Dopo il sequestro la vendemmia nel fondo sequestrato a Canne della Battaglia
Il sostituto procuratore ha disposto che i proprietari provvedano alla manutenzione e alla raccolta
giovedì 4 agosto 2016
Una vendemmia che servirà ad "evitare situazioni di degrado che peggiorerebbero lo stato delle cose per effetto dell'abbandono e del rischio d'incendi o peggio della compromissione del raccolto che rimanendo sui ceppi creerebbe problematiche di tipo igienico-sanitario". Dunque i proprietari del fondo agricolo, destinato ad uva da tavola, sequestrato il 29 Giugno a Canne della Battaglia perché privo delle necessarie autorizzazioni (perché adiacente il sito archeologico) potranno e dovranno provvedere all'esecuzione delle opere di manutenzione ordinaria del terreno, compresa la raccolta dei frutti.
E' quanto disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta che ha previsto che la vendemmia avvenga non oltre il prossimo 30 Settembre. Entro la stessa data dovrà esser rimossa la rete in pvc antigrandine. Il terreno dove insiste una vasta rete abusiva a protezione dei tralci fu sequestrato dal pm in via d'urgenza il 29 Giugno dal pm Savasta a seguito dell'accertamento della Polizia Municipale di Barletta. Ai coniugi barlettani proprietari del vasto appezzamento sono contestati i reati di danneggiamento al patrimonio archeologico nazionale e violazione del Decreto Legislativo n. 42/2004. Il suolo, infatti, risulta "dichiarato di interesse particolarmente importante" col Decreto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali del 13 aprile 1996, in quanto confinante con l'area archeologica. Il gip Francesco Messina nel convalidare il sequestro evidenziò "l'incidenza delle opere realizzate dagli indagati nella zona sottoposta a vincolo archeologico".
E' quanto disposto dal sostituto procuratore della Repubblica di Trani Antonio Savasta che ha previsto che la vendemmia avvenga non oltre il prossimo 30 Settembre. Entro la stessa data dovrà esser rimossa la rete in pvc antigrandine. Il terreno dove insiste una vasta rete abusiva a protezione dei tralci fu sequestrato dal pm in via d'urgenza il 29 Giugno dal pm Savasta a seguito dell'accertamento della Polizia Municipale di Barletta. Ai coniugi barlettani proprietari del vasto appezzamento sono contestati i reati di danneggiamento al patrimonio archeologico nazionale e violazione del Decreto Legislativo n. 42/2004. Il suolo, infatti, risulta "dichiarato di interesse particolarmente importante" col Decreto del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali del 13 aprile 1996, in quanto confinante con l'area archeologica. Il gip Francesco Messina nel convalidare il sequestro evidenziò "l'incidenza delle opere realizzate dagli indagati nella zona sottoposta a vincolo archeologico".