sede della chiesa di San Filippo. Ma ciò che interessa con più urgenza è la scuola dell'infanzia, per i motivi sopra esposti, e il cui progetto preveda almeno dieci sezioni, quelle che distano un chilometro. Al momento, però, oltre alla distanza lineare preoccupa le famiglie la distanza temporale. Perché, quando si parla di progetti del Comune, i tempi, per passare dalle parole ai fatti, sono biblici. Potrebbe succedere che nel nuovo asilo (sempre che a Palazzo di Città non si cambi idea) finiscano per andarci i figli dei bambini che ora vanno alla Dimiccoli o a Principe di Napoli! L'unica speranza è che le elezioni amministrative sono vicine e che gli amministratori uscenti, per essere rieletti, insieme alle promesse, facciano vedere agli elettori del Quartiere Sette Frati il progetto dell'asilo con la copertura finanziaria.
Giuliano Rotunno