Domani l'assemblea generale della Federazione Italiana Medici di Famiglia
Il presidente Delvecchio: «Non si può andare avanti così»
venerdì 27 gennaio 2023
12.52
«Dopo due mesi dalla proclamazione dello stato di agitazione il silenzio assordante della Regione Puglia necessita di una chiara risposta da parte della categoria. Non è più possibile andare avanti in questa maniera». Così il segretario Delvecchio prima dell'assemblea provinciale della Federazione italiana dei medici di famiglia.
Denunciamo il gravissimo stato di disagio che la categoria vive in questo momento, causato da
- ASFISSIANTE BUROCRAZIA, con l'introduzione continua di nuovi compiti non condivisi con le OO.SS. spesso attraverso processi informatici inefficienti e una miriade di processi burocratici richiesti in modo assolutamente difforme e incomprensibile dalle ASL e perfino dai singoli distretti;
- AUMENTO DEI BISOGNI DI SALUTE DEI CITTADINI da una parte dovuto all'invecchiamento della popolazione e dall'altro quale esito dei due anni di emergenza pandemica; in questo contesto l'evidenza di un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, che trova evidenza nel fenomeno delle liste d'attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l'unico sistema di accesso libero alle cure.
- SCARSA SICUREZZA, tema divenuto nuovamente attuale con gli ultimi episodi accaduti nella nostra regione che interessano tutti i settori della medicina generale dopo una breve tregua rappresentata dal periodo pandemico.
- CARENZA DI MEDICI E PERDITA DI ATTRATTIVITA' DELLA MEDICINA GENERALE che stanno mettendo in crisi la sostenibilità del sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia oggi sono a rischio. Il forte disagio infatti sta determinando una grave perdita di attrattività della professione: i giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che possono vanno in pensione in anticipo. Il tutto accade per l'insostenibilità del lavoro".
Denunciamo il gravissimo stato di disagio che la categoria vive in questo momento, causato da
- ASFISSIANTE BUROCRAZIA, con l'introduzione continua di nuovi compiti non condivisi con le OO.SS. spesso attraverso processi informatici inefficienti e una miriade di processi burocratici richiesti in modo assolutamente difforme e incomprensibile dalle ASL e perfino dai singoli distretti;
- AUMENTO DEI BISOGNI DI SALUTE DEI CITTADINI da una parte dovuto all'invecchiamento della popolazione e dall'altro quale esito dei due anni di emergenza pandemica; in questo contesto l'evidenza di un sistema sanitario regionale fortemente disaggregato e disorganizzato, che trova evidenza nel fenomeno delle liste d'attesa, si scarica inevitabilmente sulla medicina generale che è e resta l'unico sistema di accesso libero alle cure.
- SCARSA SICUREZZA, tema divenuto nuovamente attuale con gli ultimi episodi accaduti nella nostra regione che interessano tutti i settori della medicina generale dopo una breve tregua rappresentata dal periodo pandemico.
- CARENZA DI MEDICI E PERDITA DI ATTRATTIVITA' DELLA MEDICINA GENERALE che stanno mettendo in crisi la sostenibilità del sistema: 118, continuità assistenziale e medicina di famiglia oggi sono a rischio. Il forte disagio infatti sta determinando una grave perdita di attrattività della professione: i giovani medici lasciano gli incarichi dopo pochi mesi e i medici meno giovani che possono vanno in pensione in anticipo. Il tutto accade per l'insostenibilità del lavoro".