Due province litigano, e la ricerca va in cassa integrazione
Cassintegrati i dipedenti del Centro Ricerche Bonomo sino a dicembre, e dopo?. Lettera dei segretari di Cigl, Cisl e Uil
mercoledì 28 dicembre 2011
Dopo tante iniziative dei lavoratori insieme a FLAI-CGIL, FAI-CISL e UILA-UIL provinciali, dopo gli incontri con rappresentanti delle Provincie di Bari e B.A.T., dopo l'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio Provinciale della Provincia di Barletta-Andria-Trani; dopo gli appelli di autorevoli Assessori e Consiglieri Regionali, per i lavoratori, ricercatori e tecnici, del CRB-Centro Ricerche Bonomo, a Trani, nella sede del settore Politiche del Lavoro della Provincia BAT, il 16 dicembre, è stata sottoscritta la richiesta della Cassa Integrazione in deroga per il solo mese di dicembre.
Da gennaio, come rilevato durante la riunione, in assenza di un "piano" per la ripresa dell'attività, i lavoratori rischiano di finire disoccupati e senza aver sinora riscosso le retribuzioni da giugno a novembre 2012, e la Provincia perderà un Centro di Ricerche con grandi potenzialità per le necessità di un Territorio a vocazione agricolo-alimentare.
Due Provincie non riescono a trovare una soluzione positiva, dopo aver dichiarando, tante volte, verbalmente, interesse per rilancio di una struttura di ricerca allocata in una zona di fama mondiale, all'ombra di Castel del Monte.
Sindacati e lavoratori del Centro non abbandoneranno l'iniziativa per recuperare il lavoro e la ricerca per il settore agroalimentare del territorio, e tornano a fare appello alle forze politiche e alle Istituzioni responsabili della attuale triste situazione perché trovino una soluzione che restituisca il lavoro agli impiegati, tecnici e ricercatori cassintegrati e rilanci l'attività scientifica di ricerca nel campo agricolo-alimentare, fondamentale settore produttivo per l'economia e il lavoro del territorio.
Diversamente si continua a produrre disoccupati e immiserimento delle famiglie, e impoverimento del territorio sul piano scientifico-produttivo.
Da gennaio, come rilevato durante la riunione, in assenza di un "piano" per la ripresa dell'attività, i lavoratori rischiano di finire disoccupati e senza aver sinora riscosso le retribuzioni da giugno a novembre 2012, e la Provincia perderà un Centro di Ricerche con grandi potenzialità per le necessità di un Territorio a vocazione agricolo-alimentare.
Due Provincie non riescono a trovare una soluzione positiva, dopo aver dichiarando, tante volte, verbalmente, interesse per rilancio di una struttura di ricerca allocata in una zona di fama mondiale, all'ombra di Castel del Monte.
Sindacati e lavoratori del Centro non abbandoneranno l'iniziativa per recuperare il lavoro e la ricerca per il settore agroalimentare del territorio, e tornano a fare appello alle forze politiche e alle Istituzioni responsabili della attuale triste situazione perché trovino una soluzione che restituisca il lavoro agli impiegati, tecnici e ricercatori cassintegrati e rilanci l'attività scientifica di ricerca nel campo agricolo-alimentare, fondamentale settore produttivo per l'economia e il lavoro del territorio.
Diversamente si continua a produrre disoccupati e immiserimento delle famiglie, e impoverimento del territorio sul piano scientifico-produttivo.