Donò un rene a suo genero 20 anni fa, oggi la consegna di una targa a Rosa Distaso
Alle ore 11:30 presso l’ex cappella del vecchio ospedale il presidente dell’Associazione Trapianti Alba consegnerà una targa alla signora Distaso
venerdì 17 gennaio 2020
17.24
Decidere di donare un organo significa contribuire a salvare una vita umana. Lo sapeva bene Rosa Distaso quando, già 20 anni fa, compì il più grande gesto di generosità che potesse fare nei confronti di suo genero, Giovanni, sottoponendosi al trapianto di un rene.
Una scelta, quella della signora Rosa, che restituì a Giovanni una seconda occasione dopo il travagliato iter, iniziato con la diagnosi di una glomerulonefrite membrano-proliferativa di tipo 1, che lo condusse a dover sostenere in giovanissima età sessioni di dialisi e un intervento andato male. Così oggi, a distanza di vent'anni da quel gesto tanto significativo per entrambi, nella sede dell'Associazione Trapiantati Alba (all'interno dell' ex cappella del vecchio ospedale di Barletta) il presidente Amelio Paparella, alla presenza di tutti coloro che vorranno parteciparvi, consegnerà una targa a Rosa Distaso. L'appuntamento è alle ore 11:30.
Si rende sempre più necessario, tuttavia, portare a termine il percorso legislativo verso il silenzio-assenso che consentirebbe, invece, di ridurre tutti quei casi in cui, dinanzi all'opposizione dei familiari dopo la morte di un proprio caro che in vita non aveva espresso le proprie intenzioni in tema di donazione, il trapianto diventa impraticabile.
Questo non avverrebbe, invece, con l'attuazione del principio del silenzio-assenso le cui basi sono state tracciate all'interno del decreto emesso lo scorso agosto dall'ex Ministro della Sanità Giulia Grillo.
Tuttavia, sono necessari ancora due step affinché il modello del silenzio-assenso diventi operativo: «La realizzazione di un'anagrafe assistiti e la messa a punto di un sistema di notifica ai cittadini – ha spiegato proprio ad agosto il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo – Vogliamo che la donazione si realizzi con il consenso delle persone e delle famiglie, per questo è necessario informare dell'utilità del trapianto e del fatto che il trapianto salva la vita».
Una scelta, quella della signora Rosa, che restituì a Giovanni una seconda occasione dopo il travagliato iter, iniziato con la diagnosi di una glomerulonefrite membrano-proliferativa di tipo 1, che lo condusse a dover sostenere in giovanissima età sessioni di dialisi e un intervento andato male. Così oggi, a distanza di vent'anni da quel gesto tanto significativo per entrambi, nella sede dell'Associazione Trapiantati Alba (all'interno dell' ex cappella del vecchio ospedale di Barletta) il presidente Amelio Paparella, alla presenza di tutti coloro che vorranno parteciparvi, consegnerà una targa a Rosa Distaso. L'appuntamento è alle ore 11:30.
La donazione e il modello del silenzio-assenso
Un'occasione che invita a riflettere sull'importanza della donazione e su quanto ancora ci sia da fare per sensibilizzare, ma soprattutto informare, l'opinione pubblica. La donazione tra viventi, in particolar modo, offre vantaggi considerevoli per chi riceve. La possibilità di condurre accertamenti medici preliminari, le basse probabilità di rigetto e i tempi di attesa ridotti, infatti, non possono che aumentare le prospettive di riuscita ottimale del trapianto e quindi di vita.Si rende sempre più necessario, tuttavia, portare a termine il percorso legislativo verso il silenzio-assenso che consentirebbe, invece, di ridurre tutti quei casi in cui, dinanzi all'opposizione dei familiari dopo la morte di un proprio caro che in vita non aveva espresso le proprie intenzioni in tema di donazione, il trapianto diventa impraticabile.
Cosa dice la legge
L'attuale disciplina legislativa in materia consente solo di esprimere la propria volontà in vita attraverso idonea documentazione (documento identità, dichiarazione di volontà sottoscritta o tessera dell'A.I.D.O.) oppure tramite registrazione presso gli appositi sportelli delle Aziende Sanitarie Locali e dei Comuni. In mancanza di esplicita dichiarazione espressa in vita, allora, i familiari potrebbero presentare opposizione alla donazione.Questo non avverrebbe, invece, con l'attuazione del principio del silenzio-assenso le cui basi sono state tracciate all'interno del decreto emesso lo scorso agosto dall'ex Ministro della Sanità Giulia Grillo.
Tuttavia, sono necessari ancora due step affinché il modello del silenzio-assenso diventi operativo: «La realizzazione di un'anagrafe assistiti e la messa a punto di un sistema di notifica ai cittadini – ha spiegato proprio ad agosto il direttore del Centro Nazionale Trapianti, Massimo Cardillo – Vogliamo che la donazione si realizzi con il consenso delle persone e delle famiglie, per questo è necessario informare dell'utilità del trapianto e del fatto che il trapianto salva la vita».