Doping, sequestrate a Bari 9000 fiale di farmaci anabolizzanti
La Guardia di Finanza blocca un carico di 90kg di medicinali asiatici. Due responsabili denunciati all'autorità giudiziaria
giovedì 30 agosto 2012
I militari del gruppo Bari della Guardia di Finanza, in collaborazione con funzionari dell'Agenzia delle Dogane, in seguito a numerosi controlli finalizzati al contrasto dei traffici illeciti in ambito portuale, hanno sequestrato 90 chilogrammi di medicinali di provenienza asiatica, rinvenuti all'interno di un camion con targa bulgara, appena sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia.
Si tratta di 8.400 fiale di somatotropina, farmaci anabolizzanti che sul mercato nero possono essere utilizzati per aumentare le prestazioni fisiche degli atleti o la produzione del latte, la cui commercializzazione ed uso sono tassativamente vietati e di 1.050 tra soluzioni diluenti e vaccini per la cura della brucellosi, anch'essi di vietata commercializzazione.
I militari hanno appurato che la merce era scortata da documentazione commerciale riportante prodotti diversi da quelli effettivamente riscontrati, formalmente destinati ad una società spagnola, con luogo di consegna presso una impresa italiana dell'area lombarda. Il trasportatore, un cittadino bulgaro, ed il responsabile legale dell'impresa italiana cui erano indirizzati i prodotti, sono stati denunziati all'autorità giudiziaria per contrabbando, falso, infrazioni alle leggi sanitarie e a quelle antidoping.
Si tratta di 8.400 fiale di somatotropina, farmaci anabolizzanti che sul mercato nero possono essere utilizzati per aumentare le prestazioni fisiche degli atleti o la produzione del latte, la cui commercializzazione ed uso sono tassativamente vietati e di 1.050 tra soluzioni diluenti e vaccini per la cura della brucellosi, anch'essi di vietata commercializzazione.
I militari hanno appurato che la merce era scortata da documentazione commerciale riportante prodotti diversi da quelli effettivamente riscontrati, formalmente destinati ad una società spagnola, con luogo di consegna presso una impresa italiana dell'area lombarda. Il trasportatore, un cittadino bulgaro, ed il responsabile legale dell'impresa italiana cui erano indirizzati i prodotti, sono stati denunziati all'autorità giudiziaria per contrabbando, falso, infrazioni alle leggi sanitarie e a quelle antidoping.